Copertina 8

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2002
Durata:58 min.
Etichetta:AFM
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THE SEVEN ANGELS
  2. NO RETURN
  3. THE LOOKING GLASS
  4. IN QUEST FOR
  5. THE FINAL SACRIFICE
  6. NEVERLAND
  7. ANYWHERE
  8. CHALICE OF AGONY
  9. MEMORY
  10. INTO THE UNKNOWN

Line up

  • Tobias Sammet: vocals, keyboards
  • Alex Holzwarth: drums
  • Markus Grosskopf: bass
  • Henjo Richter: guitars

Voto medio utenti

Tobias Sammet, ha realizzato con "The Metal Opera" una delle sorprese dell'anno scorso. Come si dice, un disco che ha fatto il botto. Ora Mr.Spock direbbe che sarebbe stato illogico aspettarsi dalla seconda parte qualcosa di diverso. Ma non è necessario essere dei vulcaniani per arrivare a queste conclusioni, è sufficiente buttare un'occhiata sulla lista dei vari guest presenti e sopratutto mettere poi nel lettore il nuovo "The Metal Opera Pt. II". Non che Sammet, che ricordo è cantante degli Edguy e la mente dietro il progetto Avantasia, abbia voluto banalmente ricalcare il precedente album. Infatti, le due parti sono state praticamente scritte e realizzate in contemporanea, ed i successivi e più sostanziali interventi riguardano principalmente la partecipazione di due nuovi ospiti: Eric Singer (KISS) e Bob Catley (Magnum). Per il resto Tobias Sammet ci propone un'altra oretta di Power/Speed Metal (vere fondamenta del concept), Hard Rock, piena di passaggi sinfonici e pomp/progressive, con tanti cori, grandi atmosfere e melodia a bizzeffe. Metto le due parti (due... come i Keepers, solo un caso?) allo stesso livello, anche se sul nuovo album non ho ancora trovato un brano come la stupenda "Farewell", in grado di farmi venire i brividi. Ecco un breve excursus sulla tracklist. "The Seven Angels" apre benissimo l'album, si tratta del brano più lungo dell'intero concept, oltre i 14 minuti con un sacco di cambi di tempo e melodie vincenti, addirittura in alcuni passaggi mi ricorda alcune cose di Metal Loaf. La seguente "No Return" è invece un classico brano di speed metal melodico, successivamente i ritmi rallentano prima con "The Looking Glass" e poi con la ballad "In Quest For", che calza a pennello alla voce Bob Catley, con l'ex Magnum che duetta alla grande con un piano. "The Final Sacrifice" è un brano robusto e cattivo dominato da David Defeis, comunque lo conoscevo già, visto che era incluso sul singolo uscito un anno fa. Trovo stupenda "Neverland": catchy e metallica, impreziosita da uno chorus che sfuma nella seconda ballad dell'album "Anywhere", cantata esclusivamente da Sammett. L'unico caso dell'intero concept credo, anche se ho l'impressione che Sammett stavolta si sia riservato uno spazio superiore rispetto al primo Avantasia. "Chalice of Agony" è un up-tempo spudoratamente (di grazia... c'è un certo Kai Hansen, e si sente!!) helloweeniano. Un roccioso riff sullo stile dei Grave Digger apre invece "Memory" che si mantiene grintosa sino al termine. Già, la fine. Questo compito tocca ad un delicato anthem, "Into The Unknown", che prende il via con la fantastica e sognante voce di Sharon Den Adel (Within Temptation). Ecco la lista dei principali partecipanti al disco, partendo proprio dal suo ideatore: Tobias Sammet, Kai Hansen, Henjo Richter, Andrè Matos, Alex Holzwarth, Markus Großkopf, Michael Kiske, David DeFeis, Sharon Den Adel, Timo Tolkki, Bob Catley, Eric Singer, Ralf Zdiarstek e Oliver Hartmann. Che dite, non ne conoscete proprio nessuno? Beh, o avete sbagliato portale oppure fareste meglio a procurarvi al più presto "The Metal Opera Pt. II"!!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti
Commento

Scoperto tardi...a molti anni dalla sua uscita! Ma...grande lavoro!

Bello

The seven Angels sa sola vale tuuto il cd, sarà perchè ci cantano tanti grandi cantanti, sarà per le melodie azzeccate, questo disco è proprio bello, lo preferisco al primo

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 04 lug 2009 alle 10:50

un gran gran gran gran great disco

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