Lo spirito guerriero degli Holy Martyr approda anche sulle sponde di Eutk per mano del loro chitarrista Ivano Spiga, con il quale analizziamo sia il nuovo album "Hellenic Warrior Spirit" sia la storia di questa formazione giunta al secondo album con ottimi risultati.
Anche se non si tratta di un vero concept album, la maggior parte dei brani su "Hellenic Warrior Spirit" prende spunto dalla battaglia delle Termopili, un argomento ed una ambientazione per voi non nuove, dove nasce la passione per questo periodo storico?
Il tutto è nato dalla lettura del romanzo di Valerio Massimo Manfredi, Lo scudo di Talos, nel 1996. Dopo aver letto il relativo capitolo sulla battaglia era rimasto il chiodo fisso di scrivere canzoni su questa storia, e forse ben di più…visto che l’idea di alcuni riff è rimasta intatta in alcune canzoni di questo disco. Diciamo che HWS è un concept album atipico, si sente l’atmosfera comune su ogni brano e le liriche sono tutte sugli spartani.
Dato che la vostra idea è antecedente alla sua realizzazione, cosa avete pensato quando avete visto che sarebbe uscito il film "300"? Conoscevate già il fumetto? Avete poi visto il film... che ne pensate? Personalmente ne sono stato parecchio deluso.
A me il fumetto fa pena. L’ho sfogliato qualche sera fa in una libreria… i disegni sono orribili. Il film è un po’ meglio. Ho pensato che sarebbe stata l’ennesima burla stile Hollywood, così come Troy e Alexander. In parte è stato così, però alcune cose mi sono piaciute. Non mi piace la libera interpretazione di Miller, sono gusti. Molto meglio leggersi un buon libro, come le Porte di Fuoco di Pressfield, avrebbero dovuto fare un film su questo romanzo, non su un blando fumetto.
Oltre a ricorrere al greco per alcuni titoli, per la versione acustica di "The Call to Arms" avete deciso di cantare in greco, come mai? Si tratta di un omaggio alla Storia, ai vostri fans della Grecia... oppure volevate semplicemente tirarvela un po'.
Addirittura! Niente di così esagerato. Non volevamo fare la stessa versione di Vis et Honor Ep in Inglese. Usiamo molte parole in greco e ho pensato a come sarebbe potuta essere una canzone nostra in greco. E’stata una scommessa, tutto qui, volevamo fare qualcosa di particolare. Non è stato facile, perlomeno per Alex. Penso che questa idioma riesce a sprigionare un’aura che l’inglese non avrebbe.
Scherzi a parte, su "Hellenic Warrior Spirit" vi ho trovati ulteriormente migliorati, ed ho apprezzato sopratutto l'allontanamento da certi schemi, legati all'Epic Metal statunitense, che si percepivano maggiormente sul precedente album, è solo una mia sensazione?
Dio ti benedica! Sono queste le parole che avrei voluto sentire in molte interviste e recensioni. Invece c’è ancora tanta gente, con schemi mentali prefissati ( e poco orecchio) che continua a vederci come i cloni di Cirith Ungol e Manilla Road. Abbiamo sempre avuto l’approccio a due chitarre tipicamente britannico a due chitarre e la tipica melodia Europea. Ho volutamente smesso di ascoltare band americane quasi per rifiuto, quello che senti su "HWS" è il riflesso di tante influenze, unite per creare qualcosa di abbastanza personale. Mi piace sentire in questo disco parecchie influenze doom metal, progressive e folcloristiche… rispetto al primo album questo lavoro ha più varietà.
Eppure ascoltando le canzoni, nelle liriche non mancano qua e là alcune citazioni che sembrano rimandare ai Manowar, un caso o un omaggio?
Se ti riferisci alla frase ‘Into Glory Ride’ è un caso… non un omaggio. Ha un significato forte, lo stesso motivo per cui i Manowar l’hanno utilizzata come titolo di un disco. In fondo è solo…lingua Inglese!
Ma musicalmente quanto vi hanno influenzato i Manowar? E quali sono le bands che vi hanno influenzato maggiormente?
L’influenza dei Manowar vecchissimi c’è sicuramente, ma non è superiore a quella dei Maiden, dei Black Sabbath o dei Candlemass. Spesso ascolto gruppi che col Metal non c’entrano nulla, come gli Omnia o i Marillion. Prendi un brano qualsiasi dell’album… ti sembra che realmente ci sia tutta questa similitudine coi Manowar? Secondo me no. Melodie, vocalizzi e strutture dei pezzi sono decisamente diverse e più articolate. La mia band preferita è comunque la Vergine di ferro.
Evvai!!! Dato che abbiamo parlato di Manowar, credi che al giorno d'oggi abbiano ancora qualcosa da dire?
No… largo alle nuove leve.
Tornando al nuovo album, oltre alle canzoni, ho apprezzato anche la resa sonora, frutto delle registrazioni tenutesi ai New Sin Studio.
Era esattamente quello che volevamo, una produzione moderna, curata sin nei minimi particolari e con tanti arrangiamenti. Sono contento che sia piaciuta, il lavoro di Luigi Stefanini è stato magistrale, ha apportato tante idee e un’atmosfera particolare. Senza di lui questo disco avrebbe reso la metà in termini di resa sonora.
Avete mantenuto una coerenza anche a livello di artwork, con la copertina di "Hellenic Warrior Spirit" che si riallaccia graficamente a quella di "Still At War", è un aspetto che avere curato voi personalmente?
