Mystical Fullmoon, tradizione ed evoluzione!

Erano parecchi anni che i Mystical Fullmoon non si facevano sentire con della nuova musica, ed ecco che all'improvviso sbucano dall'oscurità che li aveva inghiottiti con delle nuove prospettive, senza per questo dimenticare la loro terra di provenienza, salda nel Black Metal. E ora spazio alle parole di Gnosis!

Che ne dite di iniziare da una breve biografia dei Mystical Fullmoon? Ormai sono tanti anni che siete nell’underground estremo italiano, ma qualcuno ancora potrebbe non aver sentito parlare di voi.
Gnosis: Il progetto Mystical Fullmoon nasce nell’autunno del 1994, inizialmente come duo; negli anni successivi la line-up si affina, viene definitivamente scelto il monicker, e si giunge alla release del primo demotape autoprodotto Through Somber Passages, realizzato con la supervisione artistica di Robert Klister (storico ex batterista dei Bulldozer). Il demo riceve ottime recensioni e ci fa rapidamente guadagnare un contratto discografico con la Alkaid Records, che all’epoca pubblicava anche Maldoror e Theatre Des Vampires. Per loro esce, nel 1998, l’ep Beyond Somber Passages, ristampa del demo con due brani inediti in aggiunta. Dopo la chiusura dell’etichetta abbiamo affrontato vari problemi, sia contrattuali che di formazione, la nostra attività non si è mai fermata ma di certo è stata pesantemente rallentata dalla difficoltà di trovare musicisti affidabili con cui lavorare. Ora siamo finalmente tornati con il nuovo disco, Scoring A Liminal Phase, prodotto da Alex Azzali (Ancient, Secret Sphere, Mortuary Drape, Cataract, Abgott ecc.), al quale hanno collaborato anche gli archi dell’Orchestra della Radio di Stato Bulgara, nonché Aphazel degli Ancient e Wildness Perversion dei Mortuary Drape.

Dopo dodici anni siete tornati sul mercato discografico con il vostro secondo album intitolato Scoring A Liminal Phase, un cd molto interessante e ricco di spunti stilistici dalla forte personalità. Ma cosa vi ha spinto sul cammino della sperimentazione?
Gnosis: Si è trattata di una evoluzione lenta e progressiva, che è andata di pari passo con la nostra evoluzione (per non dire maturazione) come musicisti. All’epoca di Beyond Somber Passages eravamo molto giovani, con poca esperienza e, soprattutto, con una cultura musicale limitata e vincolata agli stereotipi del genere che suonavamo. Nel corso degli anni, come è naturale, i nostri gusti si sono ampliati, andando a toccare generi distanti dal Metal quali Elettronica, Darkwave, Ambient, Noise Rock, Industrial, Post Rock, musica Classica ecc.., insomma un caleidoscopio di ascolti decisamente ricco, che ha plasmato il modo attuale che abbiamo di suonare e di comporre. Dato che per noi è sempre stato imperativo l’obiettivo artistico di lavorare spontaneamente, facendo musica in primis per noi stessi, senza badare a mode e luoghi comuni, abbiamo scelto di contaminare le nostre composizioni con suggestioni desunte dai suddetti generi in modo da pervenire ad uno stile unico, riconoscibile, che fosse veramente il risultato dei nostri gusti e delle nostre personalità. All’inizio non è stato facile, ma direi che l’obiettivo è stato centrato in pieno. Di certo, ha anche influito l’ammirazione che abbiamo da sempre per formazioni sopra le righe come Ulver, Arcturus, In The Woods, Solefald, Fleurety ecc... ecc… anche se da queste bands abbiamo più che altro derivato la capacità di osare e di contaminare, perché a ben vedere il nostro sound è molto più oscuro ed aggressivo ed è quasi impossibile paragonarlo a quello di un altro gruppo, quale esso sia.

