Uno dei gruppi più vecchi e longevi della scena italiana, in giro sin dal 1986, spesso ingiustamente sottovalutato a causa dei loro testi ironici e scanzonati, ma sottosotto così seri e vissuti, che raccontano frammenti di vita quotidiana di tutti noi, alle prese con i nostri problemi, i nostri disagi, ma sempre la voglia di divertirsi ed andare avanti. Tutto questo per presentare i Kurnalcool che tornano in scena con il loro sesto album, intitolato come sempre in maniera geniale "VI'", indubbiamente il loro lavoro migliore e più maturo, che li consacra definitivamente sia a livello lirico/ironico sia a livello musicale.
Ne parliamo con l'istrionico Ricky Tyger Bigwhite, uno dei due cantanti della band, ripercorrendo la storia della band, la voglia di metal ed il problema del lavoro che oggi affligge un po' tutti.
Ovviamente tra un bicchiere di vino e l'altro...
Allora ragazzi, un ciao a Ricky e bentornati sulle pagine di Metal.it! Sono passati ben 7 anni dal precedente "Takki a Beve", a cosa è dovuta un'attesa così lunga? Una sbornia colossale da smaltire?
Sicuramente in 7 anni le sbornie non si contano...
Però secondo me rispetto agli altri album, stavolta c'è stata la volontà ferrea di fare un buon lavoro sotto tutti i punti di vista. Siamo stati circa 2 anni e mezzo in studio e molte cose sono venute fuori lì, e poi ormai tutti i grandi gruppi tra un disco e l'altro fanno passare almeno 5 anni, no?
Musicalmente parlando, la prima cosa che ho notato è un netto ritorno a sonorità più metal, sulla falsariga dell'esordio "Bumba Atomika"; sicuramente la produzione più pesante delle chitarre influisce, ma anche le composizioni sono quasi thrash, a differenza dell'hard rock oriented di "Takki a Beve". Siete d'accordo? E' stata una cosa cercata scientemente o è derivata dai giovani innesti degli ultimi anni?
Diciamo che la nuova sezione ritmica ha influito decisamente su questa scelta di incattivirci un pò. E poi con i testi un pò rabbiosi come questi dovevi per forza fare una scelta simile. Credo che "
Takki a Beve" sia più allegro, rispetto a "
VI'".
Possiamo dire che oggi le canzoni sono più "canzoni", a prescindere dai testi e dal vostro stile? I Kurnalcool a mio avviso hanno raggiunto lo status di gruppo musicalmente "perfetto" a tutti gli effetti; quello che voglio dire è che cantandoci sopra in inglese, potreste tranquillamente essere un gruppo metal di prim'ordine... basta sentire "Metal Vernaccia", sembrate i migliori Testament, ecco.
Ti ringrazio per il "musicalmente perfetto". Madonna mia, sò commosso...
Si, a proposito dell'inglese, abbiamo fatto tempo fa il singolo di "
Te Te Deturpi" cantato in 4 lingue diverse, inglese, spagnolo, portoghese e tedesco e devo dirti che ci sta da Dio. Era un regalino a tutti i nostri fans del sito
Unofficial che ci seguono sempre con amore. Se vuoi te lo mandiamo, facci sapere.
Nulla è stato lasciato al caso nemmeno per quanto riguarda i video, con la realizzazione iper professionale di "Reperibilità", davvero spassosa e ben fatta. Come avete fatto questa scelta? Parliamo anche di questa piaga sociale, la reperibilità... e come vi è venuto in mente di metterci gli AC/DC in mezzo?
Il video è stato pensato e diretto da un nostro fan che fa l'Università di regia a Roma. Ci ha chiamato lui e s'è offerto per farci un video praticamente gratis. Gli abbiamo dato tutti i testi e ha scelto "
Reperibilità". E' una storiella che s'è creata JBG dal fatto che io (Ricky), lavorando in Comune ed essendo reperibile una settimana al mese, è capitato più volte di abbandonare la sala prove per correre a chiudere voragini in mezzo la strada e altri lavori infami che puoi immaginarti. Guarda, una bella rottura di palle... Il richiamo a "
Thunderstruck" è venuto fuori casualmente provando il pezzo.
