Anni fa, quando ero un ragazzino innamorato del power metal più ortodosso, Kai Hansen era il mio idolo incontrastato. Ho letteralmente divorato i dischi di Helloween e Gamma Ray almeno fino al mitico “Somewhere out in space”, e durante il tour di quel disco riuscii anche ad incontrarlo e a scambiarci qualche parola, esperienza che mi proiettò in una dimensione estatica e che venne ripetuta qualche mese dopo, in occasione della data italiana degli Iron Savior.
Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia: il power è andato incontro ad una crisi che appare quasi irreversibile, i Gamma Ray hanno realizzato lavori dalle qualità piuttosto dubbie, ma il buon vecchio Kai è rimasto lo stesso, forse con qualche capello in meno (il cappello di lana calcato in testa, nonostante la temperatura non certo gelida della sua stanza d’albergo è un segno piuttosto inequivocabile), ma sempre simpatico, disponibile e fortemente carismatico. Questa è la mia prima intervista con lui, e nonostante il poco tempo a disposizione, le cose sono andate benissimo! Merito forse di un album, “Land of the free II” che sembra riportare le quotazioni della sua band ad un livello assolutamente impensabile fino a pochi mesi fa…
Innanzitutto ti devo fare i miei complimenti perché avete realizzato proprio un grande disco! Se devo dirti la verità, i vostri due precedenti lavori non mi erano piaciuti per niente, eppure questo mi ha letteralmente spazzato via: trovo che sia il disco più bello dai tempi di “Somewhere out in space”…
Ti ringrazio! Con “Majestic” e “No world order” abbiamo provato ad esplorare nuovi orizzonti. E’ stata una scelta obbligata, abbiamo dovuto farlo, non volevamo fare sempre le stesse cose. Se sei un pittore e dipingi sempre gli stessi quadri, dopo un po’ diventa noioso, sei costretto a proporre qualche cosa di nuovo. Per noi è andata esattamente allo stesso modo: personalmente amo ancora quei dischi, e sono perfettamente consapevole del fatto che contengano atmosfere differenti, che abbiano un altro spirito rispetto agli altri dischi.
Ad ogni modo, quando ci siamo ritrovati a parlare del nuovo lavoro, siamo stati tutti d’accordo che si sarebbe dovuti andare in una certa direzione, che sarebbe dovuto essere un disco energico, positivo, con grandi melodie e canzoni immediate… come “Land of the free” del resto! Questo è stato da subito il nostro termine di paragone. Per cui ci siamo detti: “Perché non scrivere delle canzoni che possano andare a costituire la seconda parte di quel disco?” E abbiamo deciso che, una volta terminato il tutto, se lo avessimo giudicato all’altezza lo avremmo chiamato “Land of the free II”, altrimenti avremmo semplicemente pensato ad un altro titolo! Poi, nel bel mezzo della produzione, ascoltando il disco per l’ennesima volta, ci siamo guardati e ci siamo detti: “Allora, è o no “Land of the free II”?” E abbiamo subito convenuto che fosse così!
Cosa mi puoi dire dei testi? Si tratta di un concept album?
In un certo senso lo è, ma non si tratta di una storia unica con un inizio e una fine. E’ tutto incentrato sulla libertà e sui suoi vari aspetti. La libertà non è un qualcosa che puoi definire in maniera univoca: ci sono vari significati di essa, per cui da un certo punto di vista i testi dell’album sono collegati, ma puoi vederli anche come separati, come diverse sfaccettature del concetto di libertà.
E riguardo al legame con la prima parte?
C’è un certo legame, ma non è così diretto. Ci sono alcuni eventi che sono accaduti sulla prima parte di “Land of the free” che puoi ritrovare nella seconda, anche se magari raccontati in un altro modo.
Questa che ti sto per fare non è proprio una domanda piacevole…
Non ti preoccupare, vai avanti!
Dunque… in questi ultimi anni gli Helloween hanno fatto uscire “Keeper of the seven keys: The legacy”, i Queensryche hanno fatto la seconda parte di “Operation mindcrime”, voi avete dato un seguito a “Land of the free”… sono solo coincidenze?
Francamente è una cosa che non ci interessa. Voglio dire, capisco cosa vuoi dire, anche noi ci siamo accorti del fatto che altre band prima di noi hanno realizzato dei sequel dei loro dischi di maggior successo. Ad ogni modo credo che anche se loro non lo avessero fatto, noi avremmo dato comunque un seguito a “Land of the free”. Non ci vedo nessun problema nel fare una cosa di questo genere, anche se certo capisco che è rischiosa, perché potresti non soddisfare le aspettative. Diciamo che per noi la cosa ha rappresentato più che altro uno sprone al nostro lavoro, un modo per rendere esplicito ciò che volevamo e il modo per ottenerlo…
Avete già iniziato a pensare alla setlist del tour? Quali sono i brani del nuovo album che suonerete?