Solitamente chi si occupa del songwriting? Lavorate in gruppo o preferite dare sfogo alle vostre idee privatamente per poi incrociarle?
Gnosis: Per noi è fondamentale il lavoro in gruppo; del resto siamo una band, il nostro output musicale/artistico deve essere il coerente risultato del lavoro di tutti noi, non esistono “solisti” o compositori privilegiati. Il nostro metodo di composizione ci vede sempre partire dal testo, analizzandolo in termini di mood, di atmosfera, di “vibrazioni”, per poi traslare queste sensazioni in una composizione musicale che le rifletta nel miglior modo possibile. Parole e note sono complementari e si muovono sempre su binari paralleli, in un certo senso si può dire che ogni nostro brano rappresenti la colonna sonora della corrispondente lirica; gli arrangiamenti sono molto curati, tanto che le nostre canzoni potrebbero benissimo funzionare anche come strumentali, senza linee vocali, tanto forte è il nesso logico nella sequenza dei riff e dei diversi momenti. E’ un modo di comporre molto narrativo, visionario, di ascendenza Progressive; non è un approccio facile, soprattutto non è facile per un nuovo musicista che si voglia inserire nella band, ma è il modo che troviamo più stimolante e soddisfacente.

Ai Mystical Fullmoon sta stretto il termine Black Metal? Quanto conta l’attaccamento alla “tradizione” quando date sfogo al vostro estro creativo?
Gnosis: A noi il termine Black Metal continua a piacere, e continuiamo a vederlo pertinente con quello che facciamo; sicuramente, sarebbe più corretto farlo precedere da un aggettivo come “progressive” o “experimental”, giusto per bypassare le solite prevedibili polemiche dei soliti puristi (spesso dell’ultima ora). Bisogna però avere l’intelligenza di capire che le definizioni lasciano il tempo che trovano, soprattutto nei confronti di una band con una forte personalità come sono ora i Mystical Fullmoon. Secondo il mio personalissimo punto di vista, il Black Metal è in primis un genere che esalta l’individualità e l’assenza di compromessi, e in questo senso credo che sia più individualista e radicale un disco come Scoring A Liminal Phase piuttosto che il solito dischetto Black Metal mal registrato dove vengono riproposti per l’ennesima volta i soliti clichès vecchi di vent’anni, senza aggiungere nulla di nuovo; sono operazioni che hanno poco contenuto artistico, anzi di contro mi danno un certo senso di omologazione, di conformismo, di mancanza di coraggio creativo… o forse, solo mancanza di idee. Questo non toglie che anche nel filone old school escano spesso dei prodotti meritevoli di attenzione, ma quello che vedo al momento è una scena saturata da ragazzini che si nascondono dietro l’alibi dell’old school per mascherare la loro mancanza di personalità e di talento.

Mi incuriosisce il vostro concept lirico, che per fortuna elude dalla classica paccottiglia Black Metal, da dove traete spunto per scrivere i testi, e soprattutto quali argomenti amate trattare? Mi incuriosisce anche la vostra simbologia, come nel caso del logo. C’è qualche messaggio velato oppure è una questione meramente estetica?
Gnosis: Tranne due testi, scritti dallo storico ex batterista Equinoxe, tutti gli altri sono a mia firma. Posso dirti che la maggior parte delle liriche di Scoring A Liminal Phase è nata in modo quasi sciamanico, da esperienze prossime alla scrittura automatica. In esse ritrovo elementi del mio vissuto, di studi ed esperienze personali legate all’occulto. Quindi, in questo senso, abbiamo un ambito lirico molto aderente a certi riferimenti “tradizionali” del genere, quello che fa la differenza è il modo metaforico e visionario con cui sono espressi i concetti: non mi interessa fare del proselitismo o scrivere pacchianate per far esaltare il ragazzino di turno, chi conosce gli argomenti è perfettamente in grado di leggere fra le righe, per tutti gli altri i testi lavorano su un livello di lettura diverso, non per questo meno stimolante o meno suggestivo.
Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, a distanza di tanti anni volevamo rivedere ed innovare anche il nostro logo, la versione “storica” presentava un lettering gotico, ancora legato ad un immaginario anni 90, che ormai non si sposava più con le nostre coordinate musicali. Dopo qualche riflessione, ci è piaciuta l’idea di avere un logo che fosse iconico, a metà strada fra un sigillo ed un marchio, con un mood marziale e molto moderno. Del resto, i loghi dei gruppi Black Metal sono sempre stati piuttosto indecifrabili, quasi astratti, noi abbiamo fatto nostro questo concetto ma pervenendo ad un risultato esteticamente originale, se non unico. Nello specifico, il logo è stato realizzato da un artista nostro amico, un po’ fumettista un po’scenografo (di sua creazione sono anche i costumi di scena che si vedono nelle photosession di Scoring A Liminal Phase) e noi gli abbiamo lasciato carta bianca, il risultato finale ha persino superato le nostre aspettative. Il suo layout ha una valenza prevalentemente estetica, anche se, per esempio, nella parte bassa troviamo un elemento assolutamente tradizionale, come le tre lune, simbolo di Hekate.

