Dopo un demo esaltante nella miglior tradizione epic, condito da elementi speed, heavy e thrash rigorosamente '80, gli Holy Martyr si propongono come una delle promesse migliori del metal più puro italiano, quello lontano dagli sporchi giochi della grandi label, dai trends e dai dischi fatti su misura con un occhio al portafogli. Passione, tanta, intransigenza musicale e un'abilità compositiva sopra le righe sono i punti forti della band sarda, che continua senza guardare in faccia nessuno, fregandosene altamente del boicottaggio operato ai loro danni dagli stessi media italiani (leggete più sotto per capire meglio...). Ora, bando alle ciance, partiamo con l'intervista...
Ciao ragazzi, grazie innanzitutto per l'intervista e complimenti per il demo! Partiamo proprio descrivendo il vostro sound a quei nostri lettori che ancora non vi hanno sentito...
Ciao Lorenzo, grazie a te per i complimenti, sono contento che ti piaccia la nostra musica. Il sound del mio gruppo è senza ombra di dubbio legato agli anni ’80 nell’attitudine e nelle sonorità, soprattutto alla scena Metal americana di un tempo ed alla NWOBHM. Molti sostengono che la nostra musica sia Epic Metal americano, concordo su certe cose, ma in effetti abbiamo svariate influenze, soprattutto in campo speed, classic metal e vecchio Thrash. Indubbiamente siamo molto più “epici” in questo periodo grazie ad una line up finalmente azzeccatissima! Il gruppo è nato nel 1994 anche se sotto nome Hell Forge, (il cambiamento in Holy Martyr è avvenuto nel 1997) ed a quei tempi non esisteva un vero e proprio cantante, qualche volta mi occupavo io di cantare e suonare ma non sempre era facile. Attualmente il gruppo vede me alla chitarra, Alex Mereu alla voce, Carlo Olla-chitarra, Andrea Mucelli al basso, Giacomo Macis alla batteria. L’unica cosa certa è che non abbiamo nulla a che spartire col recente Power Metal, sono pienamente convinto che l’Heavy Metal (e l’Epic…) abbiano bisogno di chitarre, creatività e semplicità, cosa che manca attualmente.
Il vostro sound è un puro epic '80, ma trovo anche molti elementi speed e thrash; quali sono le band che più vi hanno influenzato?
Ahahah! Praticamente hai azzeccato alla grande con quello di cui ti parlavo prima! Uhm…è molto difficile spiattellare tutti i gruppi che ci piacciono, in ogni caso cerchiamo di mettere il più possibile qualcosa di nostro. Non so…io sono cresciuto con gli Iron Maiden ed i Metallica, ascolto ancora questi gruppi ed adoro anche i Cirith Ungol, gli Exciter, i Mercyful Fate, i Paradox, Agent Steel e Heathen. Inoltre sono un fan sfegatato degli Omen e dei Manilla Road. Anche il gruppo segue più o meno queste linee…Carlo è un fan degli Helstar e dei Warlord per esempio, Giacomo ascolta moltissimo Slayer e vecchi Helloween, Alex Iron Maiden a palla ed Andrea un po’ di tutto, inclusa roba come Exploited e GHB!
Mi dicevi che in Italia, a parte una piccola parte di fedelissimi metalheadz ottantiani, state raccogliendo meno responsi positivi rispetto ad altri paesi Europei; immagino che Germania e Grecia vi abbiano accolto alla grande, vero?
Uhm…direi proprio di si! Ho conosciuto un sacco di amici ultimamente in Italia, non pensavo fossero ancora così tanti i cultori delle sonorità più metalliche e sconosciute, veramente bello. Devo ammettere però che per essere un gruppo emergente abbiamo avuto molto più interesse e considerazione all’estero, cosa veramente strana! In Germania e Grecia ci hanno accolto a braccia aperte, da quelle parti hanno una mentalità diversa, viene dato un grosso peso all’Underground ed in alcuni casi ad un gruppo emergente ma valido viene data più importanza rispetto ad altre band più grosse e blasonate.
Pensa che un etichetta tedesca, la Metal Supremacy, ha voluto a tutti i costi ristampare “Hatred And Warlust” in vinile! E’ una cosa che ci fa onore e che fa onore al Metal Italiano. Non posso che essere felice di ciò e ringraziare tutte le persone dall’estero che si danno da fare per supportare una scena ITALIANA, cosa che da noi viene fatta raramente.
A cosa pensi sia dovuto questo ostracismo di fans e stampa italiani verso la vostra proposta musicale e, più in generale, verso il puro epic '80? Anche altre band italiane quali Thunderstorm, Doomsword o Battle Ram, sono dovute "emigrare" musicalmente fuori dai nostri confini per ottenere buoni consensi...
Non lo so, noi italiani siamo decisamente stupidi, esterofili e badiamo a quello che va di moda al momento. Non mi sento di criticare la gente in generale…ma un po’ come a scuola o in famiglia ci deve essere il maestro od il genitore che educa i propri figli. Beh…qui in Italia i mezzi di comunicazione, soprattutto quelli rivolti al pubblico Metal, fanno compassione.
