Cultura, istinto ed inventiva rappresentano gli “ottani” capaci di fare la differenza nel carburante che alimenta i NoiZe Machine, una vitale macchina del rock duro ad elevato rendimento che si presenta con le sembianze della “all star band”.
Fresco di un eccellente debutto (“The Jumping Clown”, pubblicato di recente sotto il patrocinio della meneghina Valery Records), il gruppo al gran completo accetta di sviscerare per i lettori di Eutk le varie sfaccettature della sua esuberante personalità artistica …
Anche se siete inequivocabilmente una “superband”, formata da musicisti assai noti nella scena musicale internazionale, direi d’iniziare con una breve presentazione dei NoiZe Machine (a beneficio dei nostri lettori più “distratti”), con annesse circostanze che Vi hanno condotto a fare musica assieme …
Guido: innanzitutto grazie! I NoiZe Machine esistono da circa due anni.
Il gruppo è composto da
Dario Mollo alla chitarra,
Roberto Gualdi alla batteria,
Guido Block al basso e cori e
Andrea “miTZi” Dal Santo alla voce “lead”. Roberto ha conosciuto Dario per il suo drumming nei progetti con Tony Martin (The Cage) e Glenn Hughes (Vodoo Hill). Quando poi si è trattato di creare una band per organizzare un tour europeo con Graham Bonnet (ex cantante dei Rainbow), Roberto, che oltre ad essere il mio batterista preferito è anche un grande amico, mi ha tirato in mezzo. Ci siamo trovati talmente bene sia a livello musicale che personale che dopo questa esperienza con gli Elektric Zoo abbiamo deciso di creare una nuova, vera band, con un cantante “tutto nostro” e di lavorare su materiale inedito. Durante una jam session in un locale sul Lago Maggiore Roberto ed io abbiamo conosciuto miTZi e ci ha convinti fin da subito.
miTZi: da dove l’ho vista io… grande fan di Glenn Hughes, seppi che aveva fatto un disco con un chitarrista italiano, e che ci suonava anche Roberto Gualdi!!! Dopo qualche anno in un localino sul Lago Maggiore ero fra il pubblico e suonavano i 4Tiles… con Cesareo, il Sebo….e Roberto Gualdi! …. e Guido Block che con mia sorpresa mi invitò a cantare con loro “Whole Lotta Rosie” degli AC/DC! Mi ricordo solo un gran divertimento e Gualdi che alla fine del pezzo si alza di scatto e con “sguardo Rock&Roll” (incazzato e divertito), mi dice: “dobbiamo formare una rock band caz*o!!”
Da lì il loro contatto con Dario ha fatto sì che i pezzi del suo nuovo progetto diventassero i pezzi dei NoiZe Machine.
Per sintetizzare al meglio (spero) il Vs. lavoro ho usato le parole “libertà espressiva” (volendo proprio essere precisi “magnifica libertà espressiva”, ad indicare quanto ho gradito il risultato). E’ corretto dire che è questo l’approccio che sta alla base della realizzazione di “The Jumping Clown”?
Guido: hai centrato in pieno!
miTZi: assolutamente sì!
Roberto: ognuno di noi ha il suo stile, la sua storia e i suoi gusti personali e la cosa cui tenevamo era trovare un territorio comune in cui esprimersi liberamente... per cui centro!
Dario: hai colto nel segno, in fase di realizzazione di “The Jumping Clown” non ci siamo minimamente posti dei vincoli commerciali, abbiamo registrato in piena libertà.
Su un solido background di hard rock “classico” siete riusciti ad innestare suggestioni musicali maggiormente moderne, nervose e radicali, e i Vs. “buoni maestri” mi sono sembrati soprattutto Deep Purple, Rainbow e Van Halen da un lato e Faith No More dall’altro. Ho centrato i Vs. principali modelli ispirativi? Quali sono gli eventuali altri che non sono riuscito a rintracciare?
Guido: forse non si sente tantissimo, ma a me e Roberto ultimamente piacciono molto i Nine Inch Nails e i Foo Fighters.
Roberto: infatti, e a questi aggiungerei, per quanto riguarda il mio gusto personale del periodo, i Porcupine Tree e i Tool.
miTZi: assolutamente … per me i riferimenti maggiori sono Ian Gillan sul versante classico e Mike Patton su quello più moderno e sperimentale. Ci sono però altre piccole citazioni vocali nell’album: Freddie Mercury e Demetrio Stratos… con rispetto parlando!
Dario: il mio background è proprio composto dai classici 70/80 come Deep Purple, Rainbow, Zeppelin, Van Halen e Sabbath, però ho sempre cercato di innovare e attualizzare la mia musica pur non rinnegando assolutamente i maestri del passato.