Dove pensate di poter spingere il vostro approccio alla musica? C’è il rischio/possibilità che un giorno usciate completamente dall’ambito Metal, un po’ come per i Thee Maldoror Kollective, tanto per citarne uno.
Gnosis: Non ho idea di cosa succederà nel futuro dei Mystical Fullmoon, nel senso che le nostre decisioni nascono sempre da scelte spontanee e non c’è nulla di deciso a tavolino. Per esempio: la prossima release, per la quale abbiamo già composto sei brani, sarà caratterizzata da uno stile più cupo e aggressivo, con riff più tecnici e drumming più brutale, senza però tralasciare le istanze sperimentali e progressive che sono un elemento imprescindibile del nostro sound. Ma questa non deve essere vista come una scelta definitiva, nel senso che in futuro potremmo anche dedicarci, che so, ad una colonna sonora, o ad un album totalmente Industrial, magari collaborando con qualche artista di quella scena… non vogliamo dare nulla per scontato, vogliamo tenere ogni porta aperta per far evolvere le nostre esperienze artistiche senza pregiudizi, ci piacciono le sperimentazioni e le collaborazioni per cui tutto è possibile, e qualsiasi cosa ne venga fuori non sarà per noi un rischio bensì un nuovo traguardo e al tempo stesso un nuovo punto di partenza. In ogni caso, ritengo che la componente strettamente Metal non verrà mai a mancare, il concept dei Mystical Fullmoon è legato al Metal e lo sarà sempre, eventuali parentesi sui generis saranno viste – appunto – come parentesi estemporanee, output inevitabili dell’enorme tensione creativa che ci caratterizza.

Tutti i membri dei Mystical Fullmoon sono impegnati più o meno in altri progetti musicali, tra cui uno che mi incuriosisce molto, gli Hanormale, una formazione comunque sia dedita al Black Metal. Non hai paura di perdere o confondere idee che potrebbero alimentare maggiormente la spinta evolutiva dei Mystical Fullmoon?
Gnosis: Credo che l’esigenza di avere un progetto parallelo risiede solo in minima parte nella musica prodotta, ma riguardi in primis lo stimolo a confrontarsi con altri musicisti ed altre metodologie di lavoro. Per noi non esiste l’idea di suonare “tanto per farlo”, ogni progetto musicale che intraprendiamo deve avere, nel suo piccolo, la sua logica e i suoi traguardi, ogni band ha la sua identità specifica e il suo motivo di essere, sono universi separati anche se apparentemente propongono generi simili. Nel caso di Hanormale, per esempio, il nostro tastierista Arcanus Incubus voleva affrontare la sfida di realizzare un intero disco da solo, componendo e registrando le parti di tutti gli strumenti, e dedicandosi anche al cantato; ci teneva anche a sviluppare un preciso percorso lirico, ovverosia un concept sulla demonologia giapponese. Tutte queste cose sarebbero state impossibili nei Mystical Fullmoon, perché, pur essendo lui un musicista poliedrico ed eclettico, il suo ruolo di tastierista esula dal cantare, o dal suonare una chitarra. Se lui aveva questo desiderio (che peraltro ha realizzato molto bene, il disco di Hanormale non è da sottovalutare) io preferisco che lui riesca a ritagliarsi degli spazi per fare queste cose e trarne soddisfazione, piuttosto che sentirsi limitato dal suo ruolo nella band e magari, sulla lunga distanza, sentirsi frustrato. Del resto, il modo corale che abbiamo di comporre nei Mystical Fullmoon fa sì che si lavori sempre tutti insieme, sinergicamente. Quello che viene composto al di fuori della band, che sia per un progetto solista o per un altro gruppo con altri musicisti, è automaticamente un qualcosa di diverso. Mystical Fullmoon è quello che nasce dall’interazione dei nostri tre spiriti, tutto il resto non ci riguarda, non ci appartiene.

