Ottimo esordio per gli Overmaster di Gus Gabarrò, ex ugola dei nostrani White Skull ed oggi alle prese col suo nuovo gruppo di cui è appena uscito "Madness of War", un bel concentrato di heavy classico che non disdegna atmosfere e digressioni in territori anche più pesanti. Ne parliamo proprio con Gus, buona lettura!
Salve ragazzi e congratulazioni per il vostro "Madness of War": prima di addentrarci nell'album, una breve introduzione a questa nuova band, Overmaster. Su quali basi avete deciso di formarvi, quali sono le vostre fonti di ispirazioni ed in quale modo avete proceduto per l'assembramento della formazione?
Io ho fondato gli OverMaster all’inizio del 2006, volevo un gruppo dove potessi esprimere al meglio la mia identità musicale e con musicisti adatti al progetto che avevo in mente. Quando ho avuto la possibilità di inserire Pino che stavo cercando da mesi, ho potuto mettere a fuoco i brani per gli OverMaster. Avevo avuto modo di conoscere Pino quando era stato anche lui nei White Skull e quando ho creato gli OverMaster ho pensato subito a lui e a Carlos per la sua potenza dietro le pelli. La line up è stata completata con il bassista Dimitri Oldani e Alexandros alle tastiere.
OverMaster è la somma di tutti i miei anni di esperienza nella scena metal ed è anche l’inizio di una nuova sfida musicale per un metal senza compromessi.
Tornando al disco, abbiamo apprezzato l'accoppiamento tra elementi più classic e melodici ed altri più nettamente pesanti, quasi thrash: cosa ne pensate a riguardo?
Quello che suoniamo e componiamo risente sicuramente del nostro background musicale che spazia dal metal classico anni ’80 al thrash e all’hard rock, a gruppi e sonorità più moderne (come
Within Temptation, Black Label Society...), ma non ci poniamo dei limiti quando scriviamo i brani, infatti come hai notato ci sono brani che hanno sonorità più thrash mentre altri quasi hard rock, noi vogliamo solo suonare Metal senza etichette nè compromessi e la musica che componiamo è molto spontanea ed è quella che ci piace.
Uscite per una etichetta sempre più attenta alla qualità ed attiva come la Cruz del Sur: come avete allacciato i contatti e quali altre formazioni del roster apprezzate maggiormente?
Quando abbiamo spedito la nostra promo alle varie case discografiche, tra quelle più interessate c’è stata la Cruz del Sur. Poiché la loro proposta era interessante anche per noi, e abbiamo visto che poteva seguirci attivamente e con attenzione, abbiamo accettato di entrare nel loro roster. La Cruz del Sur lavora con gruppi molto interessanti e di varie nazionalità, che secondo noi è una cosa positiva, tra questi troviamo interessanti band come i greci
Battleroar.
Pur non avendo i testi sottomano, sembra scontato che "Madness of War" sia un concept-album; da quale idea siete partiti per la sua realizzazione e come avete affrontato questo tema all'interno di ogni brano?
L’idea del tema generale dell’album parte dal significato che io ho dato al nome OverMaster, cioè la coscienza dei personaggi che li guida in certe scelte, che possono essere giuste o sbagliate; da qui poi abbiamo sviluppato i temi dei vari brani.
I testi sull’antica Grecia (
Marble King, Spartan Warriors, Battle Prayer ed Efialths) sono stati scritti in collaborazione con un amico, un discografico greco, Theodosis Miras; Marble King parla della battaglia di Salamina, la battaglia navale tra Greci e Persiani, Spartan Warriors parla più in generale dei guerrieri spartani, Battle Prayer narra i sentimenti dei guerrieri prima della battaglia, ed Efialths parla di questo personaggio (in italiano Efialte) che è stato quello che ha tradito i famosi 300 spartani della battaglia alle Termopili.
Gli altri testi invece parlano di guerre di altre epoche.
Overlord è sullo sbarco in Normandia (chiamato appunto “operazione Overlord”) e parla delle sensazioni di un soldato in quella situazione.
Revolution World parla di Napoleone, una mia riflessione sul personaggio; Jungle of Madness racconta la situazione dei soldati statunitensi nella guerra del Vietnam;
Nameless Hero, parla dei nostri soldati argentini che difendevano la loro terra contro gli invasori inglesi nelle isole Malvinas;
Children of the sand parla dei bambini e ragazzi che nel medio oriente vengono convinti a fare i kamikaze, e infine
Prophet of War racconta episodi e sensazioni legati alla vita di Gengis Khan.
Ovviamente questi testi sono una mia interpretazione delle situazioni e dei sentimenti che suscitano questi episodi, non sono certo qui per insegnare la storia a nessuno!
Un altro punto a favore del disco è la produzione, dove è stata ottenuta e quanto avete impiegato?
Abbiamo scelto per realizzare il lavoro di OverMaster il
Fear Studio di Ravenna con la preziosa collaborazione di Simone Mularoni, che in precedenza aveva lavorato con noi nella produzione del promo. Le registrazioni si sono svolte a Settembre 2009, io per la prima volta in veste anche di produttore musicale insieme a Simone, abbiamo elaborato i suoni di ogni strumento e scelto con molta cura gli amplificatori giusti per l’occasione. Al termine delle riprese abbiamo finalizzato il lavoro con il mixaggio e il Mastering, lavoro superbo realizzato da Simone Mularoni. In tutto ci abbiamo impegato circa 3-4 mesi. Penso che tutti abbiamo fatto un bellissimo lavoro con grande professionalità e con tanta determinazione per creare un prodotto all’altezza della situazione e con il sound che avevamo in mente.
Per Gus, dopo tre album (mi pare) con i White Skull, la separazione: cosa è successo di preciso? Come mai tutto questo tempo tra l'ultimo disco e gli Overmaster, cosa hai fatto nel frattempo?
La separazione dai White Skull è dovuta a problemi lavorativi che io ho avuto in quel periodo, non è legata a OverMaster che all’inizio era nato come progetto parallelo e solista; dopo si è sviluppato in quello che è adesso. In questi anni abbiamo avuto tanti problemi nel trovare i componenti giusti per OverMaster, con la giusta attitudine e affidabilità, abbiamo provato tanti musicisti che purtroppo non hanno superato le nostre aspettative ed è per questo motivo che abbiamo perso tanto tempo, ma ne è valsa la pena perché abbiamo trovato l’assetto e l’affiatamento giusto per il gruppo, che è la cosa più importante.
Ora che il disco è uscito, che risultati sperate di ottenere? Avete già programmato delle date dal vivo per promuoverlo, videoclips o altro?
Abbiamo già ottenuto delle ottime recensioni da parte della stampa sia italiana che estera e siamo molto contenti, e speriamo che il cd piaccia a tutto il pubblico metal. Sicuramente suoneremo al
Metal Brigade Festival di Pavia il 17 luglio prossimo, e probabilmente faremo altre date quest’estate. Più avanti abbiamo in mente di fare altre promozioni per il gruppo.
Tutto quello che volete aggiungere, grazie per la disponibilità ragazzi e complimenti ancora per "Madness of War"!
Grazie a te Gianluca e a tutto lo staff di Metal.it, ci vediamo On the Road!