Magari al posto di whiskey e birra questi Lucky Bastardz preferiscono il Dolcetto e la Barbera delle loro lande, ma quello che esce dai loro speakers è sempre del fottuto ed incisivo Rock'n'(Metal)Roll!
Beh... siete già al secondo album ma si tratta della prima intervista con noi di Metal.it, non mi sembra una cattiva idea ripartire dall'inizio... il vostro ovviamente!
Mark: un saluto ai lettori di Metal.it!! Allora, il tutto è nato dalle menti malate di Geppo e Paco. L’idea di formare una band di marcio Rock’n’Roll era sempre stata un pallino per loro!! Dopo aver reclutato l’amico Evan L.A. al basso, mi ricordo che venni contattato per occupare il posto dietro le pelli. Ebbene, davanti a questa prima proposta rifiutai l’incarico! Avevo molti altri progetti allora, poco tempo per dedicarmi ad altre bands. Poi mi ricordo che qualche mese dopo andai ad ascoltarli dal vivo, e fui colpito da tanta energia! Rimasi folgorato, ricordo che pensai: “Cazzo, che figata…!! Se capita che mi richiamano ci vado al volo!!”. Caso vuoi che neanche un mese dopo rimasero nuovamente senza batterista, e alla seconda chiamata di Geppo non potei proprio rifiutare ahahahah!! Dopo aver registrato il primo album con questa formazione, perdemmo Evan L.A., il quale abbandonò per motivi personali, e reclutammo il mio amico Mr. TNT. Io e lui ci conosciamo molto bene, avendo già suonato assieme nel tributo ai Dream Theater “Miracle & Sleepers”. Ora si va che è una meraviglia!!
Domanda classica, quali sono le principali differenze tra il vostro primo album, "Hated For Who We Are", ed il nuovo?
Paco: sicuramente "Hate for who we are" ha nell'anima la spontaneità e l'ingenuità di canzoni nate in sala prove, non troppo pensate, quasi scritte istintivamente, mentre "Bite me Dude" è un lavoro a livello compositivo più maturo. Abbiamo avuto più tempo per creare arrangiamenti e riascoltare i pezzi, correggere quello che non ci convinceva e studiare nuove soluzioni. Il primo disco è molto immediato, ha molto del punk rock, il secondo, è un primo passo per cercare il nostro stile personale.
C'è stato comunque un enorme miglioramento per quanto riguarda la copertina... a proposito chi ha avuto l'idea di quel dobermann [I[lemmiano[/I]?
Geppo: beh, sinceramente questo continuo accostamento a Lemmy o ai Motorhead comincia ad essere
fastidioso, soprattutto quando non vi e' alcuna attinenza. Il dobermann e' nato da un'idea mia e poi sviluppata da Mark, che vi ha aggiunto le fiamme cercando comunque di rimanere il più essenziali possibile. Di conseguenza abbiamo incaricato Shikanù, una rinomata illustratrice del parmigiano (e la stessa illustratrice del precedente album), che ha colto in pieno l'obiettivo da noi prefissato, cioè quello di rendere il soggetto semplice e diretto come il nostro sound.
E l'idea per il titolo, "Bite Me, Dude"?
Paco: è venuta sempre a Geppo. Avevamo già il disegno finito del dobermann, ma mancava un qualcosa che lo rendesse vivo e personale, un qualcosa che fosse da denominatore comune tra lo spirito determinato della band e il cane, che nell'immaginario collettivo è uno dei più temuti. A Geppo gli venne in mente che il titolo dell'album potesse essere una frase detta dal cane, come se fosse un fumetto. Così gli venne in mente la frase di sfida:"Bite me, Dude" che in italiano si potrebbe tradurre con: "Mordimi, amico", anche se letteralmente è: "Mordimi, tizio!" e provate a mordere un dobermann!
Le vostra canzoni, magari all'apparenza semplici, sono la testimonianza di un songwriting non banale... si tratta di un lavoro di squadra oppure ognuno fa per se e poi vi ritrovate per affinare il tutto?
Mark: grazie della considerazione, effettivamente per quest’album abbiamo curato di pià gli arrangiamenti, come già detto da Paco. I pezzi di questo “Bite Me, Dude” sono nati quasi interamente da Paco e me. Oltre a suonare i nostri rispettivi strumenti, io suono anche la chitarra, e lui è molto bravo nella scrittura delle batterie midi ahahah!! Cazzate a parte, abbiamo lavorato molto di squadra per ottenere i risultati che abbiamo oggi. Dopo una prima bozza, mia o di Paco, ogni pezzo veniva presentato al resto della band, che è sempre stata libera di esprimere giudizi, opinioni e possibili varianti, il tutto a beneficio di noi stessi e della buona riuscita del lavoro. Geppo è stato molto attento ad ogni fase di sviluppo di tutti i pezzi, dando consigli su possibili arrangiamenti, vocali e non solo. Mr. TNT è entrato con la maggior parte dei brani già scritti, è vero, ma gli abbiamo lasciato carta bianca per la scrittura delle linee di basso, ed ha fatto un lavoro eccezionale!!
