Trinakrius, the black hole of doom!

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Gruppo:Trinakrius
Dopo una lunga gavetta è giunto anche per i nostrani Trinakrius il momento di cominciare a raccogliere i frutti di un duro lavoro. Da poco tornati sulle scene con il loro secondo disco intitolato The Black Hole Mind questi ragazzi dimostrano forte convizione nei propri mezzi e una passione che spruzza da tutti i pori, Signore e Signori a voi i Trinakrius!

Salve ragazzi, sono passati ormai quasi tre anni da quando è uscito il vostro esordio sulla lunga distanza intitolato Sancta Inquisitio, in cosa vi sentite diversi?
Trinakrius :: Ciao, più che sentirsi diversi siamo maturati sia come persone che come musicisti, in quasi 3 anni che ci dividono da Sancta Inquisitio sono successe un po’ di cose nella band per fortuna in modo positivo, come le esperienze live all’estero fatte in Germania e Grecia. Abbiamo un nuovo cantante, Flavio Rezza, (senza nulla togliere a Michele Vitrano che rimane sempre un nostro carissimo amico), e anche il nuovo bassista Flavio Russo.

E’ da poco uscito sul mercato The Black Hole Mind, il vostro secondo album, che personalmente lo trovo un deciso passo avanti, come si sono svolti i lavori di stesura e composizione dei brani?
Trinakrius :: Grazie per il complimento, il nuovo album è uscito in tutta europa il 21 Novembre tramite la tedesca Hellion Records, tutto è nato in modo spontaneo non ci siamo prefissati nulla, pian piano ci rendevamo conto che le nuove canzoni erano meno Doom ma più Heavy, comunque lo stampo Doom nel nostro sound ci sarà sempre. Siamo la classica band che si chiude 3 volte a settimana al box per creare tutto il lavoro. I testi sono scritti interamente da Ezio Montalto, e il 95 % delle musiche da Francesco Chiazzese, e in quella piccola percentuale che rimane ognuno di noi porta delle piccolissime modifiche.

Il vostro rapporto con il Doom Metal è ancorato alla Tradizione più classica, però vorrei sapere quale è il fattore che vi spinge ad esprimervi con queste sonorità, sapendo che provenite dalla Sicilia ci si aspetterebbe un sound più caldo e terremotante, cosa vi ha trascinato in questo abisso di lentezza e oscurità?
Trinakrius :: Penso che il fatto di essere Siciliani piuttosto che “Tedeschi o Svedesi“ sia poco rilevante. E’ solo un fattore di gusto musicale che ci portiamo dietro avendo ascoltato e apprezzato personaggi come Black Sabbath, che ci hanno ispirato molto musicalmente, ma riteniamo di aver potuto esprimere quello che è il nostro modo di interpretare il genere con il nostro timbro. Se poi alcuni nostri brani ricordano qualcuno e del tutto casuale.

Tornando a The Black Hole Mind saresti disposto ad elencare canzone per canzone, in modo breve, il concept che si nasconde dietro, che ne dici?
Trinakrius :: Magari brano per brano mi dilungherei troppo anche perché e già il disco che racconta, però posso brevemente spiegare di cosa parla l’intero album. Non è un concept nel vero senso della parola, ma comunque spazia su un unico argomento che è quello sulla follia della mente umana in tutte le sue tipiche manifestazioni, dal serial killer al pazzo patologico o anche eventi di cronaca nera con un fondo di follia.

Rispetto al disco di esordio in questo nuovo album ogni tanto emergono degli slanci più classicamente Heavy Metal, dinamici e “veloci”, il segno che qualcosa sta cambiando?
Trinakrius :: Non sta cambiando nulla, e come dicevo prima non ci poniamo il problema sul fatto se sia più Heavy Metal o più Doom Metal, noi scriviamo in modo del tutto spontaneo e questo è quello che viene fuori. Credimi non lo sappiano neanche noi, comunque fino ad ora tutto quello che abbiamo proposto pare che funzioni benissimo.

Anche la produzione è di ottima fattura, dove è stata eseguita?
Trinakrius :: In questo caso ci riteniamo molto fortunati per il semplice fatto che ci siamo affidati della collaborazione di due ottimi amici e competenti del settore. L’album è stato registrato in 2 studi diversi nella nostra città, esattamente ai Raven Studios di Dario Di Matteo, e negli Hangar 18 di Giulio Di Gregorio, entrambi come detto prima grandi amici e professionisti. Tutto si è svolto in maniera tranquilla e nel giro di 5 mesi abbiamo avuto il master in mano...

