Giungono al loro secondo disco i capitolini Surgery, da sempre alfieri di un Industrial Rock/Metal dai toni sarcastici, ma mai demenziali. Spigolosi e velenosi al punto giusto non fanno altro che riconfermare il loro talento con questo Non Un Passo Indietro, disco "fastidioso" e molto maturo. Ma ora è il caso di lasciare spazio a Daniele! Buona lettura...Il vostro esordio discografico intitolato L’Altra Educazione si era imposto sul mercato per la sua forte dose di cinismo e sarcasmo, ma anche questo nuovo album chiamato Non Un Passo Indietro non scherza, semmai rincara la dose, a questo punto cosa dobbiamo aspettarci dal terzo? Una pioggia al napalm?Daniele: Il prossimo disco sarà ispirato ad Una Bomber. Stiamo cercando di perfezionare un dispositivo esplosivo da inserire nella confezione, ma temo che il congegno possa far impennare i costi di produzione.
A parte gli scherzi, sembrate aver acquisito maggior dimestichezza con la vostra proposta musicale, avete limato gli spigoli e con questo non voglio dire che vi siete ammorbiditi, ma che avete guadagnato in efficacia, questo si. Da dove provengono gli stimoli per fare in modo che musica e parole nei Surgery diventino l’immagine di una cosa sola?Daniele: Gli stimoli che favoriscono la nascita della nostra musica sono sempre positivi e passano nelle mani del nostro dj e producer Freak, poi attraverso l’arrangiamento e la ricerca strumentale di tutta la band. I testi nascono in separata sede, stimolati dall’immondezzaio sempreverde della società Italiana, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Tutto diventa l’immagine di una cosa sola, ma non so spiegare quale sia la formula precisa, perché non c’è. Facciamo solo quello che sappiamo fare senza accanimento, cercando di essere naturali.
Vorrei tornare un momento sul vostro esordio per chiedervi come l’ha presa Donatella Rettore appena ha saputo della vostra versione (molto più malata) di Lamette, come si è fatta convincere? Non avete proprio un’immagine “rassicurante”. C’è qualche aneddoto interessante avvenuto in studio di registrazione?Daniele: La Rettore conosceva già la nostra versione di
Lamette e sapevamo che l’aveva molto gradita. Naturalmente ci siamo presentati senza maschere e le abbiamo proposto la collaborazione.
Comunque un aneddoto interessante posso raccontartelo: voleva portarci alla trasmissione i
Raccomandati di Carlo Conti con lei, ma esigeva che noi ci presentassimo con maschere, fucili e sangue finto. Tutto questo in prima serata su Rai1, diceva che avremmo fatto un gran casino. Naturalmente per la redazione era troppo e non l’hanno permesso. Vi immaginate se fosse stato possibile?
Tornando invece al nuovo Non Un Passo Indietro te la sentiresti di fare un breve track by track per esporre i contenuti (molteplici) delle nuove canzoni? Le frequenti immagini metaforiche dei testi hanno un effettivo riscontro con una ipotetica realtà quotidiana?Daniele: Tutti i testi hanno al loro interno una sorta di rigetto verso la realtà contemporanea. Il nostro motore produttivo aspira alla fuga e alla protesta. Molti Brani come ad esempio:
Cattività,
Lupi Da Cortile,
Zombi e
Morituri Te Salutant, analizzano la vita come una fragile e splendida condizione, minata dai sui stessi limiti e ristretta in un dolore spesso inesprimibile, ma comune a tutti.
Comaradio è la parodia di una canzone radiofonica che riesce ad essere sincera e a dirti che ti sta prendendo per il culo.
Das Ende Meiner Welt e
Classe Onirica sono due canzoni d’amore, una ambientata nella Germania nazista, durante la seconda guerra mondiale e una ambientata nel sogno, dentro il quale anche l’amore impossibile riesce a compiersi.
Dolcissima Italia non so spiegarla, ma doveva chiamarsi Italia Di Merda, magari questo può essere d’aiuto.
Disinnesca La Croce,
Produci Consuma Crepa,
Totem e
Tv hanno dei titoli che riescono a sintetizzare ed esprimere da soli il significo dei testi. Il testo di
Non Un Passo Indietro invece chiarisce il fatto che nonostante le mille difficoltà affrontate negli ultimi anni noi siamo ancora qui, più cattivi che mai e rinvigoriti dai guai.
Molto spesso si legge di voi come se foste una clone band dei Rammstein, cosa che invece trovo alquanto erronea, sia per un diverso uso dell’Elettronica, che di tutta l’impalcatura più Rock/Metal, invece da dove i Surgery traggono ispirazione a livello prettamente musicale? C’è molto degli anni ’80 a mio parere, e di tutti quegli stili collegabili all’Industrial delle origini, come alla New Wave, che ne dici?Daniele: Anche io trovo la cosa errata. Comunque essere accostati ai Rammstein, non può che farci piacere, sono un gruppo veramente valido e con dei mezzi eccezionali, anche se noi abbiamo un ventaglio d’ispirazioni diverse. Certamente abbiamo rielaborato ed irrobustito a modo nostro il sound in voga negli anni 80. In passato abbiamo militato tutti in band Rock e Metal e alcuni di noi hanno vissuto attivamente la scena illegale dei Rave Techno anni novanta a Roma. Questo è il nostro background. Oggi ci piace produrre musica pesante che faccia ballare e ragionare allo stesso tempo. Ma ascoltiamo dischi di varia natura, io ad esempio sono fissato con l’underground, un nostalgico dei Demo Tape.