L'ottima produzione rende merito a brani assolutamente eccelsi, tra cui spiccano l'opener "Vì", "Fave Vì e Pegorì" e "Propellente Libero", probabilmente la migliore del disco. Quali sono i brani che più vi convincono e magari quelli che avete già inserito nella scaletta dei concerti?
"
Fave Vì e Pegorì", "
Reperibilità" e "
Kurnakkiò" sono ormai 2 anni che le facciamo dal vivo, e penso che aggiungeremo sicuramente "
Provace Te", "
Vì" e "
Propellente Libero". Ma anche il discorso scaletta è stato sempre un gran casino. Dipende sempre da quant'è alta la sbornia sul palco. Di solito verso la fine c'è sempre qualcuno che sta in piedi per miracolo e dice "
No dai, questa non la fàmo..."
Parlando di cover, questa volta ne troviamo due... Parliamo di "Rapida della Madonna": in un'intervista di 7 anni fa mi dicevate che difficilmente avrebbe visto la luce a causa del testo un po' osè... ci avete ripensato o avete cambiato quello?
Sì effettivamente la versione originale era decisamente osè... Non avremmo mai potuto farla uscire così. Poi un bel giorno ho avuto la strana idea di tradurre il testo di "
Rapid Fire" dei
Judas Priest, prima in italiano e poi in dialetto. Senza tanta fatica è venuto fuori il delirio che puoi sentire.
Parlando dell'altra invece, "I Wanna Tazz" ("I Wanna Rock" dei Twisted Sister, NdGraz), addirittura la troviamo opener del primo demo, datato 1986; in generale ci fa piacere questo viaggio del passato, che passa dalla citazione del testo di "Porta Na Donna", alla riesumazione della storica "Metal Vernaccia", se non sbaglio del 1989, resa qui in maniera thrash davvero esaltante, che dà la paga a molti gruppi estremi di prima fascia. Da dove nasce questo desiderio di ripercorrere la vostra ultraventennale carriera, o forse un omaggio per i vostri fans?
"
I Wanna Tazz" e "
Metal Vernaccia" ce le chiedono continuamente dal vivo, c'è qualcuno che viene ai concerti solo per ascoltare quelle. E' stata una scelta obbligata ripescarle.
In tutti i cd che abbiamo fatto c'è sempre stato qualche ripescaggio del passato, ci sono bellissimi brani dell'era demo-tape che vale la pena di riprendere, e poi sono anche abbastanza attuali. Vado ancora a Cupra a prendere il prosciutto e il salame dal contadì!!!!
Come anticipato in sede di colloquio e recensione, sono rimasto affascinato da "Thaidadadafà" e "Metal Mezzadro", che sulle prime non mi avevano conquistato ed invece sono adesso tra le mie preferite, anche per via del testo: possiamo approfondire le storie dietro questi due brani?
"
T'haiDaDaDaFa" è opera di Trilling che ha voluto riassumere l'idea di come (nel suo cervello malato di psicologo fallito) vede il rapporto di coppia, e non c'ha neanche tutti i torti...
"
Metal Mezzadro" è una storia tipica della zona della campagna marchigiana. La famigliola con il nonno che, tutto storto, a 70 anni lavora in fabbrica la mattina e la sera porta il trattore, il padre che anche lui lavora in fabbrica e ruba i pezzi di scarto per riparare la mietitrebbia di 50 anni fa (che per l'amor del cielo, non si cambia!!!) e il figlio che ovviamente lavora in fabbrica e prende le sbornie ascoltando i
Metallica.
Semo nati per fadigà....
Dopo tutti questi anni vorremmo un breve resoconto su "Juventì", che disco dopo disco ci accompagna nelle sue storie, ma che noi esterni alla vostra realtà locale non conosciamo: chi è costui che anche su "VI'" trova posto con un pezzo a lui dedicato, peraltro uno dei più belli?
Posso raccontari la mia esperienza con lui nel lontano 1981 a 15 anni.