Come già ribadito, a mio parere, siete riusciti a coagulare con grand’abilità le due “anime” della Vs. musica, attraverso un’avveduta fusione tra “tradizione” e “modernità”, realizzata all’interno di avvincenti canzoni, un Vs. gran punto di forza. Ritengo che in questo modo potrete, come ho già affermato in sede di recensione, soddisfare sia i “conservatori” privi di paraocchi, sia gli ascoltatori meno “nostalgici”. Nonostante questa valutazione, non Vi ha mai sfiorato il pensiero di rischiare, invece, di scontentare un po’ tutti ed in particolar modo chi, leggendo per esempio il nome di Dario Mollo, si aspettava magari una prova maggiormente “rigorosa”?
Guido: assolutamente no! Devo anche ammettere che non è che ci abbiamo pensato molto a un discorso del genere. Io personalmente mi metto al servizio del brano quando scrivo e credo che valga anche per gli altri. Funziona? Va bene! Non funziona? Pazienza, si prova qualcos’altro...
miTZi: no, ci siamo messi a scrivere così, e ci è piaciuto subito.
Roberto: in effetti, abbiamo giocato liberamente e fatto quello che prima di tutto soddisfaceva noi stessi senza troppe preoccupazioni...
Dario: nei miei lavori precedenti si possono già notare molti spunti di innovazione. Ovviamente nei NoiZe Machine questi elementi sono stati amplificati dando alla band una spiccata personalità.
Arriviamo alle canzoni, tutte molto belle, fresche ed imprevedibili. Sono curioso di sapere come nascono … normalmente scaturiscono da intuizioni singole o da jam collettive?
Guido: devi sapere che Dario oltre ad essere un grande chitarrista e produttore e anche uno dei compositori più prolifici che conosco. Visto che lui vive a Ventimiglia, Roberto ed io a Milano e miTZi sul Lago Maggiore per il nostro working progress di questo cd è stata fondamentale la possibilità di usare internet per scambiarci in continuazione files, idee e commenti su cui lavorare. In generale, Dario ci spediva una specie di versione demo strumentale dei singoli brani, e io e miTZi poi abbiamo elaborato melodie e testi. Roberto ha sviluppato accorgimenti ritmici o di stesura e ha dato suggerimenti su certe timbriche.
Poi ci siamo trovati, e per tre giorni abbiamo riascoltato tutto ed effettuato ulteriori miglioramenti per quanto riguarda stesura, arrangiamenti e per come volevamo che suonassero i pezzi. In fine abbiamo inciso, mixato e masterizzato tutto nello studio di Dario a Ventimiglia.
Rimanendo in tema, mi piacerebbe aggiungeste qualche informazione supplementare su alcuni dei Vs. pezzi migliori … dopo una difficile analisi, sceglierei “Ready to fight”, all’insegna di Purple meets R.A.T.M., la cangiante “I like it” e ancora “So far away” e “Higher and higher”, dove il retaggio Van Halen-esque si fa sentire con maggiore consistenza …
Guido: pensa... il pezzo che personalmente in questo momento mi esalta di più è “The Jumping Clown”. Secondo me rappresenta molto lo spirito NoiZe Machine, il fare del rock molto potente e con “magnifica libertà espressiva”, senza prendersi troppo sul serio. A proposito di “Higher and higher”, meglio chiedere a Roberto, che è la persona più indicata per statements su questo pezzo.
Roberto: Block chiede a me di “Higher and higher” perché dovete sapere che il mio compito sociale all’interno del gruppo e di limitare le scorribande negli anni 80… E con “Higher” hanno approfittato della mia distrazione.
miTZi: mi ricordo ancora quando ho sentito “I like it” per la prima volta. Non c’erano voci e probabilmente la struttura del pezzo non era definitiva, ma solo il riff di chitarra faceva stare in piedi la canzone… mi ha elettrizzato! E’ stato una naturale conseguenza metterci degli sprazzi di pazzia con un cantato così aggressivo. Lo stesso potrei dire per “So far away”.
Su “Ready to fight” i Purple incontrano i R.A.T.M., ma direi anche i System of a Down…
Con “Higher & higher”, Dario si aspetta qualche reggiseno sul palco… signorine provvedete!
Dario: penso che la song “The jumping clown” racchiuda tutte le sfaccettature della band pur restando un pezzo godibile anche per i non addetti ai lavori; “Higher and higher” mi piace molto, mi ricorda un po' i Van Halen del periodo “Balance”.
Anche i Vs. testi sembrano parecchio interessanti e sorprendenti. Di che cosa amate parlare nei Vs. brani? Cosa ci potete dire in particolare sulle singolari liriche di “I like it”?
Guido: in generale i testi parlano di come il mondo caotico in cui viviamo influenza le persone e tutte le problematiche che possono derivarne. Cosi vengono toccati temi importanti come la ribellione contro un sistema politico bugiardo come in “Ready to fight” o la mancanza di una certezza spirituale come in “Turn the stone”. Ma anche cose banali come il fatto di aver dato il tuo numero di cellulare a qualcuno che poi ti rompe l’anima in continuazione possono essere spunto per un testo come per esempio in “Who are you”. I nostri brani variano molto, di conseguenza anche i testi. “I like it” parla di un pazzo che non vede l'ora di farsi friggere il cervello sulla sedia elettrica, convinto che le scosse elettriche possono “ricaricarlo” ed esaltarlo mentalmente.
miTZi: mi piace che il testo sia comunque uno sfogo… quindi c’è fantasia (anche malata), c’è cosa è successo, c’è quello che hai visto, c’è quello che non hai avuto il coraggio di dire, c’è il pretesto per urlare qualcosa… ROCCCCHHHHEEEENNNNROOOOOLLLL!!!!!
