Si erano nascosti nel buio, quasi a cercare un riparo sotto la protezione di Baal, ma evidentemente era tornato il momento di tornare alla luce del giorno, almeno il necessario per promuovere il nuovo disco intitolato I Compagni Di Baal. Mi riferisco a un gruppo oserei dire di culto nel senso più letterale del termine, L'Impero Delle Ombre, una formazione estremamente affascinante che miscela con personalità e un certo gusto retrò sonorità Heavy/Doom/Dark/Progressive Rock e Metal che sembravano perse nel tempo. Ma adesso è il caso di lasciarvi alle parole di John! Buona lettura...Chi non muore si rivede! Come se la passa l’Impero Delle Ombre? Era dal lontano 2004 che non tornavate sul mercato con un nuovo disco, nel frattempo cosa è successo? John: Salve a tutti, siamo ancora qui, si, ancora non abbiamo tirato le cuoia! Artisticamente dicevi no? Hahaha! Guarda,
L'Impero Delle Ombre ha sempre avuto vita difficile come progetto musicale stabile, vuoi perché è saldamente una mia creatura e deve essere bypassato tutto dal sottoscritto, ma soprattutto per via dei miei continui spostamenti di residenza lungo l'Italia. Ma nell'arco dei sei anni tra il disco d'esordio al recente
I Compagni Di Baal, è uscito lo split 7” L' Impero Delle Ombre/Bud Tribe (B.T. del fratello toscano BUD, voce pure della Strana Officina) col pezzo
Dr. Franky. Siamo apparsi sulla compilation messicana della Blower Rec. intitolata
Forged In Metal,siamo finiti sul libro
Horror Rock di Vitolo/Lazzati,un saggio sulla musica Horror, in un ricettario gastronomico "Metal”
Hellbent For Cooking dal Canada, abbiamo ispirato un romanzo vampiresco intitolato
Ombre Nel Buio di una scrittrice italiana esordiente. Oltre all' Impero Delle Ombre abbiamo fatto un 7” con gli Homo Herectus (Stoner/Doom Metal). Abbiamo esordito discograficamente con gli
Witchfield, ossia un altro side project di Doom Metal psichedelico dove suoniamo con Thomas Hand, Chaste, Baka Bomb ,Steve Sylvester, Clive Jones....insomma non siamo restati con le mani in mano! (direi di no,
ndr).
Come siete entrati in contatto con Oleg Smirnoff? Proviene da un ambiente musicale leggermente diverso, si è adattato presto alle esigenze stilistiche della vostra band? John: Oleg Smirnoff è un mio grande amico del periodo in cui vivevo a Firenze. Gli proposi di entrare nell' Impero Delle Ombre quando seppi del suo split con i Death SS, ma ero arrivato tardi perché, pur apprezzando di gran lunga la musica dell' Impero Delle Ombre, era uscito definitivamente dal mondo musicale per lavorare, visto che in Italia non importa quanto valido possa essere un musicista per giunta metallaro, è sempre visto come un perditempo straccione che prima o poi dovrà lasciare quel “gioco” per un lavoro vero! E' davvero triste! Per quel che riguarda il genere de
I Compagni Di Baal,credimi, Oleg ha suonato davvero quello che è nelle sue corde più che nei precedenti main projects probabilmente! Lui come me è un gran collezionista di tutto il Prog/Dark/Psych Hard Rock del passato, ci scambiavamo un sacco di dischi favolosi (e films) di artisti misconosciuti!
Il nuovo disco si intitola I Compagni Di Baal, come mai un titolo simile? Quanto conta tutto l’aspetto lirico/esoterico nella vostra vita? E soprattutto quanto fascino ha influenzato su di voi la scena Prog/Dark degli anni 70? John:
I Compagni Di Baal è un concept album basato sulla serie TV omonima francese del 1968 del regista Pierre Prevert che narra le storie di una setta demoniaca insediata nell'alta società che brama per la conquista del mondo intero. L'aspetto esoterico, e se vuoi generalmente spirituale, conta in maniera individuale come metafora ed antidoto per resistere alle brutture e ingiustizie della vita quotidiana, non è necessario frequentare sabba o celebrare messe nere! Il proprio spirito occulto si può esprimere interiormente anche ascoltando un disco! La scena Dark/Progressive degli anni 70 ci ha influenzato in maniera massiccia ovviamente e spero si senta l'influenza di Black Widow, Black Sabbath, Coven , Dr. Z, Goblin, Biglietto Per L'Inferno, Balletto Di Bronzo e compagnia bella!
In merito a questo vorrei soffermarmi anche sulle grafiche del nuovo album, chi è che se ne occupa e da cosa cercate di trarre spunto? Sembra provenire da un’altra epoca… John: La magnifica cover, così come l'illustrazione interna, sono opera del grande
Stefano Scagni, disegnatore e fumettista ligure già autore di molte altre copertine della BWR. Naturalmente i disegni raffigurano i personaggi e le locations dello sceneggiato tv “i compagni di Baal” con la cripta il fiume sotterraneo, il conte di St German, Liliana, il mascherone simbolo dello sceneggiato e all'interno ci siamo noi nei panni dei compani di Baal fumettizzati nella cripta attorno ad un bel teschio!
