Questa intervista ai Krieg è nata in un momento in cui il nostro Gianluca era momentaneamente fuori dai "giochi", quindi al sottoscritto è toccato il compito di sostituirlo. Dopo aver ascoltato il loro "Dead Sound Walking" - peralto liberamente scaricabile dal sito del gruppo - ed ammetto di ritrovarmi con quanto scritto da Gianluca, eccovi il frutto delle mie domande al chitarrista Friedrich Gscheidel.
La recensione che è apparsa qualche tempo fa sulle nostre pagine era stata curata da Gianluca Panzeri, ma mi trovo sostanzialmente d'accordo con il suo commento, anche se personalmente vorrei sottolineare come il vostro sound più che possente e brutale sia affilato e tagliente... oppure sto prendendo un granchio!?!?
No, anzi la composizione stilistica dei riff di chitarra è come dici tu tagliente e affilata e ciò si coglie in tutti i brani con un ascolto attento è forse da intenditore di metal come potresti essere tu... ma noto anche che il pubblico a primo ascolto evidenzi più il sound possente e brutale dato dalla scordatura, tecnica di registrazione e produzione. Insomma, in Dead Sound Walking vi è un po’ di tutto, rasoiate e martellate!
Cosa hanno dato al vostro album prima Glenn Fricker e James Murphy poi?
He he...cosa dire, due personaggi tosti del panorama metal internazionale! Una fortuna aver potuto debuttare con il nostro primo album affiancati da due come loro. Siamo stati scelti proponendo un demo, abbiamo lavorato assieme per il cd e in silenzio abbiamo visto quei tipacci sbatterci testa e tempo! Sono bravi, ve lo garantisco! "Dead Sound Walking" non ha un sound indifferente, o ti piace o lo odi...un po' come quei due tipacci sopraccitati!
Forse si poteva fare qualcosina in più a livello grafico, come è nata la copertina del disco?
La copertina è stata una nostra idea che secondo me rappresenta a pieno il titolo dell'album ma vi è liberta di interpretazione. Comunque al di là di quello che la gente può giustamente pensare noi siamo contenti anche della nostra copertina! Spietata o no?
Da dove prendete l'ispirazione per i vostri testi, ed a livello musicale chi indichereste come la vostra "musa ispiratrice"?
Di solito nei nostri testi analizziamo le vicissitudini interiori dell'uomo. E' difficile che un brano sia legato ad un evento particolare. Ad esempio "Divination" e "Dark Art", che potrebbero facilmente esser scambiati per canzoni sul filone "satanista", in verità parlano della necessità per l'essere umano di dare ascolto, e di credere, anche alla parte nascosta e vera del proprio Io, benché non corrisponda a ciò che viene considerato "luminoso", "buono" nel senso più superficiale o falso. Invitano a non affidarsi ciecamente a dogmi esteriori che arrivino a condizionare le scelte di vita, facendo sottilmente abdicare alla propria individualità. In questo senso "Cult" è proprio una provocatoria allusione ad una sorta di inno alla propria personalità, in cui avere fiducia e alla quale aggrapparsi contro tutto e tutti per raggiungere un obiettivo. O ancora ad esempio "Sexess" parla senza tante remore della perversione sessuale, e dunque affronta il tema del peccato, dell'ambiguità in cui si può trovare una persona spinta da forze contrastanti. Come si noterà non sono gli argomenti più allegri a ispirarci... la parte oscura dell'Ego ci ha attratto maggiormente e abbiamo tentato di scandagliarla, attraverso testi diretti, spesso con un tono di domanda arrabbiata, più che con risposte. A livello musicale l'istinto ci porta ai mitici gruppi degli anni ottanta ma con un orecchio sempre attento a tutto ciò che di moderno suona bene.
Parliamo un po' del vostro passato... dei cinque anni intercorsi tra i vostri primi passi e l'album d'esordio.
Tutto è iniziato per gioco, non sapevamo neanche noi cosa volevamo fare o dove andare... ma un bel giorno dopo aver ascoltato alcune registrazioni ci siamo detti: 'però, niente male!' E da li la passione per il metal ha incontrato la razionalità di chi vuole raggiungere degli obiettivi e cosi è stato. Continueremo per questa strada.
Sul disco avete inserito brani che hanno qualche anno alle spalle? Credete che l'album ne abbia - anche in maniera positiva - potuto risentire?
Si, pochi brani hanno già una loro storia relativamente lontana ma ci piacevano talmente tanto che ere un suicidio metterli nel dimenticatoio. Altri forse ritenuti troppo immaturi sono stati scartati e mai più presi in considerazione. Abbiamo fatto nel tempo una sorta di autocritica spietata che è servita a renderci ciò che siamo dal punto di vista musicale.
Ehm... ma verso dove si sta incamminando il "Dead Sound Walking"?
Il suono morto che cammina ci sta dando grandi soddisfazioni! Ora stiamo attraversando un periodo di promozione del disco per poi fare le somme di ciò che tu, gli ascoltatori e chi ci vede dal vivo pensano di noi. Sicuramente per godere delle sensazioni positive che il pubblico talvolta ci riserva e sicuramente per crescere e rafforzare i punti più deboli o criticati riguardo tutto quello che ruota attorno la produzione di un album.
E per quanto riguarda il futuro dei Krieg, cosa bolle in pentola?
Un nuovo lavoro in uscita per questo inverno!
Qualcuno di voi ha dei progetti paralleli ai Krieg?
No, tutti pienamente impegnati per un'unica causa: i Krieg!
Avete dato a tutti la possibilità di scaricare gratuitamente "Dead Sound Walking" dal vostro sito, http://www.kriegband.com/ , come la dobbiamo considerare questa vostra scelta?
I musicisti devono considerarsi fortunati a possedere questa dote che a mio parere va divulgata tralasciando per una volta il guadagno economico anche se minimo. I Krieg sono liberi e questa liberta di gestire il nostro album ci sta dando grosse opportunità! Anche se in futuro chissà cosa potrà succedere...
E' indiscutibile che Internet stia continuamente cambiando il music business, supponete che sarà in meglio o le cose peggioreranno?
Mazzate per le etichette discografiche e gioia a noi metallari con le pezze al culo!
Come vedete invece il futuro della musica Metal?
Il metal rappresenta molto bene alcuni aspetti del nostro carattere e dunque vi sarà sempre qualcuno che lo ascolterà e suonerà. Certo che la storia ha visto grossi cambiamenti stilistici ma va bene cosi. E’ l'evoluzione! Banale e scontata la mia risposta ma il Metal non morirà mai!!!
Che dire ancora... grazie per l'intervista! A voi la conclusione...
Grazie a te e scusa se sono stato di poche parole... Direi che sentirete ancora parlare di noi, è una promessa! Tschu§!
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