E’ molto difficile da dire adesso, ci piacciono tutte le canzoni del disco, sarà molto dura sceglierne qualcuna in particolare. La cosa che sappiamo con certezza è che non suoneremo solo canzoni da “Land of the free”, ma cercheremo di operare una scelta un po’ da tutto il nostro materiale. Non sarà una cosa facile, ma pensiamo che con un piccolo aiuto da parte del fan club riusciremo a tirare fuori una buona selezione. Molto probabilmente finiremo per provare molte più canzoni di quante poi ne suoneremo sul palco: vogliamo avere la possibilità di variare la setlist di tanto in tanto, in modo da renderla più interessante per quelle persone che verranno a vederci più di una volta, e soprattutto per noi stessi, in modo da non entrare in una noiosa routine. Abbiamo bisogno di eccitazione, di stimoli se vogliamo suonare al meglio!
Immagino che avremo l’occasione di assistere a qualche jam session con i tuoi ex colleghi degli Helloween…
Certamente! E’ ovvio che accadrà, anche perché loro suoneranno canzoni che ho scritto io (ride NDA)! Sarebbe piuttosto strano il contrario: sono già lì, perché non dovrei unirmi a loro? E credo che la stessa cosa faranno gli altri ragazzi dei Gamma Ray: è tanti anni che suoniamo cose come “I want out”, “Future world” o “Ride the sky”, per cui non dovrebbero avere problemi in proposito!
Senti, in occasione di “No world order” avevi espresso giudizi particolarmente negativi sulla situazione internazionale… alla luce di questo nuovo album, incentrato sul tema della libertà, come vedi le cose oggi? Non sembra che in Medio Oriente si stia più di tanto tranquilli…
Alla fin fine, se si va a guardare bene, questo mondo non è cambiato per niente, non è migliorato. In sintesi: “It’s the same shit but different!” Da un certo punto di vista c’è più libertà, abbiamo i sistemi democratici e cose così, ma dall’altra parte le restrizioni e le oppressioni ci sono ancora, hanno semplicemente un altro volto. Per cui alla fine non ti resta che concludere che con l’umanità c’è poco da fare, la libertà vera sarà sempre impossibile da ottenere! Non possiamo essere uniti, ci sarà sempre qualcuno che penserà di essere migliore di un altro, e che cercherà di imporre le sue opinioni o la sua religione. Bisogna convivere con questa situazione. L’unica libertà che si può veramente raggiungere è quella della nostra mente, e questo aiuta parecchio a rapportarsi col mondo reale…
A proposito di questo: su “Real world” canti “God is an illusion and there ain’t no paradise”…
Credo in qualcosa di simile a Dio, a qualcosa che puoi chiamare Dio: una sorta di potere che permette ad un albero di crescere, ad esempio. E’ un miracolo, è stupefacente, non è certo un fenomeno che si possa spiegare solo con argomentazioni biologiche. Ancora, se ti chiedi sempre il perché di ogni cosa e vai sempre indietro alla fine arrivi ad un punto in cui non riesci più a rispondere e per forza di cose devi tirare in ballo Dio o qualche cosa di simile.
La canzone è però più una provocazione: ognuno può avere le credenze che vuole, le convinzioni che vuole, ed è giusto che sia così, però alla fine noi viviamo nel mondo reale, e bisogna rapportarsi ad esso. Può essere una cosa positiva credere in qualcos’altro, ma non bisogna sostenere che le nostre credenze siano per forza migliori di altre…
Ti trovi ancora in difficoltà a cantare i pezzi che furono di Ralph Scheepers?
Non proprio. All’inizio, quando ho ripreso a cantare, ce n’erano alcune che preferivo evitare perché non appartengono al mio range vocale, anche se devo dire che ora non ho più problemi. La mia voce è maturata molto col tempo, e oggi posso fare cose che certo non mi riuscivano nel 1995. Inoltre ho composto io la maggior parte delle linee vocali di Ralph, cantandole anche sui vari demotape che gli passavo…
Non è che hai in mente di tornare a lavorare con lui prima o poi? “Sigh no more” e “Insanity and genius” sono due piccoli gioielli del metal tedesco…
Non credo che tu rifletta il parere della maggior parte dei nostri fan (ride NDA)! Probabilmente i più mi direbbero che i loro dischi preferiti sono “Powerplant” o “No world order”… sono dischi decisamente diversi da quelli che tu hai nominato! E con Ralph… beh, è stato bello lavorare con lui ma al momento non vedo proprio nessun motivo per cui dovremmo riprendere una collaborazione…
Parteciperai al nuovo capitolo di “Avantasia”?