Beh no… è tutto frutto della disegnatrice Simona Ercole, ma è palese che l’idea di avere lo stesso stile era quasi scontata. Ci piace avere un piccolo marchio di fabbrica che contraddistingue. Il bianco con quei colori rosso sangue è abbastanza inusuale per i gruppi Metal, che solitamente prediligono il nero.
Stesso discorso per il vostro sito ufficiale, che avete personalizzato, addirittura con due skin diversi, rifacendovi ai due dischi, quanto è importante "il WEB" per voi?
Quella è stata un’idea del nostro ex bassista Rob Frau, veramente azzeccata. In questo modo è riuscito a valorizzare il concetto di entrambe le copertine… sembra quasi di stare nella schermata di un videogame! Il web è molto importante, in fondo ci ha permesso di fare passi da gigante, se hai qualcosa da dire e buone qualità puoi amplificarle con questo strumento, altrimenti tutto sarebbe molto più in salita.
Un altro punto di collegamento tra i vostri due album è l'aver recuperato su entrambi alcuni brani risalenti ai precedenti demo e MCD, mancanza di nuove idee o più semplicemente la volontà di dar loro una maggior, e strameritata, visibilità.
La seconda ovviamente. Potevamo decidere di non registrare nessun demo prima di un album vero e proprio, ma abbiamo preferito farci un po’ di ossa per far girare il nome. Poche idee ma buone, invece che tante ma sufficienti. Quello che produci và dosato, ed è stato giusto aver dato ancora una volta spazio al nostro passato, pressoché sconosciuto per chi ci conosce da poco.
Avendo citato "Still At War" ed altri lavori meno recenti, penso sia il caso di riassumere un po' la storia degli Holy Martyr...
Beh… fra una cosa e l’altra alcuni di noi suonano assieme dalla metà degli anni ‘90. Alcuni brani presenti su "Still at War" risalgono a quel periodo. Ci sono stati un sacco di stravolgimenti, cambi di line up e formazioni instabili. Mi sono ritrovato solo agli inizi del 2000 con tanta voglia di fare ed ho reclutato nuovi membri, visto che la scena Metal tendente al classico stava leggermente migliorando. Da lì in poi le cose sono andate sempre più in salita, a quanto pare il tipo di musica che proponevamo risultava decisamente atipico e ricercato. Dopo il primo demo autoprodotto nel 2002, "Hatred And Warlust", il seguito è stato "Hail To Hellas", che ci ha regalato tante soddisfazioni… come la presenza in festival stranieri (da record per un gruppo così emergente) e lo status abbastanza di nicchia di band da culto, prodotta e finanziata dai propri fans. Nel 2005 è stata la volta del nostro ultimo lavoro autofinanziato, "Vis Et Honor", che ci ha destato l’interesse della Dragonheart records. Il presente attuale sono i due dischi registrati ad un anno di distanza l’uno dall’altro, abbiamo cercato di recuperare il tempo perduto.
Ed il presente? Come è stato accolto il nuovo album? Se non sbaglio vi siete tolti anche qualche bella soddisfazione dal vivo...
Il disco è stato accolto decisamente bene sia all’estero che in Italia. Sarà un caso ma ultimamente abbiamo un sacco di date dal vivo un po’ ovunque. Non posso che essere soddisfatto, registrare canzoni e proporle dal vivo è una cosa che ti ripaga di tutti i sacrifici.
Non resta che il futuro: cosa bolle in casa Holy Martyr?
Live live e ancora live, il più possibile! Stiamo macinando energia da questo versante. Per le nuove canzoni ci sarà tempo, non c’è nulla di definito ma ti confesso che probabilmente diventeremo più energici rispetto allo stile attuale, un’altra cosa che ci contraddistingue è essere sempre uguali…e allo stesso tempo sempre diversi.
L'Epic Metal negli ultimi anni sta ottenendo maggiori consensi rispetto al passato, merito anche di bands come voi che ci hanno sempre creduto, non temi che ora altre - troppe - formazioni possano saltare sul "carro del vincitore" e finire con inflazionare il genere?
Penso stia già succedendo. Chiunque può prendere una chitarra in mano e scrivere canzoni su miti ed eroi. L’importante è farlo con una dose massiccia di ispirazione, altrimenti si rischia di non lasciare poi tanto. Ritengo che gli Holy Martyr abbiano sempre suonato una sorta di Heavy Metal classico dalle tinte molto epiche… e continueranno a farlo a modo loro, è la cosa che più ci diverte ed è spontanea, mai fatta a tavolino.
Dopo la domanda "epica" è l'ora di quella "demenziale" (tra l'altro avete mai sentito i Nanowar?): il Natale si avvicina... cosa chiederete nelle vostre letterine indirizzate a Babbo Natale?
Si li conosco bene, ho conosciuto il bassista di persona, sono veramente matti! Cosa chiedere? Tante date dal vivo e groupies! Scherzo! Spero molta ispirazione per il prossimo disco :)
Non mi resta che salutarvi... conto di farlo poi di persona al prossimo Play It Loud Festival
Se passi dalle parti di Lecco il 20 Dicembre suoneremo assieme ai nostri compagni di etichetta Thunderstorm! Trovi informazioni sul nostro myspace: www.myspace.com/hmartyr
Per ora non posso che rinnovarvi i complimenti per il vostro stupendo "Hellenic Warrior Spirit"...
Ed io ringrazio te! Stupendo è una parola che utilizzo per i miei gruppi preferiti… mi stupisce sentirla riferita al nostro album, grazie di cuore!!!