Danger Zone: Fuoco e fiamme!

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I Danger Zone sono stati tra i prime movers della scena hard'n'heavy italiana. Proprio quando il loro nome sembrava pronto ad affermarsi su scala mondiale, ecco la doccia fredda. Un disco (favoloso) bloccato, sogni infranti, ed un viaggio di ritorno da Los Angeles da ingoiare come un boccone amaro, amarissimo. Eravamo a fine anni '80/primi anni '90, da allora sono passati oceani sotto i ponti, eppure la "leggenda metropolitana" di quel disco registrato e mai pubblicato ha travalicato le onde del tempo e delle generazioni. Oggi "Line Of Fire" è finalmente realtà, e se sicuramente non potrà godere dello stesso slancio promozionale dell'epoca, è altrettanto vero che la sua oggettiva qualità non ha affatto risentito dell'usura del tempo.

Tanto per cominciare, cosa vi ha spinti a tornare assieme?
Sicuramente la voglia di rimetterci alla prova ed il desiderio di togliere dalla storia di questo gruppo un alone di opera incompiuta.

"Line Of Fire" vede finalmente la luce dopo vent'anni di attesa. Qual'è l'effetto di vederlo finalmente pubblicato?
Siamo strafelici che "Line Of Fire" sia finalmente uscito! Questo album è stato per troppi anni un conto aperto nella nostra vita. Non potevamo lasciare che tutti i nostri sforzi ed i nostri sogni andassero persi per sempre!

Volete spiegare quali furono le cause per cui "Line Of Fire" non venne pubblicato all'epoca?
Sostanzialmente si trattò di lungaggini burocratiche tra i legali del produttore, poi l'avvento del grunge ci diede la mazzata finale. Infatti le case discografiche iniziarono di punto in bianco a voltare le spalle ai gruppi rock, noi compresi.

Quali sono i ricordi legati alla registrazione del disco?
I ricordi delle registrazioni ai Condulmer Studio rimarranno per sempre scolpiti nella nostra memoria! Eravamo giovanissimi e circondati da personaggi famosissimi, per non parlare dell'impegno e della professionalità, che erano a livelli veramente incredibili. La strumentazione utilizzata per l'album era quanto di meglio ci fosse all'epoca: un periodo semplicemente fantastico!

Pensate che "Line Of Fire" abbia un sound competitivo con le produzioni odierne?
"Line Of Fire" fu realizzato con enorme cura nei dettagli da Jody Gray e Mark Cobrin, registrato interamente senza ausilio di computer o "scorciatoie" di qualunque tipo. Il risultato è quello di un disco vero e, anche se i suoni sono ovviamente quelli dell'epoca, si sente tutto il grande lavoro che c'è stato dietro. Noi pensiamo che si tratti di un album altamente competitivo e le recensioni che stiamo leggendo (compresa la tua!) non fanno altro che darci ragione.

In questi vent'anni avete mantenuto i contratti fra di voi, oppure vi siete un pò persi di vista?
Ci siamo sempre aggiornati sulle nostre avventure musicali, ma non solo. Alcuni di noi hanno anche suonato assieme qualche volta.

Come siete stati contattati dall'etichetta Avenue Of Allies, che ha pubblicato il cd?
La scelta della Avenue Of Allies nasce dalle attività di mixing e mastering di Roberto, effettuate sulle produzioni di due ottime hard rock band italiane che sono sotto contratto per quell'etichetta. Si tratta di Wheels Of Fire e di Perfect View, che ci hanno parlato molto bene di Gregor Klee, il presidente della label. Lo abbiamo contattato, ed immediatamente lui si è reso disponibile a pubblicare "Line Of Fire". Greg è una persona che prende molto seriamente questo lavoro, un fattore assolutamente fondamentale per noi. Appena avuta la green light dai vecchi produttori, siamo partiti con il progetto: ed oggi, eccoci qui!

Il class metal anni '80 è diventato ormai un genere di nicchia: ritenete che Internet possa essere in qualche modo d'aiuto per una band come i Danger Zone?
Internet è ormai uno strumento di comunicazione globale che è diventato parte integrante delle nostre vite quotidiane e della nostra cultura, con i suoi pregi ed i suoi difetti. Ovvio che ci sia di enorme aiuto, così come lo è per altri settori, sia musicali che non. Tuttavia una migliore regolamentazione eviterebbe alcuni handicap piuttosto evidenti.

Ma è vero che siete già in fase di scrittura per un nuovo studio album?
Verissimo! Abbiamo già registrato molto materiale nuovo e lavorato su brani che erano stati composti dopo la realizzazione di "Line Of Fire". Faremo poi sicuramente dei provini di tutti i pezzi prima di cominciare l'incisione dell'album. In questa fase stiamo assemblando le idee di tutti i membri del gruppo, poi ci concentreremo sulla sua effettiva realizzazione. L'obiettivo è quello di uscire col disco entro il 2012, e presto inizieremo a raccontare questa nostra nuova avventura in una sezione appositamente dedicata sul nostro sito www.dangerzoneweb.com.

Come vi muoverete in ambito live?
Debuttiamo live il 25 febbraio prossimo al Sottotetto di Bologna, dove suoneremo buona parte dell'album ed altri brani che scoprirete soltanto venendoci a trovare! Insieme a Roberto Galli, che è entrato nella band, avremo sul palco anche un altro musicista alla chitarra ed alle tastiere, proprio per rendere il nostro sound ancora più potente e coinvolgente. Abbiamo poi già altre date in fase di definizione, inoltre stiamo valutando diverse proposte. Insomma, tutto sembra andare per il verso giusto.
Intervista a cura di Alessandro Ariatti

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