Gli Aneurysm evolvono, mutano... e la prova è rappresentata dal loro terzo album, "Archaic Life Forms". Di questo ed altro parliamo con il cantante ed chitarrista del gruppo veneto, Gianmaria Carneri... prima che si trasformi in crisalide!
Non credo di sbagliare nell'affermare che "Archaic Life Forms" è un album che potrebbe spiazzare quelli che, come il sottoscritto, erano rimasti agli Aneurysm di "Shades"
Sicuramente, l'approccio è totalmente diverso. "Shades" ha trame molto più complesse e, soprattutto, tende a rimarcare il nostro lato più tecnico. "Archaic Life Form" punta molto sull'impatto e la tecnica si è spostata più nell'arrangiamento globale che sul virtuosismo individuale.
Quali sono state le mutazioni - genetiche? - che stanno alla base di questi cambiamenti?
Parlerei proprio di mutazione genetica, in quanto nel songwriting è stata determinante l'aggiunta dell'elettronica. Già in "Shades" c'era qualche elemento, ma era stato ricamato a canzone conclusa. In "ALF" invece i pezzi sono stati scritti anche con la piena partecipazione di Stefano (all'elettronica appunto). Altro fattore determinante è senz'altro il passaggio alla sette corde.
Credo però che il vero motivo di questo cambiamento sia stata una certa presa di coscienza all'interno della band. Con "Shades" ci sembrava in qualche modo di aver "forzato la mano". E' un disco dove ognuno ha spinto le proprie capacitè tecniche al massimo, lavorando sempre sul filo del limite fisico. Questo discorso trova il giusto esempio nel mio modo di cantare. Prima spinto e spesso "azzardato", ora più fermo e sicuro.
Sicuramente le vostre canzoni non sono semplici ed easy, anche se non manca un tocco melodico, questo rende difficile l'aspetto compositivo? Come nascono i brani?
No, non lo rende difficile, anche perchè, come dicevo prima, con "ALF" abbiamo giocato molto alla semplificazione rispetto a "Shades", quindi per certi versi eravamo avvantaggiati. Torna il concetto di cui raccontavo prima, "Shades" era in un certo senso spinto al massimo delle nostre capacitè, in "ALF" invece abbiamo sostanzialmente messo a fuoco ciò che sappiamo fare meglio. Le canzoni nascono da singoli riff, o strutture embrionali di canzoni scritte da qualche membro della band. Poi in sala prove tutti si dedicano all'arrangiamento.
Quale importanza hanno invece i testi? Sembrerebbero "infetti" da un virus cibernetico... quello stesso virus che ha toccato l'artwork e l'intero booklet, vero?
Anche qui è avvenuto un cambiamento drastico. Ho sempre scritto testi molto introspettivi e slegati l'uno all'altro. In "ALF" sentivamo l'esigenza di completare l'aspetto cyber anche attraverso le parole. Così ho ideato il concept e in seguito lo sviluppato attraverso i dieci pezzi del disco. L'impronta delle grafiche quindi è stato un processo naturale, soprattutto tenendo conto che se n'è occupato proprio Stefano, il nostro "innesto" cibernetico.
Per introdurre la mia recensione, e magari anche questa intervista, ho utilizzato la seguente frase, venutami in mente mentre ascoltavo "Archaic Life Forms" guidando in autostrada: "Affilato, come una lametta tagliente ma scheggiata ed infetta"... ehm, giuro ero sobrio!!!
Vi ci ritrovate oppure ho solo sparato una cazzata?
Per certi versi sono d'accordo, anzi, spero che il virus si diffonda più possibile.
Apriamo un varco temporale sugli Aneurysm, dalla storia del gruppo (giè, come mai questo nome?) sino ai lavori precedenti?
