Dream Steel: intervista a Marco

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Gruppo:DreamSteel

Abbiamo avuto la piacevole opportunità di scambiare quattro chiacchiere con Marco Zichittella, tastierista dei Dream Steel, band prog/metal tutta italiana, che ha da poco dato alle stampe l'ottimo disco d'esordio, "You" (di cui potete leggere la recensione Qui). Ecco cosa ci ha risposto Marco, simpatico e molti disponibile!

Ciao Marco, e benvenuto su Eutk!
Ciao a tutti e grazie a voi per l’invito.
Allora, presenta ai nostri lettori i Dream Steel, finalmente un nuovo nome nel progressive metal italiano; quando è nato il gruppo, e in che circostanze?
I DreamSteel sono stati fondati nel 1999 da Power (anche detto Daniele Mazzanti…), e come è facile intuire, nascono come una band dall’anima power. Nonostante ciò, però, sin dai primi lavori si percepiva una lontana vena progressiva che, anche grazie all’introduzione di una componente tastieristica, si è più nitidamente fatta spazio tra le note, gli sviluppi armonici e ritmici.
Spero riusciremo a ritagliarci uno spazio nel panorama power-prog, tuttavia mantenendoci sempre in un’ ottica di apertura stilistica che ci permetta di raggiungere il più ampio numero di amanti della musica, senza pregiudizi o limitazioni di genere, stile o tipologia di ascoltatore.
Avete appena pubblicato il vostro primo full-length, “You”. Raccontaci di come è stato scritto, registrato, prodotto. I nostri lettori più giovani o i musicisti accaniti vorranno capire come si passa dalla cantina di casa propria alla casa discografica!
“YOU” è il risultato di un lungo lavoro che ci ha tenuti impegnati per circa due anni.
Al mio arrivo, nel 2004, i DreamSteel erano una band avviata, con due lavori già prodotti. Il doppio cambio di line-up (una chitarra in meno e un nuovo tasierista) ha richiesto qualche mese di fisiologico assestamento che servisse a far siluppare quell’affiatamento che, fortunatamente, non ha tardato ad arrivare.
Anche grazie a qualche live nella nuova formazione siamo riusciti a trovare quelle sonorità che stavamo cercando ed è stato a quel punto che abbiamo capito che eravamo pronti per inziare la stesura di una demo.
Di lì a qualche mese, spinti da un sempre crescente entusiasmo, avevamo composto i brani poi inseriti in “The flight of a butterfly”, la demo che appunto ci ha portati alla firma del contratto.
La decisione di affidarci per l’incisione dell’EP agli ormai celeberrimi Fear Studio ci ha ulteriormente aiutati ad ottenere un buon prodotto, poi recensito positivamente dalle più imporanti riviste e webzine musicali, EUTK compresa.
Alla firma del contratto avevamo già pronti gli altri brani di “YOU”, così che nella seconda sessione di registrazione, sempre presso i Fear Studio, abbiamo potuto dedicarci maggiormente al lavoro di limatura e perfezionamento dei suoni, oltre che all’ incisione delle dieci tracce del disco.
In conclusione, per rispondere alla fatidica domanda “come passare dalla cantina di casa alla casa discografica”, credo che non esista una formula magica, ma bisogna dedicare tanta passione e dedizione all’opera di composizione ed arrangiamento, perché nessuna idea è di per sé “sbagliata”, ma d’altra parte l’ispirazione che da vita all’anima di un brano necessita poi di essere pazientemente plasmata e accuratamente perfezionata perché possa essere percepita ed apprezzata fino in fondo da un ascoltatore esterno. In altre parole, si potrebbe pensare a ciò che distingue una semplice idea da un’invenzione.
So che tu sei siciliano; come sei finito in questa banda di emiliani???
Da Marsala, la mia città di origine, sono approdato a Bologna nel 2001. Venuto in questa splendida città per frequentare la facoltà di Giurisprudenza, non ho mai trascurato la mia passione per la musica e, quando mi si è presentata l’occasione di entrare a far parte di una band di “indigeni”, non ho avuto alcuna remora. Dopo quasi cinque anni, posso dire che quella è stata una delle decisioni più azzeccate della mia vita.
I DreamSteel non sono solo la band in cui suono, ma rappresentano per me un punto di riferimento costante e fondamentale, anche per il fatto che tra di noi si è creato un legame fraterno e una sintonia che vanno anche oltre musica, per quanto importante essa possa essere per tutti noi.