La sera, dopo i compiti si andava a casa sua a vedere
Happy Days in TV, e la madre portava queste enormi caraffe di vino rosso da schiantare tutto d'un fiato, se no si offendeva!!! Attualmente è un pò lievitato ma il gomito è sempre perennemente proteso verso l'alto.
Juvo è un mito. Diciamo che è la nostra bandiera, colui che ha dato il via a tutto.
Come è nata l'idea del reprise di "Tetedeturpi"? A mio modesto avviso è MOLTO migliore dell'originale, tra trame acustiche ed il break metal rallentato alla fine che avrei voluto durasse minuti e minuti invece di pochi secondi...
Andreas Kleinstein ha dato una svolta alla band, e in questo disco si sente soprattutto su questo pezzo. E' una sua idea sia l'originale metal che il reprise orchestrale, dove ha suonato tutti gli strumenti. Non c'è niente da dire, è un genio.
Riprendendo una domanda iniziale, della formazione storica siete rimasti te, John Big George e Trilling: qual è lo spirito che dopo tutti questi anni vi tiene ancora insieme e com'è stato l'inserimento dei nuovi arrivati che, mi pare palese, hanno contribuito davvero ottimamente alla realizzazione di questo ottimo nuovo album? A livello di sbornie gli fate da istruttori o ve le fanno vedere nere? E soprattutto vogliamo Trilling nuovamente col capello lungo...
Per me il segreto è essere rimasti sempre con questa grande passione che ci portiamo dietro. La musica, suonare e comporre canzoni insieme, divertirci e perchè no, prendere anche qualche sbornia.
Sicuramente è cambiato tanto dagli inizi, quando la parola d'ordine era "
Ce imbriagamo, famo un casì de Dio e non ce ne frega un cazzo". Gli anni passano e l'alcool è sempre più difficile smaltirlo, si beve di meno e si suona meglio (non sempre).
I nuovi arrivati sono stati fondamentali. Senza di loro ci saremmo sciolti sicuramente. Alla fine loro stessi sono cresciuti con i nostri demo-tape e quindi hanno avuto subito lo spirito giusto e grande motivazione. E soprattutto ci hanno fatto capire a noi 3 che potevamo andare avanti alla grande, e così è stato.
Trilling coi capelli lunghi la vedo un pò dura...
Adesso quali sono i prossimi passi dei Kurnalcool? Avete già qualcosa in mente per la promozione del disco o degli appuntamenti live fuori dalla vostra regione?
Per il momento suoniamo un pò qui intorno, poi si vedrà. Non abbiamo mai fatto programmi, di solito ci limitiamo a suonare nei posti che sappiamo che riempiremo, a meno che non ci scappa qualcosa di grosso fuori, chissà, magari...
Comunque il prossimo anno è il venticiquennale e credo che sicuramente lo festeggeremo a dovere. Sei invitato.
Ricky, siamo giunti al termine! Ti ringrazio molto per il tempo che ci hai concesso e e ti invito ad aggiungere delle tue considerazioni finali; che la damigianella sia sempre con voi e con tutti noi e vi conservi a lungo!!!!
Questo disco è un pò incazzato.
Rileggendo i testi sembra che spesso non ci sta bene niente, a volte non si parla neanche di sbornie (vedi "
Reperibilità"). Forse è questa la grande differenza dal passato.
C'è un filo conduttore che parte da "
Vì"
(è ora che fai basta, dove trovi il tempo hai da fadigà) passa attraverso "
Kurnakkiò" (
la fadiga te se magna il tempo per fa i cazzi tui) e "
Metal Mezzadro" (
ma che cazzo me ne frega, semo nati per fadigà), e arriva a "
Te Te Deturpi" (
non ce se pò andà più lì).
Insomma il comune denominatore è il lavoro. Chi non ce l'ha non vive, e chi ce l'ha vive male perchè fa 1000 ore, è sottopagato e sfruttato.
Senza volerlo è venuto fuori quasi un "
concept disc".
E' la triste realtà di questi tempi. Noi cerchiamo di andare avanti anche e soprattutto grazie a questa grande passione che ci unisce da 24 anni.
E' dura ma ce la faremo!
Keep on Sborning
Ricky Tyger