Altro gruppo interessantissimo che EUTK non si è lasciato sfuggire sono i Through Your Silence, gruppo italianissimo che è da poco uscito sul mercato con il debut “Whispers to the Void”, sempre per l’attivissima My Kingdom Music. Sentiamo cosa hanno da dirci…
“Whispers To The Void” è il vostro debutto sulla lunga distanza, siete soddisfatti del risultato ottenuto? C’è qualcosa che, a posteriori, cambiereste?
Ciao e piacere! Dunque, onestamente quando abbiamo finito le registrazioni non avevamo un’idea ben precisa di cosa sarebbe venuto fuori dopo il mixaggio & mastering. Eravamo molto stanchi per via delle settimane in studio (esperienza del tutto nuova per alcuni di noi): settimane in cui abbiamo vissuto a strettissimo contatto, un momento veramente intenso e magico. Alla fine tutti noi eravamo sicuramente contentissimi e fieri del risultato, questo è normale…ma non pensavamo che anche la stampa italiana ed internazionale la pensasse allo stesso modo, e spesso molto meglio del previsto!!
Sicuramente se dovessimo riaprire il progetto oggi, credo che ognuno di noi si getterebbe sui propri riff/linee di batteria/voce etc. rivisitandoli e rielaborandoli con maggior coscienza...però dai, sarebbe un peccato, no? E’ un debutto, adoro la foga dei primi album e in particolare l’ingenua e al tempo stesso feroce voglia di esprimersi di “Whispers…
La definizione di “melodic death core” rimanda sia alla scena made in “Gothenburg” che a quella americana, molto più hardcore. Voi, come mood, a quale delle due vi sentite più vicini?
Ci sentiamo in assoluto più vicini alla scena Europea.
Il pregio migliore del disco secondo me è quello di fondere perfettamente i diversi approcci sonori, di non perdere mai di vista la melodia così come la potenza, pur non inventando nulla. L’idea di non essere del tutto originali, cosa che vi porterebbe forse ad un livello di eccellenza, è un peso per voi?
No, non lo definirei un peso, anche se non credo che ci fermeremo così tanto ad uno “stadio” al punto d’essere definiti poco originali. Suoneremo sempre melodic death metal (credo, chi lo sa?), ma – affermazione forse un po’ banale – spero in modo sempre più personale e riconoscibile tra i molti prodotti del genere.
La produzione di Ettore Rigotti è molto buona, e sicuramente aiuta a tirare fuori un sound potente e pulito. A vostro parere quanto ha inciso nella riuscita del disco?
Che dire, Ettore ha lavorato alla grande, buttando anima e corpo nel progetto (come del resto fa con tutte le sue band: Slowmotion Apocalypse, Stigma, Destrage, Neptune…), dando al nostro prodotto il sound giusto per farlo viaggiare su standard internazionali. Se ora abbiamo il piacere di poter leggere recensioni con volti così alti, credo che sia anche merito delle sue notevoli capacità.
Se è vero come è vero che al giorno d’oggi la produzione è un elemento fondamentale del sound di una band, perché lo valorizza appieno, non pensate che possa diventare un’arma a doppio taglio? Nel senso che spesso si fanno miracoli, e quindi diventa più difficile distinguere quelli bravi da quelli meno bravi, se tutti tirano fuori un suono della Madonna.
Eheheheh verissimo, ma poi arriva il momento del live, ed è lì si vede se hai “smanettato” un po’ troppo col pc o se veramente hai le mani…
Questa cosa la notiamo spesso, soprattutto quando suoniamo con band metalcore…mentre in ambito metal il livello è sempre mediamente superiore.
Capita magari di ascoltare un disco e dire: “cazzo, ma questi sono esagerati!” …per poi qualche mese dopo condividere il palco e – basito – ti vien quasi da pensare che non sia la stessa band che tempo prima ha registrato! Sì, ad ogni modo hai ragione…spesso si fanno miracoli, ma sono miracoli a breve termine, e l’eco delle figura di merda fatte nei live poi sono difficili da cancellare. Soprattutto se non sei più all’inizio.
Fermo restando la perfetta aderenza delle vocals al sound proposto, non sarebbe forse stato più lecito aspettarsi una maggiore varietà vocale? Soprattutto, e scusate la battuta, se il singer si chiama Massimo Ranieri!
Ahahahah, ma non si chiama Massimo Ranieri, ma Massimo Raineri, ah tra l’altro ex bassista dei Derdian (salutiamo!).
Per questo primo album è stata una scelta voluta, adoriamo il cantato old school!!
