Leverage (Tuomas Heikkinen: guitar)

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Gruppo:Leverage

Se il “buon giorno si vede dal mattino”, direi che il 2008 potrebbe rivelarsi un anno davvero interessante. Ad istigare questa “fondamentale” riflessione sono stati i Leverage, giovane act finnico autore di due dischi (in realtà uno è la ristampa del suo debutto originariamente licenziato in Finlandia e Giappone) recentemente pubblicati dalla “nostra” Frontiers, e artefice di un pregevolissimo heavy-pomp-rock.
Due lavori che mi hanno veramente sorpreso e appassionato, dove cultura, istinto e vocazione s’intersecano continuamente e in cui, nonostante la “riconoscibilità” di certe soluzioni musicali, il tutto appare fresco ed emozionante.
Impossibile, quindi, dopo avermi cagionato così tante “good vibrations” e avermi pure costretto a rivangare l’odiata “saggezza popolare”, non cercare di approfondire la questione con uno dei principali “responsabili” diretti di tale situazione, Tuomas Heikkinen …

Volendo essere proprio sincero, prima dell’ascolto della ristampa di “Tides”, non conoscevo molto la Vs. musica, ma oggi, anche grazie al favoloso nuovo album “Blind fire”, sono diventato senza dubbio di sorta un vero fan dei Leverage! Detto questo, credo che qualche cenno biografico potrebbe essere un buon modo per iniziare questa chiacchierata …
Io, Torsti (Spoof, chitarra) e Pekka Lampinen (basso) ci conosciamo da sempre, siamo cresciuti nella stessa città, Jyväskylä, e fin dalla tenera età abbiamo spesso suonato tutti assieme, ma, in realtà, era molto tempo che non collaboravamo in un progetto comune. Dopo anni, ho incontrato Torsti ed è successo che avevo con me un demo costituito da un paio di canzoni, sulle quali stavo lavorando con un cantante di Helsinki, la città dove vivo ora. Torsti aveva già sviluppato alcune buone cose nel suo studio personale che si potevano adattare alla mia musica e mi disse che potevamo lavorarci su. Non avevamo dei veri piani precisi. Entrai in contatto con Pekka Heino per pura casualità, quando entrambi fummo chiamati a partecipare ad una classica cover-band-messa-in-piedi-da-qualcuno, giusto per un concerto e senza nessuna rehearsal. Rimasi molto impressionato dal suo modo di cantare e anche se avevamo già previsto delle vocal sessions diverse per il nostro progetto, chiesi a Pekka di esaminare il nostro materiale. A lui piacque molto e cantò sui primi demos realizzati con Torsti. Lampinen si occupava già delle parti di basso, mentre gli altri musicisti erano dei session-men. Nel corso dell’anno successivo, registrammo altri demos e “pezzo dopo pezzo” si andò a comporre l’attuale line-up, con l’ingresso di Torsti che fu convinto da me e da Pekka a portare nuovamente il contributo della sua chitarra nella nostra band.
All’inizio del 2005 realizzammo un demo di 7 canzoni e firmammo un contratto discografico. E’ successo tutto tra il 2003 e il 2005, e a pensarci adesso bisogna dire che siamo stati davvero fortunati.
Ora, ti andrebbe di spiegarci il significato del Vs. monicker e quali sono i concetti che volevate esprimere con i titoli dei Vs. albums?
‘Leverage’ è un termine che ha a che fare, in origine, con gli sport di contatto e mi piaceva per la sua “fisicità”. L’ho proposto mentre discutevamo quale nome assegnare alla band e visto che risultava alla grande nel logo e suonava pure bene, abbiamo deciso di utilizzarlo. “Tides” riflette le fasi iniziali della costruzione del gruppo, con i suoi alti e bassi, mentre “Blind Fire” rappresenta quello che vogliamo fare in questo momento, “sparare” le nostre cartucce al massimo delle possibilità, senza essere sicuri di quanti e quali “bersagli” riusciremo a colpire. Queste sono le interpretazioni più semplici e “superficiali” e ci sono anche altri significati meno immediati ed evidenti, legati ai testi delle canzoni.
E allora parliamo dei testi … Quali sono i temi che privilegiate trattare nelle liriche?
Non mi piace scrivere di donne da rincorrere o di draghi e cavalieri. Cerco di evitare alcune delle tematiche più comuni nell’ambito dell’hard e dell’heavy rock, tentando di scrivere delle piccole storie, per la maggior parte immaginarie o perlomeno “drammatizzate”, che abbiano a che fare con argomenti con i quali spero la gente si possa relazionare.
Quindi mi pare di capire che sei tu a gestire l’aspetto “letterario” del gruppo … Chi si è occupato, invece, di scrivere le musiche dei Leverage?
Sì, in effetti ho scritto tutti i testi, mentre per quanto riguarda le musiche, in “Tides”, 11 delle 12 canzoni sono mie, mentre nel nuovo album mi sono occupato di 8 brani su 10.
Le restanti linee musicali sono state composte da Torsti.
Come anticipato, ritengo la Vs. musica “semplicemente” brillante, una splendida mistura di Rainbow (per l’approccio ammiccante l’hard rock classico) e Magnum (o addirittura Angel, per la magia pomp di certi suoni), con un tocco significativo di power metal melodico tipicamente “nordico” (Stratovarius, per esempio). Vi riconoscete in questa descrizione? Sono effettivamente queste le Vs. primarie influenze?