Il vostro look (per quanto importante) non è di quelli che comunemente ci si aspetta da una band Black Metal, non avete timore di disorientare il pubblico?
Gnosis: Un ascoltatore intelligente non si lascia disorientare, ma anzi recepisce questi elementi atipici con curiosità ed interesse; la cosa fondamentale è che ad essi sia sotteso un discorso artistico coerente e credibile, e che non siano solo trovate di facciata dove l’apparenza vince sul contenuto. Per Scoring A Liminal Phase, non identificandoci più con la tradizionale immagine Black Metal, abbiamo deciso di fare un qualcosa di assolutamente inedito. E’ stata al tempo stesso una sperimentazione e una provocazione; come nostro solito abbiamo evitato soluzioni amatoriali, ma ci siamo rivolti a professionisti sia per il design che per il confezionamento dei costumi, mentre la photosession è stata curata da un noto fotografo di ambito fashion, e suppongo che l’estrema professionalità del tutto abbia avuto la sua parte nel colpire l’immaginario del pubblico. Questa operazione ha avuto successo? Direi proprio di si, nella misura in cui non esiste alcuna altra band che abbia un simile stile, e nella misura in cui tutti si ricordano del nostro look per cui lo statement artistico che volevamo esternare, cioè quello di una band moderna, originale e professionale, è stato comunicato in pieno. Per il futuro vedremo, non vogliamo né ripeterci né dormire sugli allori per cui presumibilmente sulla prossima release la nostra immagine subirà degli aggiornamenti.

Come vedi l’attuale scena italiana? Ci sono possibilità di crescita? Per quanto riguarda la promozione dal vivo come vanno le cose? Come si presta la vostra musica ad essere suonata sulle assi di un palco?
Gnosis: Al momento sono abbastanza disilluso sulle possibilità di suonare in Italia ad un certo livello. Negli ultimi dieci anni le cose sono peggiorate esponenzialmente, molti locali storici hanno chiuso e non sono emerse nuove strutture a prenderne il posto. Corsi e ricorsi storici, mi si dice, è fisiologico che ogni tot anni le cose abbiano una flessione. Per quanto ci riguarda, suonare dal vivo ci piace molto ma siamo selettivi e non accettiamo le condizioni imbarazzanti a cui spesso sono soggetti i musicisti Metal in Italia. La gavetta l’abbiamo fatta in passato, non siamo un gruppo famoso ma pensiamo di poter avere qualche ambizione in più che esibirci in un pub privo di fonico e di impianto audio – eppure alle volte in Italia sono questi gli standard che si trovano. Per cui, anche in questo caso, prediligiamo la qualità alla quantità, anche come atto di rispetto nei confronti del pubblico, che avrà sempre la garanzia da parte nostra di poter assistere ad uno spettacolo curato. Recentemente abbiamo suonato con i Wolves In The Throne Room e i Tronus Abyss a Biella, a settembre parteciperemo al Nihil Extreme Fest con Belphegor, Forgotten Tomb, Nocturnal Depression e tanti altri, ci sono un po’ di contatti per i mesi a venire per cui speriamo che le occasioni meritevoli non manchino.

Ok, siamo alla conclusione, ti lascio chiudere come vuoi!
Gnosis: Ti ringrazio per lo spazio concessoci, invito tutti a connettersi alla nostra pagina My Space (myspace.com/mysticalfullmoon) per informazioni ed aggiornamenti in tempo reale. Hail Wisdom!
Intervista a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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