Insomma, alla faccia degli scettici che non credevano possibile un ritorno in grande stile della coppia Eddie Van Halen/David Lee Roth, questo disco è senza dubbio il degno successore di "1984". Dopotutto le critiche mosse da Sammy mi sanno del puerile difatti l'ex cantante valuta i musicisti della sua attuale formazione, i Chickenfoot, nettamente migliori rispetto a quelli della sua vecchia band....cmq tornando all'album dei van halen mi sento di dire che il brano meno convincente è proprio il singolo (nonché traccia d'apertura del disco) "Tattoo", con quel suo piglio sciocchino e il ritornello da pop song finita in classe differenziale. Il resto invece è focalizzato, energetico e convincente, senza cali di tensione - tanto che anche l'ultimo brano ("Beats workin'") è un gioiellino di hard rock, cabaret e istrionismo. Se avete amato i Van Halen di Diamond Dave e lo rimpiangevate - magari in silenzio - comprando i dischi con Sammy Hagar; se siete troppo giovani per avere vissuto i Van Halen nel loro momento aureo; se amate l'hard rock/metal melodico e divertente, che ha il profumo di California, spiagge e feste "no limits"; se godete nell'ascoltare chitarristi pirotecnici... allora questo disco difficilmente potrà non piacervi nemmeno un po'.