Ultimamente vi ho visti in concerto a Roma, precisamente il 30 Ottobre all’Alpheus Club, e devo dire che il vostro show va ben oltre il mero concerto, tutto assume un tono teatrale, con una qualità e un’attenzione ai costumi di scena, alle movenze, veramente coinvolgenti.
Quando avete iniziato a pensare che il live set non è soltanto una sequenza di brani ma può benissimo sconfinare in altri territori artistici? Un po’ alla maniera dei Kiss…Daniele: Abbiamo dato attenzione all’aspetto visivo fin dal nostro primo concerto, anche se ultimamente le performances stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante durante i live. Fabiola e Fulvio sono diventati sempre più evocativi, organizzati e coscienti della loro proposta. Puntiamo molto sul lato teatrale e performativo e cerchiamo di portare in scena uno spettacolo mai uguale a quello precedente, che possa rimanere impresso o che sia affascinante da guardare. Il pubblico è invogliato a tornare per vedere cosa inventeremo la prossima volta.
Come procede la collaborazione con la Altipiani? Sembrano credere molto in voi. Negli ultimi anni il vostro veleno ha iniziato a diffondersi in maniera capillare, soprattutto nelle radio indipendenti, ma i risultati si iniziano a vedere?Daniele: La collaborazione con la nostra etichetta
Altipiani Rock procede per il meglio. Hanno prodotto un disco che ci soddisfa al 100%, credono nel nostro lavoro e ci sostengono sotto tutti i punti di vista. Siamo molto soddisfatti di come stanno girando le cose, cominciamo finalmente a raccogliere i frutti di tanti anni di impegno.
L’Altra Educazione è andato molto bene, sotto il punto di vista della critica che sotto quello delle vendite. Il nostro nome, la nostra musica e la nostra immagine stanno cominciando a diffondersi nel modo sperato, grazie soprattutto ad un intensa attività live e sul web. I nostri 3 videoclip (magistralmente diretti da Carlo Roberti Solobuio Visual Factory) girano nelle tv, i nostri brani sono trasmessi da molte radio in tutta Italia. Abbiamo un ottima distribuzione Audioglobe e un ottima agenzia promozionale la
Kick Agency. I Combichrist sono una delle nostre band preferite (attualmente in tour coi Rammstein), hanno fatto un ottimo remix della nostra
L’Erba Cattiva. Ma la cosa di cui siamo più orgogliosi è una fan base nutrita e meravigliosa.
Uscendo un po’ fuori dal seminato… avete sentito parlare ultimamente della sentenza della corte Europea che vieta l’utilizzo di simboli religiosi negli uffici pubblici e nelle scuole? Riascoltando Nessun Dogma viene quasi da sorridere, che ne pensate?Daniele: Penso che se non fosse stato per un organo superiore ed esterno come la corte Europea che ha realmente imposto la cosa, le croci sarebbero rimaste ancora per molto nelle aule Scolastiche. La chiesa è da sempre un offesa alla natura umana, un organo immorale di controllo e di castrazione intollerabile.
Quanto ancora dovremo servire in silenzio come sudditi la “Repubblica Vaticana”? Per te avremo mai l’opportunità di imboccare vie civili allo sviluppo culturale/scientifico sotto tutti i punti di vista? Oppure per l’Italia bisognerà sempre passare sotto la censura di lor signori “colletti bianchi”, e dei loro servi?Daniele: Non ho una visione positiva in merito, l’Italia è un paese fondamentalista al pari di “alcuni” paesi islamici e anche se la chiesa perde consensi e praticanti, quando esprime il suo pensiero devia il corso degli eventi, sociali e civili. La rete tentacolare tra politica, mafia, chiesa e media ha dei connotati sublimi. Il male che la chiesa scongiura è quello che gestisce insieme ai banditi della politica. Insieme scrivono, diffondono e confezionano la realtà che li porta illesi al passo successivo. E’ un festival di spudorata ipocrisia e noi italiani siamo gli spettatori, ma abbiamo quello che meritiamo perché facciamo il loro gioco. Un popolo in salute si sarebbe organizzato in favore di se stesso.
Comunque, immagino vi imbarcherete in un tour promozionale, le canzoni di Non Un Passo Indietro si prestano molto ad essere suonate dal vivo, avete qualche data già confermata da dichiarare?Daniele: Per ora abbiamo confermato alcune date, quella di capodanno all’Alpheus di Roma, una data a Frosinone il 19 Gennaio e una a Fano il 23 Gennaio, ma ne stiamo chiudendo altre nel resto d’Italia.
Siamo alla fine! Chiudi come vuoi…Daniele: Grazie dell’intervista e dell’ottima recensione, per chi volesse vedere anche il nostro nuovo videoclip su youtube:
Surgery: Morituri Te Salutant. Per tutti gli aggiornamenti sulle date, per acquistare il nostro disco e per ascoltare molti dei brani citati nell’intervista:
Surgery MySpace. A presto e ciao da Dan!
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