Non è da tutti scegliere la strada del cantato in Italiano, non avete paura che il vostro bacino di potenziali fan si indebolisca oltre confine? John: Con tutta franchezza ce ne sbattiamo le palle di assoldare proseliti! Non campiamo di musica ovviamente e non abbiamo quindi alcuna pressione dall'etichetta e poi l'italiano è uno dei caratteri principali del progetto Impero Delle Ombre (che tributa il Doom/Dark Sound Italiano) che è molto apprezzato all'estero, anzi dando un tocco più esotico in aggiunta all'esoterico! Tu pensa se i Pagan Altar o i Pentagram cantassero in italiano! Farebbero ridere i polli!
Come sono i rapporti con la Black Widow Records? E’ un’etichetta estremamente raffinata per quanto mi riguarda, vi da il giusto supporto? E’ dal vostro esordio che vi supportano, nel frattempo avete ricevuto anche altre proposte? John: Siamo molto soddisfatti dell'operato della
Black Widow Records in produzione, promozione e distribuzione, hanno un imponente catalogo anche internazionale e per questo a volte sono un pò lenti nelle uscite, ma poi a lavoro completato fanno uscire prodotti eccellenti mai banali e da collezione, specialmente per quel che riguarda il mitico vinile, formato che resta per loro (e per noi!) una priorità! Altre offerte sì, ci sono arrivate, ma restiamo fedeli!
Sono rimasto piacevolmente colpito dalla cover di Snowblind dei Black Sabbath, come mai proprio loro? Quali sono le altre band che hanno influenzato il vostro percorso artistico negli anni? John: Ci era stata commissionata una cover dei Black Sabbath da parte di Marco Gargiulo, responsabile del sito Magmusic.it per un tribute album di band italiane ai quattro di Birmingham. Noi abbiamo scelto una di quelle che credo ci rispecchi musicalmente di più, ossia
Snowblind. Successivamente abbiamo deciso di inserirla come traccia bonus anche nella versione cd del disco nuovo. Le nostre influenze relative all' Impero Delle Onbre partono dagli anni 60/70 con Pink Floyd, High Tide, Atomic Rooster, Monument, Black Sabbath, Black Widow, il Progressive Rock italiano con gruppi dal peso di Biglietto Per L'Inferno, Balletto Di Bronzo, Jacula/Antonius Rex, Le Orme, Metamorfosi. Il Doom Metal italiano, e qui cito: Death ss, Paul Chain, Requiem/The Black, Black Hole, Rex Inferi la NWOBHM in special modo quella più oscura di Angel Witch, Witchfinder General, Witchfinde, Pagan Altar e i Sarcofagus finlandesi e tanti altri nomi più oscuri! Ma anche le colonne sonore di films Horror d'annata!
In voi c’è una forte atmosfera che rimanda agli 70 e a un certo Progressive Rock oscuro e inquietante, come ti spieghi che proprio in Italia ebbero vita molte formazioni di valore, ad esempio i Goblin, c’è un’alchimia particolare? Si tornerà mai a quei livelli? John: No, non credo si possa ritornare a quei fasti! Era una questione anche di epoca, si respirava aria diversa, erano diverse le influenze e le tecniche d'esecuzione e di registrazione, magari anche limitate rispetto ad oggi ma che riuscivano a creare un'alchimia difficilmente riproponibile oggigiorno. L'Italia, pur non essendo la brumosa Inghilterra, ha il suo fascino oscuro fatto di folklore superstizione e magnifici borghi medievali dove non è difficile trovare l'ispirazione!
Sul fronte concerti invece come si sta evolvendo la situazione? Cosa bisogna aspettarsi da un vostro concerto? Preferite dare risalto più alla forma spettacolo o alla pura esecuzione musicale? John: Abbiamo sempre molti problemi nell'individuare la giusta line-up per i concerti cambiando spesso elementi sempre più difficili da trovare. La gente non vuole più suonare musica originale, preferisce fare marchette con le cover band e raccogliere le briciole! Ma quando ci esibiamo l'aspetto scenico ha una forte valenza a partire dall'allestimento del palco con lumini, candelabri e quant'altro, oltre ovviamente al mio abito di scena in fluttuanti catene e make up!
Quanto bisognerà aspettare per un terzo disco targato L’Impero Delle Ombre? John: Bella domanda! Questa è la migliore di tutte haha... la più difficile! Chissà, abbiamo già qualche bozza, ma aspettiamo sempre l'ispirazione, non abbiamo fretta, non facendo musica modernista o del “momento”, siamo sempre attuali, l'importante è fare buona musica! Noi lo speriamo!
Ok, siamo ai saluti, a te le ultime parole… John: Un grazie a te, a
Metal.it e ai lettori!
LONG LIVE CEMETERY ROCK!!!