Il clown “malvagio” raffigurato in copertina ricorda un po’ l’iconografia di Pennywise, il protagonista di “It” di Stephen King … C’è qualche legame tra le due figure? Insomma, chi è e cosa rappresenta questo “Pagliaccio che salta”? E chi si è occupato dell’artwork?
Roberto: la cosa interessante è che la questione del pagliaccio che salta, è venuta fuori mentre veniva fuori il brano, l'ultimo che è stato scritto, e Dario ad un certo punto si è ricordato di aver già acquistato i diritti per quella foto del clown. E a quel punto tutto si è quadrato.
Guido: dell’artwork mi sono occupato io, ovviamente di comune accordo con gli altri. Come ti hanno spiegato, il clown, cioè la copertina, c’era già. Navigando in rete ho trovato per caso un articolo su un artista futurista italiano, Luigi Russolo, che ha inventato negli anni ‘20 degli apparecchi meccanici capace di sviluppare suoni disarmonici e avanguardistici, i cosiddetti “intonarumori”, delle vere “noise machine”. Il nesso mi è sembrato divertente e cosi abbiamo integrato nel lay-out qualche immagine e sfondo. Voglio comunque ringraziare una nostra cara amica, Sushy, che oltre ad essere una bravissima cantante è anche una maga di photoshop, l’impaginazione l’ha fatta tutta lei. Grazie anche a Lorenza, la nostra Lady Diabolika per le foto!
I NoiZe Machine rimarrano un’estemporanea “valvola di sfogo” o ci sarà qualcosa di più? Avremo l’occasione di vedervi impegnati dal vivo (sarebbe un vero peccato non poter testare un pezzo come la title-track del Cd in questa particolare circostanza!)?
Guido: i NoiZe Machine non sono un “project”, ma una vera band. Abbiamo già fatto un po’ di date live e punteremo proprio molto sui concerti dal vivo, sia in Italia che all’estero.
miTZi: i NoiZe devono suonare dal vivo!!! Con l’anno nuovo organizzeremo uno show-case a Milano, e poi speriamo di darci dentro soprattutto col live!
Roberto: personalmente considero i NoiZe casa mia ed il modo migliore per esprimermi e voglio quindi che sia il mio progetto in continua crescita. E poi suonare con gli altri tre NoiZe è troppo divertente.
Dario: i NoiZe Machine hanno appena iniziato il loro cammino, ne vedrete delle belle.
Il mercato è sempre più saturo, tanto che spesso si ha quasi l’impressione che ci siano più musicisti che ascoltatori. In questa difficile situazione quali sono gli obiettivi che si sono prefissi i NoiZe Machine? Quali ritenete siano le Vs. “armi segrete” per “zompare” sulle teste della “concorrenza”?
Guido: credo che la nostra arma segreta è di essere aperti a 360°, poi abbiamo miTZi come frontman, cosa da non sottovalutare! Secondo me poi, non prendersi troppo sul serio aiuta molto! L’obiettivo è di andare avanti con lo stesso spirito, fare più concerti possibili e scrivere tante altre belle canzoni. Abbiamo un grande potenziale e sono sicuro che ci saranno delle belle sorprese per tutti.
miTZi: dobbiamo saltare sul palco. Perché la nostra arma segreta è il live… ma non si può spiegare: dovete venire a vederci!
Roberto: credo la nostra arma possa essere il fatto di essere una vera band. Ognuno di noi ha macinato esperienze enormi sui palchi e in studio e tutto questo viene portato nel suono del gruppo. Poi ognuno di noi è un fan del mondo artistico degli altri e suonare insieme è sempre una festa.
Dario: il mio obbiettivo principale è quello di divertirmi, per me i NoiZe Machine live sono una goduria esagerata, adrenalina allo stato puro.
Riuscite ad immaginare la Vs. musica associata ad un videoclip? Avete intenzione di compiere un “passo” in quella direzione?
Guido: abbiamo intenzione di fare un video del brano “The Jumping Clown” e di “I like it”, perchè oltre alla potenza dei pezzi, con testi così ci si può sbizzarrire molto con lo storyboard.
Roberto: cercheremo di giocare con immagini ed editing video come abbiamo fatto con la musica… come dire… in massima libertà espressiva.
Concludiamo in una maniera sicuramente non “all’altezza” della Vs. imprevedibilità … A Voi la parola per un messaggio a tutti gli Eutk-ers “all’ascolto”!
Let’s make some NoiZe !!!!!!
And JUMP JUMP JUMP JUMP JUMP JUMP……....HIGHER&HIGHER………’cause………………………I LIKE IT!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!