A mio avviso il loro album migliore dai tempi di Holy Land con buona pace dei dischi pubblicati durante l'era Falaschi. Lione sfodera una prestazione sopra le righe avvicinandosi per estensione vocale ed espressività al Matos dei tempi d'oro. "Silence inside" poi è un piccolo gioiello sonoro.
Abbi pazienza caro simolambio ma dal momento che mi sento chiamato in causa non posso esimermi dal farti presente che io, solitamente, giudico un disco dopo ripetuti e attenti ascolti al contrario di te che, mi pare di capire, dai già per scontato che questo nuovo album degli Angra (forse grazie ad un intuizione...) sarà, citando testualmente le tue parole, "il solito pregiato lavoro di classe" senza neanche averlo ascoltato una volta...Poi ammetto che il mio parere su "secret garden" è probabilmente influenzato negativamente dalle troppe, quelle si fuori luogo, "ospitate" contenute su quel disco.
Ritorno in grande stile per gli Angra dopo il passo falso rappresentato da un disco di una mediocrità imbarazzante come "Secret Garden". Anche io adoro i brani menzionati da Polimar in cui le influenze etniche della Band sono sapientemente miscelate con la componente più power. Lione in gran spolvero...
questo album puo' ambire ad essere ascoltato dai fan dei Rhapsody desiderosi di ingannare l'attesa prima dell'uscita del nuovo lavoro dei loro begnamini....
Devo dire che questo disco mi ha sorpreso favorevolmente per due ragioni: la prima è che finalmente i Lanfear hanno trovato un cantante davvero carismatico ed espressivo (a differenza di quello precedente che quando si lanciava negli acuti faceva il verso alla sirena della polizia) in grado di catturare l'attenzione dell'ascoltatore. La seconda e a mio avviso più importante è che rispetto al passato hanno deciso di indurire il suono delle chitarre rendendolo piu' compatto.
Questo disco rappresenta un ottimo biglietto da visita per una band al debutto discografico. I brani presenti in scaletta mettono in risalto la capacità di questo duo norvegese di creare melodie davvero avvincenti (soprattutto con la tastiera) dal forte retrogusto ottantiano.