Gli ungheresi Subscribe hanno colpito nel centro con il loro album "Bookmarks". Hanno già un largo seguito dalle loro parti, ma sembrano avere sicuramente i mezzi per farsi apprezzare anche al di fuori dei patri confini. Diamo spazio e voce ad uno dei loro due cantanti: Balint Csongor.
Non credo che tutti i nostri lettori possano conoscervi, e forse potresti iniziare proprio con il raccontarci un po' di voi e del vostro background.
Abbiamo iniziato una collaborazione come dei tipici
high school rock star wannabes. Sei compagni di classe che hanno deciso di fare un po' di rumore con batteria e chitarre che non avevano mai toccato prima. Ed un mese dopo hanno poi tenuto il loro primo concerto nel refettorio della scuola.
Era il Gennaio del 1999 e da allora abbiamo ancora la stessa line-up. Nessun componente è cambiato. L'unica eccezione è quella del nostro tastierista che si è unito a noi cinque anni fa.
Quali erano le tue influenze musicali agli inizi? Che mi dici di quelle attuali?
La mia prima importante influenza in campo rock è rappresentata dall'album "Innuendo" dei Queen. Era uscito nel 1991 ed all'epoca io avevo 9 anni. I Queen hanno avuto un enorme impatto sul mio gusto musicale. Soprattutto i loro primi lavori. Nessuno può mescolare stili musicali, stati d'animo e tempi così brillantemente come hanno fatto loro a metà degli anni '70. Credo che questa influenza possa essere riconoscibile nella nostra musica. Successivamente gruppi come Rage Against The Machine, Downset, Faith No More e The Beastie Boys, sono arrivati ed hanno cambiato la mia vita. Ed ancora oggi io ascolto un sacco di roba di Tool, Deftones, At the Drive-In, The Mars Volta, Coheed and Cambria e Letlive.
Quale è il vostro processo creativo? Non sembra così facile creare le vostre singole canzoni, giusto?
Yes, you’re right! In passato abbiamo cincischiato con le registrazioni per anni, ma per questo album abbiamo deciso di scrivere e registrarlo in soli 5 mesi. Guardando indietro è stata una decisione molto dura. Ma ce l'abbiamo fatta ed il risultato parla da solo. Abbiamo iniziato il processo compositivo lo scorso Novembre nella nostra sala prove, che è fredda e puzzolente. Soprattutto quando tosti 20 panini al giorno in una stanza, che non ha nessuna finestra. Dopo orribili mesi a pane tostato abbiamo deciso di spostarci nell'appartamento di Atish di realizzare un demo. Erano 10 giorni prima di andare in studio. Così abbiamo trascorso 10 giorni tutti insieme. Abbiamo registrato le parti vocali in camera da letto, il basso era in cucina e le chitarre e le tastiere stavano in salotto. In questo modo abbiamo potuto finalmente finire tutte le canzoni. Subito dopo ci siamo trasferiti nello studio dove Atish, il nostro chitarrista, lavora. Si chiama SuperSize Recording Studio. E' uno studio davvero speciale con un sacco di camere da letto, un soggiorno ed una cucina, quindi non siamo praticamente usciti di casa.
Ho notato ed apprezzato i vostri sforzi sulle linee vocali, che sono davvero complesse, quanto tempo spendete su di loro e sulla scelta per chi deve cantare le varie parti?
I testi e le melodie sono scritte principalmente da me. Nel corso degli anni ho elaborato un metodo di lavoro perfetto. Per prima cosa scrivo il ritmo parti in screaming, poi tocca alle melodie e solo dopo aver fatto questo mi metto a scrivere i testi. Sono in grado di lavorare più velocemente in questo modo, ed il risultato è migliore. Le parti polifoniche sono naturalmente cantate da tutti e due
(l'altro è Tilk Máté), il resto viene stabilito valutando quale parte si adatta meglio ad uno di noi due.
E quanto è importante il testo della canzone nel vostro processo creativo? Che ci dici sulle lyrics di "Bookmarks"?
Il titolo dell'album è "Bookmarks" (segnalibri), perché ogni canzone appartiene ad un singolo membro della band. Ognuno di noi ha una sua storia in una o più canzoni.
E la maggior parte della canzone ha che fare con il problema della perdita. Alcuni di noi hanno perso un rapporto duraturo ed importante, altri hanno perso l'amore. Ed uno tra noi ha perso la madre. Penso che le ispirazioni cha hanno più impatto sul mio lavoro siano i cambiamenti. Cose, persone ed eventi che mi circondano, che mi cambiano. Può essere l'amore o la perdita di una persona amata. Può essere una dipendenza o semplicemente il fatto di invecchiare e di rendersi conto di quanto siamo ignoranti e deboli. Il cambiamento del mio ambiente è anche molto stimolante.
Ci puoi fare una rapida panoramica sul disco e dirci se ci sono dei brani che occupano un posto speciale nel tuo cuore?