Tralasciando un momento la musica vorrei concentrare l’attenzione sui testi. Quali sono le tematiche che prediligete? Preferite prendere spunto dalla realtà o vi ci avvicinate affidandovi esclusivamente alla vostra fantasia?
Paco: i Lucky Bastardz sono liberi di scrivere quello che vogliono, non hanno nessun tipo di preconcetto, idea politica, religiosa ecc...si può parlare di fatti realmente accaduti, o ispirarsi a film o libri...o perchè no, anche di storie inventate. Senza guardar troppo i messaggi, ma semplicemente fotografare in chiave Rock’n’Roll dei momenti di vita. Pensiamo che il nostro tipo di musica sia da intrattenimento fine a se stesso, che in quell'ora che riusciamo a catturare l'attenzione del pubblico sia dal disco che dal live, ci sia spensieratezza e voglia di divertirsi.
"Tale from the Land of Mafia" mi sembra comunque un titolo impegnativo, no?
Paco: si, soprattutto di questi tempi e noi abbiamo incominciato a scriverla un annetto fa...
E' un titolo molto provocatorio, per far presa e incuriosire, ma l'intenzione non è altro che far dell'ironia alla frase "Italiano: spaghetti, mafia e mandolino".
'Honour and Blood' insieme a 'Tale from the Land of Mafia', nascono insieme e poi vengono divise in un secondo momento, è una canzone che musicalmente richiama un po' i western di una volta. Nell'intro si può sentire anche un mandolino. La tematica è la Mafia, ma non c'è nessun tipo di messaggio, l'unica cosa che dice è che è facile entrare a far parte ed impossibile uscirne.
Beh... avete voglia di proseguire l'esplorazione tra le pieghe di "Bite Me, Dude"?
Geppo: “Bite Me, Dude” contiene tutta la nostra sfrontatezza nei confronti di un mondo che va a puttane, passando dall'inferno dei bar di periferia che noi affrontiamo quotidianamente con un sorriso idiota , alcool e Rock’n’Roll! Sicuramente questa volta abbiamo avuto più tempo per comporre, arrangiare e registrare, sempre nei fedeli Authoma Studios di Federico Pennazzato, che si e' rivelato la scelta vincente, e che ha inoltre curato interamente il mastering assieme ad Alberto Cutolo, presso i Massive Arts Studios di Milano.
Sicuramente le vostre canzoni sembrano ben disposte ad essere suonate dal vivo, ma avete la possibilità di un'attività live consistente?
Mark: beh, direi che avere poco più di due anni e mezzo di vita, due album all’attivo e quasi 160 date all’attivo, sparse per tutta l’Italia e non solo, sia un motivo di orgoglio. Noi siamo una band nata per suonare dal vivo! E’ molto bella la fase di studio e di registrazione, ma suonare dal vivo è la nostra essenza, la nostra benzina, il nostro ossigeno. E’ la cosa che amiamo di più fare, non possiamo farne a meno. Suoniamo tanto, vogliamo portare il nome Lucky Bastardz a più persone possibile. Questa è la nostra missione. Se invece parliamo delle possibilità, bè, devo dire che non stiamo attraversando una buona situazione, generalmente parlando. I locali chiudono, altri per tirare avanti devono tagliare i rimborsi ed investire solo su bands che garantiscono un ritorno (cioè sempre i soliti tributi del cazzo!!!). Non è facile come lo sarebbe stato dieci anni fa, questo è sicuro! Ma noi ce la mettiamo tutta, non molleremo!!
C'è un rapporto di collaborazione o perlomeno di stima con altre formazioni?
Geppo: noi siamo orgogliosi di collaborare con diverse bands italiane con cui spesso condividiamo palchi
e momenti stupendi; Longobardeath, Dustineyes, Backstage Heroes, Lethal Poison e Sfregio, loro sono i
fratelli. C'è' altro da dire?
State già pensando al successore di "Bite Me, Dude" oppure avete in mente altre idee e progetti per il prossimo futuro dei Lucky Bastardz?
Mark: il primo progetto per il futuro prossimo che mi viene in mente è sicuramente l’uscita del nostro primo videoclip ufficiale. Abbiamo filmato il nostro concerto al Faster di Moncalieri (TO) assieme a Pino Scotto, il montaggio sarà sulla canzone “Sin City”. Stiamo aspettandone l’uscita proprio in questi giorni! Per quanto riguarda il successore di “Bite Me, Dude”, per ora non c’è niente di veramente concreto. Qualche testo di Geppo, qualche idea di Paco, qualche mio riff di chitarra, poco altro. Abbiamo deciso di puntare molto su questo nostro secondo album, in fondo è disponibile da appena due mesi, le vendite stanno andando sopra le aspettative, è ancora troppo presto per pensare ad un successore. Ma non temete, quel giorno arriverà molto presto, e ancora una volta saranno calci in culo per tutti gli amanti del sano Rock’n’Roll!!
Infine.... vi sentiti più "bastardi" o più "fortunati"?
Geppo: siamo quattro imbecilli che suonano come dei BASTARDI e sono FORTUNATI di poterlo continuare a fare!!!