Questo disco è un prodotto. Molto meno dell'ultimo dei Van Halen o dei Maiden, ma è un prodotto, concepito per starsene nella fascia d'età 13-20 mainstream. Ansia da parte di Portnoy/Allen per cercare di piacere a quella fascia di pubblico da Avenged Sevenfold, ansia per evitare di sputtanarsi completamente la reputazione acquisita in tutt'altro modo, ansia di Mike Orlando di sfigurare vicino a Portnoy/Allen, il tutto sfociato vincolantemente nei pezzi del disco, ben realizzato, ed indubbiamente ben suonato, con potenza ed impatto. Allen dimostra una versatilità incredibile ed inaspettata.
Larry Reinhardt.
Quello di non leggere le recensioni ed ascoltarsi tutto l'album in streaming per farsi un'idea e decidere se comprarlo o meno, è qualcosa che si può sempre di più riservare a tutti i dischi, e non soltanto a quelli estremamente discutibili...