I Legion of Darkness sono una delle realtà italiane più interessanti della scena estrema ed il loro ultimo "Meridies" un CD bellissimo, ricco di fascino ed interesse per la cultura mediterranea. Abbiamo contattato il singer del gruppo siciliano che si è dimostrato molto gentile nel rispondere alle nostre domande.
Ecco a voi i Legion of Darkness
Ciao, vuoi presentare i Legion of Darkness ai lettori di Metal.it?
Siamo una band che suona pagan black metal, attiva sin dal 2001. Il gruppo nasce e opera a Palermo. Penso che la nostra musica sia adatta a chi cerca una proposta dai contenuti forti, unita a un impatto compositivo e melodico non secondario rispetto all’aggressività propria del genere.
Vorrei iniziare a parlare del vostro nuovo lavoro “Meridies” partendo dall’aspetto tematico: di cosa trattano i testi? Esiste un concept dietro di essi?
La nostra idea è quella di creare musica dalle atmosfere evocative, sognanti, epiche e aggressive, quando occorre. Solitamente, non ci preoccupiamo molto di pianificare i contenuti dei nostri dischi; non ne abbiamo mai avuto bisogno. Veicoliamo sostanze che appartengono ad altre ere dell’uomo, che parlano di emozioni e di un sentire ormai quasi dimenticato. Tutto questo si oppone all’attuale modernità, alla superficialità regnante, al morire di tutte le rimembranze legate al nostro retaggio storico e religioso, in senso pagano. L’atto creativo stesso è per noi fondamentalmente integrato nelle nostre tattiche di resistenza alla modernità. Ci aiuta a mantenere un contatto, con chi o con cosa, mi risulta al momento difficile da spiegare.
Ho descritto il disco in fase di recensione come “epico” e “raffinato”, tu come lo descriveresti invece?
Gli aggettivi che hai usato, mi vanno benissimo. Effettivamente, è quello uno dei nostri obiettivi; fare musica con un certo gusto per l’epicità, lasciando da parte certi barocchismi discutibili.
Faccio presente che quest’ultima affermazione non significa, per me, rinunciare a un profilo tecnico di alto livello.
Quali sono le influenze musicali di “Meridies” e come vengono amalgamate nel vostro contesto sonoro?
Ognuno di noi ha un suo retroterra ben delineato, che copre gran parte della musica leggera contemporanea, volendo esprimersi utilizzando la tassonomia classica.
Conoscere bene i modi dei generi più disparati, aiuta, senza alcun dubbio, a una più serena composizione, mettendoti a disposizione più mezzi per realizzare le tue idee.
Non travisatemi; sia chiaro che la composizione non è, per noi, un processo meramente derivativo.
È un momento in cui entrano in gioco vari fattori, non ultimi quelli emotivi.
Le influenze sono importanti anche perché, negli anni, hanno formato il tuo gusto, che, a sua volta, è un elemento di primo piano nell’esame autocritico di ogni composizione.
Quanto è importante la terra d’origine per i Legion of Darkness e come influenza la vostra musica?
Questa è una terra piena di rovine e di sangue cristallizzato dai secoli, cosa che abbiamo in comune con diverse altre regioni d’Italia. La nostra nazione tutta trabocca di storia e di tradizioni in ogni suo angolo. Noi partiamo da un punto di vista ancorato alla grecità e alla romanità.
In altre parole, siamo italiani, e questo per noi significa ancora qualcosa.
Come avviene il processo compositivo dei vostri pezzi considerando che essi sono molto lunghi e complessi?
Premetto che, componendo un nostro brano, non partiamo mai da una struttura ben definita.
L’inizio scaturisce da un riff o da un’idea che connota una determinata atmosfera.
I brani poi crescono piano, per espansione, fino a quando non riteniamo che l’obiettivo sia raggiunto; la creazione di uno scenario emozionale, di un senso drammatico, di un fiorire di istinti guerrieri, a seconda del brano. È un processo spontaneo. Poi, certo, ammetto che una cosa del genere possa risultare inconcepibile per i sostenitori del minimalismo ortodosso, il cui pensiero non rientra fra le nostre preoccupazioni.
Cosa è per te il black metal? Ti senti di farne parte?
Il black metal è stato importantissimo per me in adolescenza. Attualmente non penso di farne parte, anche perché i L.o.D. non suonano black metal, dato che non abbiamo quel tipo di testi.
Sono rimasto molto colpito anche dall’aspetto visuale del disco. Quanto contano immagini e simbologie nella vostra proposta musicale?
Le immagini hanno, storicamente, un significato chiave nella ricezione del medium musicale.
Senza l’adeguato supporto visivo, il rock, nelle sue forme più estremiste e non solo, non sarebbe lo stesso. Spesso, nel metal estremo di oggi, troviamo una banalizzazione impressionante delle immagini, volte piuttosto a shockare chi le guarda, tosto che affascinarlo, operazione questa, senz’altro più complessa della prima. Noi abbiamo tentato di optare per la seconda possibilità, proponendo una copertina di certo non vistosa, ma, spero, stimolante per chi si sofferma a osservare.
Quanto è difficile essere italiani e proporre un genere come il vostro?
Sarò esplicito; non è per niente vero, secondo me, che oramai negli altri paesi sia assodato il fatto che gli italiani possano suonare metal in modo convincente. Mettici pure la morte del mercato discografico, le difficoltà atroci per organizzare i live e il quadro che ottieni non è dei più incoraggianti. Ciascheduno fa quello che si sente di fare. Noi si suona, perché, per fortuna, amiamo farlo e questa è la cosa principale che ti spinge ad andare avanti, seguita poi dagli incoraggiamenti di un gruppo ristretto di persone che seguono la tua musica.
Pensi che la musica dei Legion of Darkness sia adatta alla sede live? Avete in mente di esibirvi o lo avete già fatto?
Non penso che la nostra musica sia adatta per questo scopo, tuttavia, mai dire mai.
Quali sono i progetti futuri del gruppo?
Abbiamo il terzo album in cantiere. Si procede lentamente, ma con decisione. Chiaramente, non sappiamo quando uscirà, né ti possiamo indicare una data approssimativa, ma non mi pare che sia alcun uomo delle major a metterci pepe al culo, se mi perdoni il francesismo, quindi, ci prenderemo, come al solito, tutto il tempo che ci serve per il labor limae.
Le ultime parole famose
Grazie a te e a metal.it per la gentilezza e la disponibilità.
Ai ragazzi vorrei dire di scaricare dalla rete meno dischi e di comprarne di più.
Se volete comprare un disco chiedete prima direttamente al gruppo; risparmierete e aiuterete a sopravvivere la scena musicale che più amate.
Un saluto a tutti i vostri lettori!