E' sempre un piacere essere smentiti in termini di giudizio con la qualità di una giovane band che viene fuori e straccia tutte le apparenze: è il caso dei BRIDES, giovane formazione inglese proveniente da Brighton, che si è fatta notare col nuovo album Ocular.Unveil, il loro debutto, per la sempre attiva ed interessante Visible Noise Records.
Abbiamo volato, stavolta in low-cost, alle volte dell'Inghilterra per parlare con il buon Jon Barmby, davanti ad un bella pinta di birra per parlare prima di musica e poi di calcio...D'altronde sono inglesi, no?
Salve ragazzi, iniziamo subito con il presentarvi. Quando vi siete formati e quando avete deciso di suonare questo genere? Come siete riusciti a firmare un contratto con la Visible Noise?
Sono Jon e suono la batteria, Ant suona il basso, Max è il nostro cantante e Trist suona la chitarra e si presta per le doppie voci. Non abbiamo deciso a tavolino di fare questo genere di musica, il nostro unico scopo è quello di creare qualcosa di nuovo ed originale. Ci siamo messi insieme e questo sound è uscito naturalmente, siamo tutti influenzati da gruppi e generi differenti. Credo che quando limiti le influenze anche la tua musica ne risenta. Per questo noi lasciamo che spazino in lungo e in largo per ottenere la massima creatività possibile. Firmare con la Visible Noise è stato fantastico e non avremmo davvero potuto chiedere di meglio. Stavamo registrando il demo con Marx in luglio lo scorso anno e Julie della Visible Noise si è messa in contatto con noi per registrare in ottobre e poter ascoltare un po’ del nostro materiale. Quello che le abbiamo spedito le è piaciuto molto. Stavamo registrando il demo non solo per concludere i nostri pezzi ma anche per spedirlo poi a diverse etichette discografiche. La Visible Noise non era nemmeno sulla nostra lista. Così abbiamo incontrato Julie a Brighton e dopo quattro bottiglie di vino ed innumerevoli alette di pollo sapevamo che quella era la casa discografica perfetta per noi. Siamo stati insieme per circa cinque ore, e solo tre di queste le abbiamo passate a discutere di musica, per il resta è stata una lunghissima e piacevole chiacchierata. È stato fantastico e ci ha permesso di conoscere l’etichetta oltre le band che ha sotto contratto, da un punto di vista molto umano e ci sentiamo molto fortunati di farne parte anche noi.
Quali band sono state le più importanti per voi e per la vostra crescita musicale?
Se ne dovessimo scegliere una soltanto probabilmente opteremmo per I A Wilhelm Scream, pagheremmo oro per poterne far parte. Forse suona brutto detto così, ma da loro abbiamo imparato tutto sulla scrittura dei testi e sulla cura della parte lirica, sono davvero straordinari. Abbiamo potuto suonare con loro un paio di volte l’anno scorso, qui in Inghilterra, e circolavano voci sulla possibilità di poterli accompagnare in tour. In generale abbiamo moltissime fonti di ispirazione, prendiamo cose diverse da gruppi diversi. Solo per citarne alcuni: Hot Water Music, Misery Signals, Coheed and Cambria, Polar Bear Club ma anche band vecchio stampo come Fleetwood Mac e Dire Straits!
Secondo voi chi è l’ascoltatore tipo di Ocular Unveil? Un punk, un metallaro, un fan dell’hardcore o chi altro?
Penso qualcuno che abbia un gusto musicale molto esteso e che sia alla ricerca di qualcosa di nuovo e diverso. Ci piace mischiare i generi e finora abbiamo ottenuto buoni risultati. Se dovessi scegliere un genere specifico credo potremmo piacere a qualcuno che apprezzi il punk rock, l’hardcore ma che sia al contempo uno sperimentatore. Credo sia il miglior modo per descrivere il nostro ascoltatore tipo. Spero che le persone sappiano guardare oltre la musica in sé, focalizzandosi sui i testi di Ocular Unveil, la vera grande differenza rispetto ai nostri lavori precedenti. I testi sono parte integrante di quest’album, inscindibili.
Cosa potete dirci della scena inglese (gruppi, pubblico..)? Sinceramente a noi non sembra così ricca e viva. Verità o errore?
Sinceramente ci siete molto vicini. Non voglio pensiate che tutta la scena inglese sia morta, anche perché ci sono posti in cui è più viva che mai. Sfortunatamente Brighton, da cui siamo originari, non è tra questi. Alcuni anni fa era rinomato per la scena punk rock di grande impatto, ma a poco a poco è andata scomparendo soppiantata da nuovi generi. È un vero peccato perché tutto questo ha portato a meno show dal vivo. Non che qui ci siano vie di mezzo né spazi adeguati. Comunque la situazione non è ancora così drastica.
Avete già in programma numerose date, nessuna fuori dall’Inghilterra?
Ci piace dare il massimo durante ogni esibizione, se si crea la giusta energia il pubblico a qualcosa per cui vale la pena scatenarsi e tutto questo crea uno show indimenticabile. Adoriamo esibirci dal vivo e suoniamo il più possibile perché è quello che vogliamo. Sfortunatamente per ora non abbiamo nessuna data fuori dall’Inghilterra, ma il nostro sogno è quello di riuscire, un giorno, a girare tutta l’Europa e non vediamo l’ora di poterlo fare.
Quali sono i temi delle vostre canzoni e da dove traete ispirazione?
Per avere una risposta precisa bisogna chiedere a Trist perchè è lui che scrive le canzoni. Comunque, in generale, il tema principale di Ocular Unveil è la speranza. I testi trattano tematiche sociali e politiche da diversi punti di vista. Parlano delle nostre esperienze passate e quest’idea della prospettiva personale ha portato alla scelta di Ocular Unveil come titolo dell’album.
Avete altri hobby o passioni oltre la musica? Visto che siete inglesi ad esempio il calcio...
Personalmente adoro il calcio, tifo I West Ham e sono molto grato all’Italia per il favoloso Gianfranco Zola. Anche gli altri sono tifosi doc, Max tiene al Wimbledon e Trist allo Sheffield Wednesday, anche se non ne siamo certi. Per il resto mi dedico parecchio alla grafica e al design e ho lavorato a molti progetti per i Brides, tra cui la copertina per Ocular Unveil. Potete visitare il mio sito internet (
http://www.jonbarmby.com) se siete interessati.
Vi ringrazio per questa intervista. C’è altro che volete aggiungere per i vostri fan italiani?
Figurati, per noi è stato un piacere. Grazie infinite per il vostro supporto e a tutti coloro che leggeranno questa intervista. Tenete d’occhio il nostro
myspace, speriamo di girare l’Europa il più presto possibile. Saluti!
Traduzione a cura di Elisa Brenna
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