Certo, se avessimo messo dentro delle clean vocals maschili o soluzioni più moderne, magari in termini di feedback sarebbe andata ancor meglio, ma non era quel che volevamo. Tanto è vero che dove lo abbiamo ritenuto necessario, abbiamo chiesto a Dalia di intervenire, per non perdere di intenzione.
Quali sono le tematiche trattate nel disco? C’è un filo conduttore che unisce i testi delle nove tracce?
Il disco è un concept album che vede alternarsi testi prettamente sociali e momenti di introspezione e riflessione. Amiamo la relazione musica/messaggio, la riteniamo fondamentale.
“I sussurri che vanno a finire nel vuoto” altro non è che l’esempio, la rappresentazione di come nella società odierna i tentativi di manifestare un disagio (e nei testi ne vengono descritti diversi) vengano spesso ignorati, fino a – estremizzando ovviamente – spingere le persone in questione a compiere atti ai limiti del concepibile e dell’ accettabile. Chiedo scusa in anticipo, mi rendo conto che non è semplice parlare del concept in così poche righe, spero di esser stato chiaro, al massimo recuperate le lyrics e leggetele con calma ;)
Avete già pianificato delle date dal vivo?
Sì si, tendenzialmente non smettiamo mai di suonare, a parte una pausa forzata nel mese di aprile, ma solo perché ci si era rotto il furgone.
Giriamo spesso in Italia, ma anche Germania (che vanta una scena fighissima!), Francia, Svizzera, Austria...insomma qui in zona. Ci piacerebbe ovviamente prendere il primo volo e attraversare l’oceano per suonare massicciamente negli States, ma al momento per questioni varie, sono solo bei sogni.
In sede live cosa si deve aspettare un ragazzo che viene a vedervi?
Beh, tornando al discorso di prima, sicuramente una riproduzione dei pezzi molto, molto, vicina a quella del disco, ma con una botta maggiore (il limite del cd è che l’energia del live viene un po’ smorzata dalla necessità di rendere tutto molto matematico/perfetto, ma al tempo stesso meno umano!).
Poi lo dico senza molti problemi, amiamo vivere il palco e credo che ci sia una buona dose di comunicativa e intesa band-pubblico, anche senza fare grandi discorsi tra un pezzo e l’altro.
Credete che le vostre prossime composizioni spingeranno nella direzione dell’originalità di cui sopra?
Penso di sì, c’è troppo fermento in sala e volano più vaffanculo del solito ehehe! I pezzi suoneranno TYS, ma mediamente si sentirà molto che abbiamo sentito l’esigenza di sfogare un lato di noi che è rimasto nascosto (o forse acerbo) nel debut.
Stiamo lavorando in libertà assoluta, passiamo ore a buttar giù riff su riff e ciò che sentiamo venir fuori è molto più oscuro e tremendamente malinconico. Credo proprio che il secondo disco possa esser ben distinto dal primo e che potrà “stare in piedi” da solo, senza troppi rimandi al debut.
Inter o Milan?
Un paio di noi direbbero Inter, altri come me non sanno che cazzo sia un fuorigioco!
Purtroppo un amico (Paul/Destrage) ha letto le domande di questa interview con me e mi ha promesso che mi avrebbe tagliato le palle se a sta risposta non avessi detto Milan, quindi per sempre Milan!!
Esprimete un desiderio che vorreste vedere realizzato entro la fine dell’anno.
Entrare in studio a ottobre e riuscire a finire le registrazioni del nostro secondo disco entro l’anno, con la certezza che uscirà entro la fine del 2009. Vogliamo spingere e tenere una media di un album all’anno, almeno per questi primi 2/3 cd.
Chiudete pure come volete.
Innanzitutto grazie mille allo staff di Eutk.net per la bellissima recensione (
TYS 8,5 - Top Album!) e per questa intervista! Grazie.
Un altro grazie sicuramente va alle molte band e amici con cui giriamo sempre volentieri, a Stefan/Graveworm e alla sua cricca che in questo periodo ci sono molto vicini. Un saluto anche a Dominick e i ragazzi di Stoccarda (nb. presto TYS usciranno per una compilation tedesca con una ventina di band fighissime!!!), a Marv e la Always/Forever booking agency di Berlino, Ivan e i suoi rinati Evenfall (sperando che tornino presto a rompere i culi!), alla scena sestese (To The Embers, My Agony, Destrage, The Nerd Follia, Groggy’s Grogg…che dire, Sesto city of Rock!^^), ai ragazzi che stanno sempre di più venendo ai nostri live, che ci scrivono, ci incoraggiano con bellissime email, che comprano il nostro disco e le nostre shirt! Un abbraccio, a prestissimo!