Con il loro bassista, Leonardo Ciccarelli, entriamo nell’universo musicale degli Ibridoma, una formazione relativamente giovane - si sono formati nel 2001 - che nel corso degli anni ha comunque accumulato una discreta discografia ed alcune gratificanti esperienze live.
Inizierei l'intervista con una domanda difficile... difficile. A cosa si riferisce il nome adottato dalla band?
In poche parole
Ibridoma indica la fusione di varie cellule di origine diversa, proprio come il nostro gruppo, nato da membri provenienti da generi abbastanza vari, ad esempio Alessandro è patito dell’hard rock/heavy metal, Marco votato al death, Sebastiano grande fan del thrash e così via. Secondo noi questo è il nostro punto di forza.
Scoperto "cosa" siete, credo si possa passare a parlare di "chi siete"... la band... la vostra storia... i vostri dischi...
Il gruppo nasce nel 2001 dall’idea di Alessandro (THE BOSS) di formare una band hard rock, così chiama Lorenzo Petrini al basso, Simone Mogetta e Pietro Alessandrini alle chitarre e Christian Bartolacci alla voce, registrando il primo EP “Lady of darkness”. Col passare degli anni alcuni membri sono cambiati, Pietro è stato sostituito da Marco Vitali e Lorenzo con Leonardo Ciccarelli al basso, con questa formazione abbiamo suonato come band d’ apertura al tour italiano di Blaze Bayley del 2008 ed inciso il primo full-lenght omonimo “ibridoma”, a seguire Simone ha lasciato il gruppo facendo entrare in formazione Daniele Monaldi, con il quale abbiamo registrato il nostro ultimo prodotto “Night Club”. Daniele ha recentemente lasciato il gruppo lasciando il testimone a Sebastiano Ciccalè.
Generalmente la vostra proposta musicale viene apprezzata più dal pubblico o dalla critica? Suonate un tipo di Metal abbastanza contorto, non è così scontato incontrare i favori del pubblico, almeno credo.
Il pubblico ha accolto abbastanza bene il nostro sound particolare, mentre la critica in ambito è nettamente spaccata in due fazioni, chi ci ama e chi ci metterebbe al rogo, a quanto pare i critici non conoscono la scala di grigio. O bianco o nero.
Dato che è già da un po' che "Night Club" è uscito, come è stato accolto?
Al pubblico è piaciuto molto, finendo addirittura tra le migliori dieci uscite metal dell’anno in Brasile. La critica come ho già detto prima è molto altalenante.
Da parte vostra siete soddisfatti dall'album, credete che vi rappresenti al meglio?
Siamo letteralmente entusiasti di “Night Club”. I brani sono, a mio parere, i migliori che abbiamo mai scritto, inoltre abbiamo avuto una produzione mostruosa grazie a Michael Elvis Baskette.
Che ne dite di entrare nei dettagli del vostro disco, se ne avete voglia potreste anche descrivere brevemente i pezzi inclusi!
Ogni canzone tratta argomenti diversi, come la violenza sui bambini all’interno delle mura domestiche ”Seven Days Of Death”,la ricerca dell’anima gemella ”Face To Face”, in “Night Club”,si parla del fatto che a volte queste belle ragazze non sono li a fare quel lavoro per gli piace, ma per motivi economici o peggio ancore perchè costrette da gente senza scrupoli,mentre in “Last Supper”, si parla del tradimento di Giuda nei confronti di Gesu’…..
A proposito come si è evoluto "Night Club", sia sotto il profilo compositivo sia per le fasi di registrazione? E sulla collaborazione con Michael Baskette?
Per registrare il tutto, abbiamo impiegato circa 3 mesi. Con Michael, e’ stato bello lavorare,anche se a distanza. Un professionista assoluto, altrimenti non lavorerebbe con i grandi gruppi con cui collabora. Per il mixaggio abbiamo aspettato circa 15 giorni, e fin dal primo ascolto, siamo stati molto sorpresi in positivo di come suona il disco, era proprio quello che volevamo sentire, probabilmente ci affideremo ancora a Michael per il prossimo album.
Ci sono aneddoti divertenti da condividere con noi?
Ne abbiamo a tonnellate, molti dei quali riguardanti le nostre trasferte, la migliore è stata durante il tour di spalla ai Rhapsody Of Fire, mentre ci stavamo dirigendo alla tappa successiva a Zlin in Repubblica Ceca, abbiamo impostato male il navigatore trovandoci in un paese di nome Zilina, nella stessa via, nello stesso numero civico, ma in Slovacchia.
E' stato almeno divertente realizzare il video della titletrack?
Ci siamo divertiti moltissimo, era la prima volta che lavoravamo con dei professionisti, ma anche in queste condizioni mantenere una certa serietà è stato difficile.
Anche quest'anno, come già in passato, non vi è mancata la possibilità di proporvi dal vivo in contesti piuttosto interessanti, vero?
E’ vero, ultimamente abbiamo suonato insieme agli Elvenking di spalla al tour europeo dei Rhapsody Of Fire, è stato fantastico, abbiamo conosciuto molta gente e soprattutto abbiamo avuto l’ occasione di lavorare a contatto con mostri sacri del genere.
Avete già iniziato a mettere materiale nuovo nel "cassetto"? Dobbiamo aspettarci delle novità dagli Ibridoma?
Abbiamo già vari brani pronti per il nuovo album che dovrebbe uscire verso la fine dell’anno, i pezzi sono un po’ più spinti dei precedenti, ma hanno sempre il nostro sound marchio di fabbrica.
Ma che cosa vi ispira maggiormente nella stesura di un brano, i giornali, la televisione, "Peace Sells...", "Images and Words" ehm ... che altro?
Ognuno di noi trae ispirazione da varie fonti, ma la maggior parte derivano da esperienze personali che viviamo ogni giorno, Christian vede una bella ragazza e nasce “Face to face”, Leonardo torna a casa da nove interminabili ore di lavoro in fabbrica e nasce “Seven days of death”.
Voi siete un gruppo relativamente giovane, quindi le idee dovrebbero nascere (anche se magari influenzate) piuttosto facilmente. Credete invece che band e musicisti che hanno una lunga carriera alle spalle abbiano difficoltà nel realizzare materiale nuovo che sia sempre all'altezza?
Il problema per band affermate non è tanto scrivere pezzi, ma il fatto che il pubblico li metterà a confronto con le canzoni precedenti, ancora più problematico se hanno scritto la storia, “The Final Frontier” degli Iron Maiden è un grande album, ma paragonato a “Powerslave”, ad esempio, molti lo considerano orrendo.
Visto che siamo all'inizio di un nuovo anno, quali sono le uscite del 2012 che vi hanno colpito di più?
Ma, direi i nostri portacolori, Vision Divine e Secret Sphere.
Poi non so se molti lo conoscono, un gruppo ucraino chiamato Morton…
Ok, a voi le ultime parole...
Un sentito ringraziamento a Metal.it e a tutti coloro che leggeranno quest’intervista, speriamo che il nostro album vi piaccia e che aspettiate il prossimo con ansia.
STAY METAL