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Gruppo:SpellBlast

Gli Spellblast hanno fatto un gran salto di qualità da "Ray Of Time" prima di giungere al nuovo "Horns Of Silence". Prima di arrivare a questi risultati non solo è passato un po' di tempo, ma sono cambiate anche diverse cose all'interno della formazione bergamasca...

... e nella mia nuova recensione ho indicato almeno due delle possibili motivazioni: l'ingresso del nuovo vocalist, Jonathan, e la vostra scelta di insistere sulle sonorità folk. Siete d'accordo? E sopratutto, ho dimenticato qualcosa di importante?
Direi che non hai dimenticato nulla! Il cambio di vocalist all'interno della formazione è stato, come abbiamo detto in numerose altre interviste e continueremo a sottolineare, un assoluto passo in avanti che ha sicuramente dato una carica nuova, potente e decisa ai nostri brani.
La scelta di insistere sulle sonorità folk è risultata azzeccata seppur molti dei nostri fans vorrebbero che i prossimi nostri lavori fossero ancora più incentrati sull'aspetto folk che caratterizza la band.

Prima di entrare nei dettagli di "Horns Of Silence" cosa ne pensate di passare a qualche dato biografico sugli Spellblast, in modo tale da far conoscere un po' meglio la vostra band ai nostri lettori?
La band nasce nel 1999 ma si presenta per la prima volta al pubblico nel 2004 con l'uscita del primo demo "Ray Of Time" che riscuote, secondo un mio punto di vista, un discreto successo vendendo più di 500 copie in ambito europeo e credo che per un demo autoprodotto sia stato un ottimo risultato, soprattutto al giorno d'oggi!
Dopo l'uscita di Ray Of Time abbiamo suonato, per un anno, in circa 40 date che hanno toccato anche alcune città italiane nel Lazio, in Abruzzo, in Liguria e nel Veneto.
Nel 2006, dopo l'arrivo di Jonathan, siamo entrati in studio per la registrazione di "Horns Of Silence" e, terminate le registrazioni, abbiamo partecipato all'edizione del Bloodstock '06 in Inghilterra affiancando band del calibro di Primal Fear, My Dying Bride, Axel Rudi Pell, Brainstorm e Savage Circus.

Credo che "Horns Of Silence" sia tutto sommato inquadrabile come un album di Power Metal, ma anche che siate riusciti ad evitare alcune delle "trappole" tipiche del genere... quali sono le vostre influenze e sopratutto i vostri obiettivi in campo musicale?
Non abbiamo particolari influenze, ascoltiamo di tutto un po'. Sicuramente ognuno di noi, preso singolarmente, predilige un determinato tipo di musica ma non mi sento di parlare di influenze musicali per quanto riguarda il nostro genere. Per quanto riguarda gli obiettivi ti posso dire che non ce ne siamo mai posti, non ne abbiamo. Credo che in questo modo si possano avere maggiori soddisfazioni nel momento in cui si raggiunge un traguardo.

Voi siete un gruppo giovane, quindi le idee dovrebbero nascere (magari influenzate) piuttosto facilmente. Credi invece che band e musicisti che hanno una lunga carriera alle spalle abbiano difficoltà nel realizzare materiale nuovo che sia sempre all'altezza?
No, credo non conti l'età o la lunga carriera quanto piuttosto l'avere alle spalle delle label o dei produttori che spingono le band a sfornare un album dietro l'altro. Ciò non implica che non vi siano in ogni caso band che, essendo dotate di una vena creativa al di sopra della norma, riescono in ogni caso a dar vita a prodotti di qualità decisamente elevata.

Potete descriverci quelli che sono i contenuti dell'album, sia a livello musicale sia per quanto riguarda i testi?
"Horns Of Silence" segna il nostro passaggio dal power più classico e melodico ad un power più ricercato e personale con gli elementi folkloristici che lo caratterizzano. Abbiamo perciò optato per l'inserimento di tre dei cinque brani presenti nel demo "Ray Of Time" con i dovuti arrangiamenti per la nuova formazione cercando di alternarli ai brani più attuali in modo da segnare la via che ora abbiamo scelto per i futuri lavori.
Per quanto riguarda i testi posso dirti che non vi sono delle linee di concetto precise in quanto sono stati scritti in periodi diversi e da persone diverse, mantengono in ogni caso tematiche d'ispirazione fantasy.

Ho la sensazione che comincino ad esserci sin troppi concept album in circolazione... sopratutto quelli legati alla triade fantasy-fantascienza e mitologia, tu che ne pensi?
E' verissimo, ma credo siano scelte personali di una band e come tali vanno rispettate. E' necessario però, secondo un mio punto di vista, essere davvero preparatissimi su un argomento ben preciso e soprattutto sentirselo dentro se si vuole fare un concept di qualità e non cadere nella più totale banalità testo/musica. Un concept bisogna saperlo fare!