Sì, ci sono.
Puoi dirmi qualcosa riguardo al disco?
In realtà non ho sentito molto, al momento ho ascoltato solo il pezzettino su cui ho dovuto suonare un solo, nient’altro (ride NDA)! Immagino comunque che sarà un bel lavoro…
Sarai anche tu a Wacken assieme a Tobias Sammet la prossima estate?
Se i miei impegni me lo permetteranno ci sarò sicuramente.
Su questo disco ti limiterai a suonare la chitarra o canterai anche?
No, questa volta non registrerò nessuna parte cantata.
Mi dispiace, ma temo che sia giunto il momento di parlare di download…
Oh, non c’è problema!
Quanto la crescita indiscriminata di questo fenomeno sta influendo sulla vostra carriera?
Beh, ovviamente a causa di questo oggi stiamo guadagnando di meno. Se uno ha la possibilità di avere qualche cosa gratis, perché dovrebbe comprarla? Anche se il vero fan comprerà sempre i nostri dischi. Scaricare musica è contro la legge, anche se bisogna distinguere: io non ho nulla contro chi si scambia cd masterizzati, lo facevo anch’io con le cassette, ed è una cosa perfettamente normale. Oggi escono troppi dischi, non tutti sono buoni, e non si può pretendere che un fan abbia i soldi per comprarli tutti! Quello che non posso assolutamente tollerare è che qualcuno venda dei dischi che non li appartengono. Questo è sbagliato, è un crimine che andrebbe punito con pene molto più severe di quelle che già ci sono…
Hai sentito della trovata escogitata dai Radiohead? Hanno messo il loro nuovo album online sul loro sito e il singolo fan può scaricarlo liberamente decidendo lui stesso quanto pagare, o addirittura se pagare o meno…
E’ una cosa interessante, ed è indubbio che un domani dovremo farci i conti: il fenomeno è troppo grande perché possa essere semplicemente aggirato. Credo tuttavia che la soluzione migliore sia quella di favorire il download a pagamento dei singoli pezzi, in modo tale che se uno non vuole prendersi tutto il disco abbia comunque una soluzione alternativa. L’esperimento di cui mi hai parlato mi sembra un po’ strano: in quel caso la gente dovrebbe usare la propria coscienza e decidere se spendere soldi per quel prodotto oppure no. E’ strano, è come se io andassi a comprare da mangiare e il negoziante mi dicesse “Scegli tu se darmi dei soldi oppure mangiare gratis” “Ok, eccoti 10 cents per la pizza!” (ride NDA). In effetti non so se funzionerebbe… interessante, comunque!
Mi dici qualcosa sulla copertina del disco?
Certamente! (prende in mano il promo NDA) Ovviamente, la “Land of the free” è un qualcosa che non è reale, che esiste solo nella nostra immaginazione. Puoi arrivarci da questa finestra che vedi qui, e una volta giunto, in questa terra puoi essere veramente potente: puoi volare, puoi sputare fuoco, puoi spezzare le catene (come si vede nel disegno), puoi praticamente fare tutto quello che vuoi… ci piace tantissimo questa immagine, anche perché è un semplice dipinto ad olio, non è in computer graphic come la maggior parte di quelle che si vedono oggigiorno. E’ una cosa molto old style insomma…
Hai ascoltato qualche nuova band interessante di recente?
Sinceramente sono completamente fuori da ciò che sta accadendo nella scena, sono troppo coinvolto nello scrivere la mia musica per andare a controllare le novità… qualche volta accade che prendo i cd samples allegati alle riviste e li ascolto in macchina mentre vado in studio, in modo da rendermi conto che cosa c’è in giro, ma non sono mai riuscito ad ascoltare una band in maniera esauriente…
Hai ascoltato il nuovo disco degli Helloween?
Sì.
Come ti è sembrato?
Buono.
Non vuoi dirmi nulla di più, vero?
Esatto (ride NDA).
Beh, io almeno ci ho provato! Ho l’impressione che il confronto tra Helloween e Gamma Ray sia appena iniziato: appuntamento a fine novembre per scoprire chi vincerà! Io, da parte mia, avrei già una mezza idea…