Per quanto mi riguarda personalmente, devo dire che i Rainbow, e più specificamente quelli dell’era Dio, sono stati la mia più importante influenza, fin da quando ero ragazzino e cercavo d’imparare a suonare quella musica, come già faceva un mio cugino più grande.
Penso che gli elementi “nordici” facciano semplicemente parte del nostro retaggio musicale e che, anche se questa è solo la mia opinione, ci sia una significativa differenza fra la tradizione dell’heavy rock in Europa e negli Stati Uniti, con quella europea che mi sembra più “raffinata”.
“Tides” and “Blind fire” sembrano essere abbastanza simili per quanto riguarda l’approccio artistico e gli eccellenti risultati finali … Ma quali sono, secondo te, le principali differenze tra la nuova release e il disco precedente?
Sono allo stesso tempo simili e diversi. Laddove “Tides” era il risultato di anni di “studio” su cosa volevamo fare, su come volevamo suonare, ecc., “Blind Fire” è stato più facile da registrare, poiché avevamo un’immagine molto chiara di queste cose. Naturalmente, si tratta della stessa band, dello stesso tipo di songwriting e del medesimo approccio nei confronti della musica, ma penso che il nuovo albo sia leggermente più aggressivo e dark del nostro debutto. Inoltre, oggi i Leverage sono una band più unita ed affiatata.
“Tides” è stato ristampato con l’aggiunta di due bonus-tracks, “Waterfall” and “Land Of Flames”. Cosa ci puoi dire di queste canzoni?
Le avevamo abbozzate entrambe durante le sessions di “Tides” (credo avessimo per lo meno registrato le parti di batteria), ma non avevamo avuto il tempo necessario per completarle entro i tempi previsti per il lavoro in studio e per il mastering. Così, le abbiamo finite più tardi, due o tre mesi dopo la masterizzazione di “Tides”, pronte per diventare delle bonus. Sono brani leggermente diversi, forse un po’ più heavy della maggior parte del materiale contenuto in “Tides’.
Ho letto da qualche parte che qualcuno ha criticato l’artwork di “Blind Fire” … probabilmente troppo “semplice” per una musica così bella … Cosa ne pensi?
E’ stato Valtteri, il nostro batterista, a progettare l’artwork di entrambi gli album.
Ritengo abbia fatto un ottimo lavoro. Come già successo con i testi, abbiamo voluto evitare una qualunque forma di stereotipo nelle immagini di copertina, lasciando il pubblico libero di vederci quello che gli suggerisce la sua immaginazione.
La Vs. etichetta è l’italiana Frontiers. Come Vi trovate con loro e come siete giunti a questo contratto?
Apprezzano noi e la nostra musica e chi hanno voluti fortemente nel loro roster.
Sentivamo che era la scelta giusta per darci la “spinta” decisiva e, in effetti, sta andando tutto per il meglio.
E’ già da un po’ di tempo che sono fortemente “soggiogato” dalla “new Northern Europe hard ‘n’ heavy invasion”, con bands come la Vostra, i The Poodles, i Brother Firetribe (che credo conosciate bene, visto che con loro condividete le incredibili doti vocali di Pekka!), i Wig Wam, i P:O:B, i Black Bonzo e anche gli Human Temple che, ferme restando le differenze di stile e di personalità, evidenziano freschezza ed attitudine in un music business sempre più affollato ed asfittico. Esiste un segreto “geografico”? Conoscete queste formazioni? Vi sentite, in qualche modo, parte di una sorta di scena “scandinava”?
Segreti? Non so cosa dirti. A parte i Brother Firetribe, gli altri non sono finlandesi, credo (in realtà mi risulta che gli Human Temple lo siano … N.d.A.). Sarebbe bello conoscere tutti questi ragazzi, ma al momento non abbiamo ancora avuto l’occasione d’incontrarli.
Vi piace suonare da vivo o preferite l’attività in studio? Ci sarà la possibilità di vedervi esibire live, magari anche qui da noi?
Adoriamo suonare dal vivo. Il lavoro in studio è più duro di ogni altra cosa, quello che un giorno appare come una situazione positiva, può facilmente diventare un peso il giorno successivo.
Riprenderemo ad esibirci in tutta la Finlandia tra poco e speriamo che ci sia concessa l’opportunità di farlo anche fuori dei nostri confini, il più presto possibile.
Ci piacerebbe molto venire in Italia, questo è sicuro.
Ed ora, quali sono i piani e gli obiettivi a breve termine dei Leverage?
Andare avanti sulla nostra strada, rendere la band più conosciuta, scrivere un sacco di musica e suonarla dal vivo …
Gennaio … Di solito questo è il periodo più adatto per le classifiche di consuntivo annuale. Quali sono i tuoi tre dischi del 2007 appena finito?
Il 2007 è stato un anno davvero impegnativo e sono stato assorbito completamente dalla nostra musica, rimanendo un po’ indietro nell’ascolto di quella degli altri. Ci ho pensato molto, ma non sono in grado di farti nessun nome, proprio perché ho avuto veramente poco tempo di valutare quello che hanno fatto i miei colleghi.
Grazie di tutto … C’è qualcosa che vuoi aggiungere, in conclusione?
Un saluto a tutti quelli che stanno leggendo quest’intervista. Grazie per il supporto e vi auguro un “rocking 2008”!!
Intervista a cura di Marco Aimasso

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