Power metal e Fantasy... due termini che ad ogni modo vanno molto d'accordo. Che rapporti hai con la Fantasy?
Mi piace il fantasy, non sono un grande lettore ma mi appassiona ciò che legato ai personaggi fantastici e soprattutto mi appassionano gli aspetti che accomunano il fantasy con il folklore, i miti e le leggende di alcune popolazioni.

Sai talvolta ho l'impressione che la Fantasy venga considerata un po' la cugina povera delle letteratura "seria e colta"... proprio come talvolta accade in ambito musicale per l'Heavy Metal, che ne pensi?
L'Heavy Metal non può, a mio parere, essere paragonato alla letteratura fantasy, poiché tutta la letteratura, fantasy e non, possiede quella complessità che invece non appartiene alla musica. Tra musica e letteratura non sussiste proporzione.
Posso solo dirti che spero che un giorno grandi capolavori della letteratura fantasy divengano libri di testo all'interno delle scuole, luogo in cui i giovani iniziano ad avvicinarsi anche alla musica "suonata" passando dallo studio di brani "classici" alle prime strimpellate delle immortali composizione "Metallicane".

Le soddisfazioni maggiori che avete provato nell'affrontare la creazione e le registrazioni del vostro album di debutto? Ci sono stati anche difficoltà... momenti di sconforto?
I preparativi di un viaggio sono sempre i più eccitanti, è l'emozione dell'attesa! Abbiamo preparato per filo e per segno l'album in tutti i suoi aspetti presso i nostri studi in modo da poter andare in registrazione sicuri del fatto nostro. L'essere finalmente entrati nei New Sin Studio, che sono tra i più rinomati in Italia, per la registrazione di "Horns Of Silence" è stata già un enorme soddisfazione e sin dalle prime ore di lavoro abbiamo capito che sarebbe uscito un valido prodotto. L'aiuto e i consigli che Luigi Stefanini ci ha dato sono stati grandiosi.
L'importanza di avere un bravo fonico che conosce profondamente la musica è fondamentale per l'ottima riuscita di un album.

Siete stati ai New Sin Studio, quanto è importante per un disco avere una buona produzione? Può essere più importante della musica stessa?
Una buona produzione è fondamentale! Tutti noi siamo portati innanzitutto a giudicare, di primo impatto, un qualcosa che sia anche bello per i nostri sensi, che sia udito, vista o gusto e così via. Una buona produzione è il primo biglietto da visita che ti permette di entrare nel mercato discografico e, ahimé si, a volte risulta più importante della musica stessa.


Avete già pianificato delle date per promuovere "Horns Of Silence"?
Ci stiamo lavorando con la nostra agenzia, pensiamo di fare un piccolo tour promozionale in alcuni locali italiani per presentare "Horns Of Silence" e chissà, magari uscire dall' Italia.. vedremo come andranno le cose! Comunque per chi fosse interessato è possibile tener d' occhio ogni news riguardante la band su www.spellblast.com, il nostro sito ufficiale.

Sul piano live come ve la cavate, come è andata ad esempio al Bloodstock06? Immagino che suoniate anche delle covers, sono curioso di sapere quali...
Diciamo che nessuno si è mai lamentato, a parte i vicini di stanza dei nostri alloggi (Brainstorm), no, scherzi a parte, siamo una band affiatata e sul palco ci divertiamo! Questo credo sia importantissimo per la buona riuscita di uno show, sentiamo molto vicino il pubblico e cerchiamo sempre di coinvolgerlo pienamente per trasmettere sempre il massimo a chi è li per guardare il nostro spettacolo.
Il Bloodstock06 è stato magnifico! Un esperienza indimenticabile, il pubblico inglese è fantastico, siamo stati accolti alla grande! Parecchi di loro già ci conoscevano poiché la nostra presenza al festival era stata pubblicizzata molto tempo prima, ma anche chi non sapeva chi fossimo ha partecipato subito cantando con noi il ritornello "Goblins' goblins' all around!"

Ma non vi è mai capitato di pensare: se fossimo svedesi... o tedeschi...
No, per un semplice motivo: al mondo vi sono quasi 6 miliardi e 500 milioni di abitanti e, tra questi, un infinità di band che suonano heavy metal. Molte di queste meriterebbero più successo di quelle band che ora già si trovano in alto. Non credo sia soltanto una questione di nazionalità ma per poter prendersi anche solo una minuscola fetta di fama nel mondo della musica ci vuole talento, molto denaro da investire e soprattutto molta molta fortuna. L' Italia non ha nulla da invidiare a Svezia o Germania! Vi sono talenti sia qui che la, la difficoltà sta nell' emergere e su questo c'è da dire che in Italia è veramente difficile, complice anche una cultura tutt'altro che metallara.

Beh, non mi rimane che lasciarvi la parola per la conclusione...
Vorrei ringraziare tutti coloro che ci hanno seguito ai nostri concerti durante questi anni, che hanno cantato e sudato con noi sotto il palco e che hanno acquistato o intendono acquistare "Horns Of Silence". Lo potete trovare o richiedere in qualsiasi negozio di musica o direttamente su www.self.it

Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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