Ok, parliamo del contratto, e della vostra casa discografica. Come è nato l’accordo? Vi hanno contattato loro, o siete stati voi a cercare un accordo?
Dopo la produzione della demo “The Flight Of A Butterfly” abbiamo ricevuto diverse proposte da parte di etichette italiane ed estere. Tuttavia nessuna delle offerte ci soddisfaceva in pieno, soprattutto in considerazione del fatto che il primo contratto discografico può rappresentare un passaggio determinante per il futuro di una band. Ed in tal senso credo sia fondamentale poter contare su un rapporto di fiducia e reciproca stima con la persona a cui la band si affida per l’uscita dell’album di esordio.
Quando siamo stati contattati dalla My Kingdom Music, proprio grazie alla serietà, alla celerità e, più in generale, alla professionalità con cui questa label, nella persona di Francesco Palumbo, ha condotto le trattative, non abbiamo avuto dubbi e abbiamo deciso di firmare.
Tra l’altro, il fatto che la My Kingdom non avesse fino a quel momento trattato un prodotto affine al nostro non ci ha spaventato, ma anzi ha rappresentato per noi l’accettazione di un’ulteriore sfida: diventare i rappresentanti di una proposta diversa ed innovativa per l’etichetta.
Avete già fatto molte date, in giro, ma adesso che il disco è fuori, state pianificando un tour di supporto?
In vista dell’uscita dell’album, il nostro management aveva già fissato le date che hanno dato vita alla prima parte del “tYOUr”. Abbiamo portato l’album in giro per le location più importanti della nostra regione, ricevendo un’ottima accoglienza da parte del pubblico che già ci conosceva e riuscendo anche a farci apprezzare da chi non ci aveva mai ascoltato prima. Tra l’altro, la possibilità di affiancare artisti di altissimo spessore, primo fra tutti il grande Jeff Scott Soto, ha accresciuto in pochissimo tempo il numero di gente che ci segue, ai concerti come tramite i nostri siti web. A proposito, approfitto per invitare tutti i lettori a visitare il nostro myspace (/www.myspace.com/dreamsteel) ed aggiungerci tra i friends…
Parlando del futuro, il management si sta occupando della promozione del disco, della realizzazione di date, eventi e della nostra partecipazione a festival estivi. Ci sono diverse proposte sul tavolo che stiamo attentamente valutando per cercare di riservare maggiore spazio e attenzione agli eventi di più ampio spessore. Ancora non posso dire nulla di certo, ma restate sintonizzati perchè ci saranno di certo importanti novità!
Ok, Marco; da talentuoso tastierista quale sei, non posso esimermi dal chiederti i nomi di tre tastieristi che ti hanno ispirato.
Innanzi tutto ringraziandoti per il “talentuoso”, ci tengo a premettere che mi piace ascoltare ed apprezzare i più disparati generi musicali, sempre con un orecchio teso alle parti di tastiera, per cui mi risulta difficile escludere che, seppur in modalità diverse, un po’ tutti i miei ascolti mi abbiano influenzato. Inoltre negli ultimi anni, per l’avvento incontenibile della musica “computerizzata”, risulta sempre più difficile capire quanto nei dischi ci sia di veramente suonato.
Comunque, volendo nominare coloro che più degli altri mi hanno entusiasmato, stupito ed ispirato dico: Chopin, Rick Wright, Jordan Rudess.
Andiamo avanti con la regola del ‘3’: tre dischi che porteresti sulla famosa isola deserta!
Dream Theater – Images and Words
Pink Floyd – Wish You Were Here
Bon Jovi – Cross Roads
Ok, facciamo un po’ di botta e risposta! Pro o contro:
Alcool?
Pro!
Droghe leggere?
…Contro
Aborto?
Contro.
Pena di morte?
Contro!
Cinema o fumetti?
Cinema.
Birra o vino?
Birra.
Dream Theater o Symphony X???
Dipende dalle giornate… Ma tra due band di questo spessore mi è davvero difficile dare una risposta secca e sicura.
Ok, Marco. Grazie del tempo che hai voluto dedicarci. Le ultime parole dell’intervista sono tutte tue!
Ci tengo a spendere queste ultime parole ricordando e ringraziando tutti coloro (staff, amici, fans) che ci seguono costantemente e che rappresentano il vero cuore pulsante del progetto DreamSteel.
Un ringraziamento sentito va a te Pippo e a tutto lo staff di EUTK, che ci ha dedicato questo spazio.
Alla prossima!
Intervista a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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