C'è "Rodeo Gay", per esempio, che è la mia "coming-out song", pur non in ambito sessuale. E' una canzone per me e su di me. Come cantare a uno specchio. Sto cercando di tirare fuori la mia parte auto-distruttiva e talvolta egoista, il che non è semplice, visto che la maggior parte del tempo questa parte di me è ancora vivida e mi ispira. Quindi mi sto affrontando in questa canzone. E si può trovare una canzone come questa per ogni album dei Subscribe. Oppure c'è la canzone intitolata "Milyes Away"! E' un pezzo molto breve con il solo pianoforte e la mia voce, ma è molto importante per me. Parla della madre di uno dei componenti del gruppo, che si suicidò qualche anno fa. Potete immaginare come questo sia stato scioccante, non solo per il nostro amico, ma dato che tra noi siamo davvero dei migliori amici, per tutta la band. E come non ricordare che è soprattutto grazie a lei se io sono nella band. Quando gli altri ragazzi avevano formato i Subscribe io subito non ne facevo parte, lei era lì ad ogni concerto ed aiutava i ragazzi in ogni modo che gli era possibile. In una di queste occasioni mi ha visto cantate con il mio precedente gruppo, i Cryful Life, dopo di che ha detto agli altri: "Dovreste prendere questo tipo nei Subscribe!". Quindi questa canzone è un tributo a lei.
Ho trovato molto ben fatta la registrazione e la produzione del disco... un suono molto chiaro e nitido, che mi dici di questo?
Viste le nostre esperienze del passato abbiamo deciso di cambiare l'ordine delle registrazioni. Siamo partiti dalle tracce di chitarra su una batteria midi, poi è arrivata la batteria e infine la voce. Questo è stato importante perché in questo modo abbiamo potuto cambiare la struttura delle canzoni nel frattempo. Con una speciale tecnica
reamp abbiamo prima registrato un singolo segnale di chitarra su un Neve 1073 preamp-head. Le chitarre che abbiamo usato sono: Yamaha sg300, ESP Stephan Carpenter modell, Fender Telecaster, Fender Stratocaster, Agile T7, Ibanez ATK, Gibson Les Paul. L'ultimo passo prima del mixing la miscelazione è stata la riamplificazione, per ottenere un effetto più preciso del suono. Per questo abbiamo usato amplificatori Peavey 5150, Mesa Dual rectifire, Marshall JCM 800 con Engl and Laboga cabinets. Con il basso abbiamo utilizzato un amplificatore Ashdown Mark King ed un cabinet Ampeg. Non vorrei entrare troppo nei dettagli, ma come microfoni abbiamo usato dei Neumann, Sennheiser, Shure, Schoeps. Il mixaggio è stato fatto su una console TL Audio VTC 32ch con Pro Tools DAV e conveter Aurora. Per maggiori informazioni sullo studio, potete fare un check sul nostro canale youtube oppure sul sito: supersizerecording.com. Questo è lo studio dove il nostro chitarrista Atish lavora come tecnico del suono.
Quanto è difficile essere una band che lotta per farsi notare in quel calderone di band che esistono ovunque oggigiorno?
Noi siamo fortunati, perché il nostro gruppo è ormai in attività da 12 anni, con la stessa formazione. Vale la pena lavorare per un tempo così lungo se avete ben impostato i vostri obiettivi, che si raggiungono dopo un po'. Per noi, naturalmente, questo è valido solo per l'Ungheria e L'Europa orientale, il settore in cui siamo riusciti a raggiungere il successo. Il passo successivo sarebbe quello di tenere concerti in Europa occidentale, compreso il vostro paese, ma per un gruppo dell'Est e da un paese così piccolo che non è certo facile.
E quanto ritenete sia importante per le band fare video al giorno d'oggi? Certo, è uno dei modi migliori per ottenere promozione per il proprio gruppo, non è vero? Ad esempio, il video di "Anxiety ... " ci offre uno spaccato sull'attitudine live della band, ma ne avete rilasciati degli altri?
Sì per "Weight of Oneness", canzone dal nostro album precedente, siamo riusciti a girare un video professionale, ma per il nuovo album sfortunatamente non avevamo abbastanza soldi per girarne uno, quindi abbiamo solo fatto un
concert video per "Anxiety Found Shape In Contradictions - Act II. Delusion". Speriamo di poterne fare uno più professionale in futuro. Ma se si acquista il nostro CD, questo contiene anche un DVD con dei video che abbiamo girato in studio durante l'intero processo di realizzazione, a partire dalle prove fino al missaggio finale. Inizialmente l'avevamo pensato come ad un video blog, ma dopo un po’ il tutto è andato a confluire nella sezione DVD dell'album.
Quando pensate di avere per le mani la vostra prossima release? Che cosa sarà? Esiste già qualcosa su cui svilupparla?
Abbiamo appena tenuto la nostra prima sessione di songwriting ieri. Non faremo alcun tour questa primavera, in modo da poterci concentrare sul songwriting. Ritorneremo nel periodo dei festival. E' difficile fare previsioni fin d'ora, ma i nuovi riff sembrano molto promettenti. Con l'inizio dell'estate dovremmo riuscire ad avere anche alcune registrazioni, ne sono sicuro.
Ma quali sono i vostri punti di forza e dove invece i Subscribe devono migliorare? Quali sono le ambizioni per la band a lungo termine?
La più grande forza dei Subscribe sta nei 7 componenti della band e nella loro amicizia. Questo ti dà quel qualcosa in più che nessuna altra band ha da offrire. Penso che si possa avvertire già attraverso le canzoni, ma che si possa veramente sentire quando suoniamo dal vivo. Questa è una quantità extra di energia che ci ritorna indietro attraverso il nostro pubblico, moltiplicato ad ogni concerto che facciamo. Vorremmo mantenere questa energia e poter rilasciare il nostro nuovo album al più presto possibile per poterlo mostrare a quante più persone possibile.
Ti ringrazio molto per aver partecipato a questa intervista, queste ultime righe sono tutte per voi...
Venite ad assistere ad uno spettacolo dei Subscribe, in modo da poter scoprire perché vostra madre non voleva che diventaste una rock star!