Red Warlock: tra lupi mannari e schiavi del ... Metal !

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I Red Warlock sono l’ulteriore conferma che la Sardegna è terra di Heavy Metal, almeno per quanto riguarda la qualità di diverse formazioni che sono nate là, che poi non abbiano grandi spazi per metterle in mostra, come ci conferma il loro chitarrista Andrea Giribaldi, questo è un problema che purtroppo tocca anche il resto dell’Italia…

Partiamo con la classica ed immancabile presentazione del gruppo...
Ciao! La band si forma nel 2005, e la prima formazione è composta da Marco Piu alla voce, Tony Rassu al basso e me (Andrea Giribaldi) alla chitarra. In breve tempo viene registrato il nostro primo demo “Rising from Hell”, nel quale suona la batteria un nostro amico come session. Dopo varie peripezie e (dis)avventure la formazione trova pianta stabile con l’ingresso di Claudio Sechi alla batteria e successivamente al chitarrista Gianni Corazza.
Tutto il resto è presente direi…
Credo che trovare il nome da dare ad una band sia sempre più difficile... voi come siete arrivati a Red Warlock?
“Red Warlock” è un personaggio oscuro e maligno caratterizzato appunto dal colore rosso, che simboleggia il fuoco e il sangue. Il nome è nato quasi per caso, alla fine ci è sembrato il migliore tra tutti quelli proposti, sia come suono, sia come identità per la band e il genere proposto, così abbiamo deciso di tenerlo.
Avete già letto molte recensioni del vostro nuovo demo? Siete d'accordo con quanto è stato scritto?
Devo dire che siamo d’accordo con la maggior parte delle recensioni lette. Il nostro genere è infatti semplicemente Metal, con un’evidente matrice Heavy e alcune influenze Thrash e Progressive. Non siamo d’accordo quando veniamo catalogati come gruppo “Power”, o perlomeno credo sia una descrizione troppo superficiale. C’è il Power Metal degli Iced Earth e quello degli Stratovarius, quindi dire che facciamo Power è troppo ambiguo. La maggior parte delle persone che leggono “Power” (scusa le ripetizioni) pensano subito un gruppo alla Blind Guardian o Hammerfall, cosa che noi non siamo neanche lontanamente.
Ritenete di poter essere soddisfatti dai vostri due demo, oppure con il senno del poi avete avuto qualche ripensamento?
Il primo demo è stato dettato dalla fretta di avere materiale per promuoverci e avere qualcosa da far sentire, il secondo “Sabrewolf” è un promo di 5 pezzi tratti da un intero full length che non abbiamo ancora divulgato, ed è un lavoro che ci soddisfa molto e che finalmente rispecchia ciò che volevamo a livello di composizione e sound. Inutile però dire che per i prossimi lavori punteremo sempre più in alto.
Power metal e fantasy vanno spesso a braccetto, anche voi sembrereste fare parte di questa categoria, o sbaglio?
Come già detto prima il termine “Power Metal” va preso con le pinze, se mi parli di Power americano sicuramente c’è qualche nesso coi Red Warlock. Per quanto riguarda il fantasy posso dirti che molti nostri testi sono scritti prendendo spunti da quelle tematiche.
Visto che siamo in tema, vi dispiace fare un breve resoconto delle canzoni incluse su "Sabrewolf"?
Certo. La titletrack “Sabrewolf” ha come tematica il lupo mannaro, ed è uno dei nostri pezzi preferiti. “The Mark of Betrayal” parla di cose realmente vissute, assolutamente non fantasy, tuttavia è sicuramente il brano più Epic del promo. “Awakening” ha come tema invocazioni di demoni e rituali pagani, quindi fantasy.
“Endless Line” e “Slave to the Master” sono quasi lo stesso brano, un po’ come “The Hellion” e “Electric Eye” dei Judas Priest; qui le tematiche fanno riferimento alle debolezze umane e alle conseguenze di ciò.
Siete già in contatto con qualche etichetta per un possibile debutto? Nell'eventualità, pensate di riproporre le canzoni già incluse su "Rising From Hell" e "Sabrewolf", oppure avete già nuove composizioni che aspettano solo di venire alla luce?
Siamo in contatto con alcune ottime etichette, dobbiamo solo ponderare bene le offerte di tutte e scegliere. Nel full length saranno presenti tutti i brani di Sabrewolf, i 2 brani del primo demo e altri 2 brani inediti, per un totale di 9 tracce.
Il fatto che molti di voi oltre ai Red Warlock militino in uno o più formazioni, crea qualche tensione in seno al gruppo?
Devo dire che non ci sono mai stati particolari difficoltà, è una questione di stabilire le priorità e parlare chiaramente sin dall’inizio. Tutti i membri dei Red Warlock hanno come priorità i Red Warlock, questo non significa che facciano mancare qualcosa agli altri.
Ma come vanno le cose per il Metal dalle vostre parti?
Dalle nostre parti intendi in Sardegna? Vanno da schifo!
Il metal è morto, anzi forse non è mai esistito. C’è pieno di band mediocri che si fanno la guerra a vicenda come se fossero tutti delle rockstar. Le band davvero valide sono poche. I posti dove suonare non esistono. C’è una totale ignoranza. La situazione in Sardegna è da non considerare neanche.
Fate parte dell'underground metal italiano... ma se per verificare la vostra cittadinanza è sufficiente un'occhiata alla vostra carta d'identità, come ci dimostrate la vostra fede metallica?
Direi che le nostre principali influenze sono i Judas Priest, i Metallica e gli Iron Maiden, grazie a questi grandi gruppi e alle influenze personali di ognuno si crea quello che è lo stile personale della band.
Facile per voi parlare di musica... quindi: quale film o libro usereste per rappresentare il gruppo?
Per descriverti le tematiche che tendiamo ad affrontare dire che un film giusto sarebbe un mix tra “Matrix” e “Il Signore degli Anelli”, o tra “Terminator” e “Conan”. Siamo molto attratti dal connubio tra la componente vecchia, arcaica e primordiale e quella moderna, tecnologica e post-apocalittica.
Visto che siamo sul finire dell'anno, quali sono le uscite del 2009 che vi hanno colpito di più?
Ti dico la verità: non ho ascoltato neanche un cd del 2009, ma neanche del 2008.
Ultimamente ascoltiamo molto cose di alcuni anni fa come l’ultimo degli Ark, l’ultimo dei Nevermore, Symphony X, Evergrey, ecc...
E ... massima banalità: cosa si aspettano sotto l'albero di Natale i Red Warlock?
Suonare più possibile, ovviamente non in Sardegna!
Non mi resta quindi che lasciarvi spazio per un "pensiero" conclusivo...
Grazie mille per quest’intervista e per l’opportunità concessaci. Ci faremo sentire presto. Ciao!
Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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