La prima cosa che mi viene in mente dopo il primo ascolto di questi
Tribulation è che a distanza di anni ed anni l'onda lunga del fenomeno thrash death di stampo svedese a-la At The Gates/Soilwork/In Flames/The Crown sembra stia esaurendo lentamente la sua forza dirompente, e stiamo parlando di un genere con una vitalità che ha pochi eguali nel nostro panorama musicale preferito. "The Horror" preferisce guardarsi ancora più indietro, verso quelle sonorità nordiche primordiali di fine anni ottanta, mescolandole con alcuni elementi prettamente americani, creando delle alternanza di sfuriate tecnicamente perfette e di (pochi) rallentamenti che ricordano quei spaventosi break che resero gli Autopsy così famosi e apprezzati. Anche le ferali tematiche affrontate hanno quel buon sapore di tempo andato, un po' come quando si riassapora il minestrone della nonna, che ci riporta ai nostri felici anni d'infanzia. Tutto questo ovviamente viene rivisto in chiave più moderna, sia negli arrangiamenti delle canzoni che nella produzione, entrambi incredibilmente professionali e grezzi allo stesso tempo, mentre su tutto svetta la voce cartavetrata di Johannes a ricordarci che in fondo siamo nel 2009 e non nel 1989. Alla fine i Tribulation non sono certo nati per stupire il mondo e per proporre nuove frontiere e sperimentazioni stilistiche, semplicemente hanno tremendamente voglia di suonare e di suonarci per bene. Tutto sommato ci riescono.
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