E lo dico perché ho ancora tante riviste di dieci anni fa, con tanto di Kurt Kobain o Green Day in copertina, le quali a seconda della moda cambiavano il pagliaccio in prima pagina, non cambia nulla che ci sia Timo Tolkki o Marylin Manson. E’ palese che qui da noi si cerca quello che vende, quello che fa trend, quello che le case discografiche ti dicono di recensire…a voti alti ovviamente, lasciando dietro tanta roba di qualità e più meritevole. E’ questo nell’informazione…figuriamoci nell’organizzazione e nel supporto delle band italiane…secondo te quanti festival Metal ci sono in Italia? Quanti gruppi italiani meriterebbero di suonare al Gods Of Metal più di tanti gruppi stranieri? (e magari come Headliner). Ma purtroppo le cose non cambieranno mai…siamo quelli a cui vengono letteralmente “invidiati” un sacco di gruppi (ottimi i nomi da te citati…) e che noi a malapena conosciamo e supportiamo.
Se non sbaglio avete avuto anche problemi a farvi recensire qui in Italia per via della vostra dichiarata guerra all'Hollywood Metal e alle tendenze power-pop diffuse nel nostro paese... Spiegaci meglio come sono andate le cose...
Beh... purtroppo è successo anche questo, sinceramente non me ne frega nulla, continuo per la mia strada. La cosa strana è che all’estero questo tipo di atteggiamento senza compromessi viene visto in maniera positiva…valle a capire ste cose! La differenza è che alcuni gruppi fanno i pagliacci con spade e corone e vengono divinizzati (togliendo spazio alla musica più genuina) mentre chi ha il coraggio di dire ciò che pensa e di rifiutare questo schifo viene odiato.
Un’altra cosa che mi ha stupito è stata anche l’estrema competenza dei recensori e dei promotori all’estero: massima gentilezza, incredibile interessamento ed entusiasmo. Qua invece la solita puzza al naso (ovviamente escludendo tanta gente grandiosa che ho conosciuto), vieni catalogato come anticaglia a livello di suoni, votazioni molto più basse e scarsa considerazione. Questa intervista con te sarà stata la seconda o la terza in Italia, all’estero dopo ogni recensione mi è sempre stata data questa possibilità ed una grande fiducia. Per non parlare di alcune fanzine e webzine nate a scrocco qui da noi, mi è capitato di sentire che con i cdr non mi avrebbero mai recensito e che la prassi era quella di avere il cd originale, all’estero un cdr è perfetto per un demo, anzi, dopo mi viene quasi sempre chiesto di potere acquistare la copia originale. Insomma... non vorrei essere troppo polemico, forse anche da noi i gruppi esteri ricevono un trattamento migliore, resta il fatto che la scena Metal in Italia mi fa veramente schifo.
Sul piano dell'attività live come va? In Sardegna avete possibilità di esibirvi o è dura la situazione?
Mamma mia…stendiamo un velo pietoso…è già troppo se riusciamo a suonare una o due volte all’anno. E’ durissima, un’impresa sopravvivere con un gruppo in Sardegna. Veramente pessimo.
Avete inserito anche una cover nel cd di "Hatred and Warlust", più precisamente la bellissima "Frost and Fire" dei Cirith Ungol; coma mai questa scelta? E' una cosa che rifarete nel futuro con altri brani di bands '80?
Ti ringrazio! Sono contento che anche a te piaccia questo brano! E’ quello che forse si adatta meglio al nostro stile. Penso che i Cirith Ungol siano stati il gruppo più sottovalutato nel Metal. Sono sempre andati per la loro strada fregandosene delle mode e suonando con passione non per denaro. Coverizzando questo gruppo abbiamo deciso di dire, se ancora c’è ne fosse bisogno, che facciamo parte di un’altra categoria di metallari e che la nostra musica è per pochi ma buoni. Fanculo le mode. Non so se rifaremo altre cover in futuro, sarebbe bello ma è meglio concentrarsi sui propri brani.
Prossimi progetti degli Holy Martyr?
A questa domanda rispondo sempre nello stesso modo... non abbiamo grandi ambizioni, non cerchiamo super etichette, gloria, successo e palate di denaro. Fanculo tutto questo. Siamo felici di quello che abbiamo fatto e ci accontentiamo, per chi non ha mai avuto nulla è giusto accontentarsi ed essere grati verso le persone che ti apprezzano e ti danno coraggio. Niente di più.
Il nostro prossimo progetto sarà quello di registrare a breve un imminente mini cd, utilizzando il denaro che ci è pervenuto come gocce di sangue dalla distribuzione di “Hatred And Warlust” e dedicandolo interamente a TUTTI coloro che ci hanno dato il loro cuore. In questo modo noi vogliamo dare il nostro. Per il resto mi piacerebbe suonare dal vivo ovunque... ma è solo un utopia.
Bene, è tutto, grazie ancora! Lascio concludere a te quest'intervista...
Ti ringrazio Lorenzo per la disponibilità! Spero che le cose in Italia cambino, forse qualcosa si sta movendo, il mio unico consiglio e di cercare la qualità non il nome…per il resto SUPPORT THE UNDERGROUND!!! Stay Epic and fuck the trends.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?