Gli Aneurysm nascono nel 1992 per volere mio e di Peter (chitarrista). Il nome l'abbiamo deciso ancora prima di reclutare il resto della band. Vivevo in una famiglia di infermieri, quindi conoscevo termini medici come appunto l'aneurisma. Abbiamo letto la traduzione Aneurysm in un disco dei Nirvana e ne siamo rimasti affascinati. Nel 1994 arrivò la prima formazione ufficiale, mossa dalla passione per i grandi del thrash metal. Dopo un primo demo "Burst" abbiamo inciso il debutto "Aware" nel 2002, lavoro già improntato al modernismo, anche se acerbo e ancora legato a stilemi classici. Siamo passati attraverso il caos progressivo di "Shades" (2007) per giungere alla maturitè cibernetica di "Archaic Life Form".
Su "Shades" era presente un ospite importante come Hansi Kursch, sono curioso di sapere come lo avevate coinvolto, sopratutto in un contesto musicale molto distante da quello dei Blind Guardian.
Quando si dice "basta chiedere". Nutrivo questo desiderio da sempre. Considero Hansi il mio modello ispiratore, almeno nei primi anni della mia formazione. Gli ho semplicemente mandato una email spiegandogli il progetto. A lui è piaciuto molto e si è reso disponibile. Abbiamo dovuto attendere che si liberasse da diversi impegni (stava registrando "A Night at the Opera"), ma direi che ne è valsa la pena non credi?
Nessun cameo invece per "Archaic Life Forms", ma con quali musicisti avreste voluto collaborare?
Senza ombra di dubbio Devin Townsend dei mai troppo compianti Strapping Young Lad. Ovviamente ci ho pure provato, ma la fortuna questa volta ha guardato altrove.
Torniamo a "Archaic Life Forms", quali state sono le prime risposte da parte del "mercato"?
Per il mercato è ancora presto in quanto il disco è disponibile solo dallo scorso febbraio. Per ora le soddisfazioni arrivano dalle nostre vendite post live.
... e dalla critica?
In questo caso parlerei di trionfo. Mediamente concordano tutti nel definirlo il nostro lavoro della maturità, decantandone le qualitè compositive e lodandone l'aspetto esecutivo. Senza tralasciare gli elogi alla produzione imponente di Mirko Nosari del Kreative Klan studio (www.kreativeklanstudio.com).
Avete anche realizzato un video, quello di "The Clear Obscure", come sono andate le cose? E' stato poi utile per la promozione dell'album?
Il video rappresenta uno spaccato su tutta l'idea che sta alla base del concept, quindi la crescita di Angel dalla nascita in poi, fino all'interpretazione finale della nostra attrice Anna Bongiovanni. Perciè rappresenta un ottimo biglietto da visita in quanto lo spettatore puè coglierne gli elementi salienti dell'intero "Archaic Life Form". La produzione è stata affidata alla Koan film, con l'impeccabile regia di Michele Brandstetter De Bellesini.
Un album uscito per la Kreative Klan... come vi siete incontrati? Le cose stanno procedendo secondo le vostre aspettative?
Abbiamo deciso di affidare il missaggio dell'album a Mirko Nosari, boss della Kreative Klan (www.kreativeklan.com). E' rimasto subito colpito dal potenziale di "ALF" al quale ha anche contribuito in fase di post produzione. Siamo entusiasti del loro lavoro di promozione. Abbiamo distribuzione capillare nazionale, intere pagine sui piè importanti magazine e, addirittura, un contratto di sponsorizzazione per i loro capi di abbigliamento. Ed è solo l'inizio...
Quali sono invece le aspettative per il futuro, sia sul piano live sia per quanto riguarda la composizione di nuove canzoni?
Per ora ci stiamo concentrando sulla promozione live. A breve termineremo il tour invernale che ci ha visto girare per il nord italia. In programma c'è qualche tappa estiva e poi intraprenderemo altro tour da settembre. Per il nuovo materiale quindi se ne riparlerè a 2012 inoltrato.
Behè qual'è il "The Missing Element" che manca per poter chiudere questa intervista?
I nostri contatti! Principalmente www.aneurysm.it ma siamo presenti anche sui vari facebook, twitter, myspace (www.myspace.com/aneurysmofficial).
E terminerei con un sentito grazie a te e a tutti quelli che sostengono la scena metal italiana.
Ci vediamo on stage!!!