In Italia rispetto a tanti altri paesi la situazione per un genere musicale come il Metal non è molto facile, soprattutto nei contesti live, essendo voi Siciliani come vi rapportate a tutto questo, immagino non sia facile vivere su un’isola e morire dalla voglia di portare la propria musica in più luoghi possibile.
Trinakrius :: Si è tutto triste, infatti noi in questi anni abbiamo fatto più live all’estero che nel nostro paese, e qui da noi in Sicilia nel piccolo ci siamo mossi e fatti diversi concerti. Essendo Siciliani ci penalizza molto negli spostamenti, diversamente per il centro/nord Italia dove in qualsiasi posto ti trovi nel giro di poche ore raggiungi la meta.

In The Black Hole Mind è contenuta una cover di Paranoid dei Black Sabbath, un omaggio quanto meno doveroso ai maestri del Doom Metal, mi chiedevo però quale futuro vedete per questo genere. Ci sono in Italia altre bands insieme a voi che possono sviluppare un discorso serio e duraturo? Mi vengono in mente Thunderstorm e Absymal Grief, esiste una scena Doom per voi?
Trinakrius :: Paranoid è stata inserita perché si adattava bene con i testi scritti da Ezio anche se non è un concpet album. Si tratta della prima cover che abbiamo fatto da quando esiste la band, e poi omaggiare i maestri del Doom Metal come i Black Sabbath per noi è stato un vero onore. Con i Thunderstorm siamo ottimi amici, abbiamo avuto l’onore di dividere il palco con loro nel 2007 in Germania. Ci sono molte band valide nel nostro paese oltre ai gruppi da te citati prima. Aggiungerei anche Doomraiser, Midryasi e pure Doomsword. Tirando le somme la scena Doom nel nostro paese è attiva.

Tornando a parlare di musica, vi state già muovendo oppure è troppo presto per pensare a qualche nuovo brano?
Trinakrius :: Dopo il periodo festivo ci mettiamo al lavoro sul nuovo materiale, abbiamo già alcune idee, la nostra label non ci mette fretta ma nel giro di 2 anni al massimo vogliamo rilasciare il nuovo capitolo.

Ma il monicker Trinakrius da che deriva?
Trinakrius :: Semplicemente dal fatto che essendo Siciliani abbiamo usato e latinizzato il nome antico della Sicilia Trinacria, poi ci piaceva anche come suonava per una Heavy Metal Band e l’abbiamo lievemente modificato in Trinakrius.

La Hellion Records è una buona etichetta, cosa bolle in pentola per il 2009, tour, festival…?
Trinakrius :: Con la Hellion Records ci troviamo bene, stiamo sempre parlando di una piccola label molto seria e puntuale sotto tutti i punti di vista. Con il Boss della label Jurgen Hegewald ci siamo conosciuti di persona nel 2006 quando ci invitò alla nona edizione dell ‘Headbangers Open Air essendo anche uno degli organizzatori, da quel momento è nata una grande amicizia che ci ha portati a collaborare insieme. Siamo comunque molto contenti del loro lavoro svolto fino ad ora, anche perché ci troviamo di fronte ad ottimi professionisti “Tedeschi”. Sul fattore live fino ad oggi sappiamo che il prossimo Luglio torneremo ancora in Germania per la terza volta per alcuni show come:

Official Warm Up Show del 22 Luglio a Itzehoe con:

Vicious Rumors - from USA, Trinakrius from - Italy Battle Ram – from
Italy Nomad Son - from Malta.

Poi dal 23 al 25 all’ Headbangers Open Air con:

Tankard, Helstar, Paradox, Manilla Road, Angel Witch, Pretty Maids, Metal Inquisitor, Memory Garden,ecc..

Ed per il 27 Luglio confermati per il Nightmare Over St.Pauli Festival di Amburgo con:

Wunderblitz (Sui) Trinakrius (I) Paragon (Ger) Enforcer (Swe) Deathriders (Us)

Bene, siamo in conclusione, lascia un ultimo messaggio ai lettori di EUTK.
Trinakrius :: Grazie per l’intervista e lo spazio dedicatoci in questi anni, un saluto alla vostra redazione e a tutti i vostri lettori. Chi è interessato al nostro lavoro ci può contattare tramite questo indirizzo info@trinakrius.it. Chi acquista una copia del cd, in omaggio regaliamo una t-shirt, ed il booklet interamente autografato dalla band... ciao!
Intervista a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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