A parte l'idolatria che provo per questa artista, simbolo di un metal che non morirà mai e che per quanto mi riguarda rispecchia perfettamente l'età dell'oro di un movimento che negli anni '80 ha visto uscire un capolavoro dietro l'altro, devo ammettere che il mio interesse per le uscite in studio della bionda
Doro è calato drasticamente dopo quel deludentissimo "
Fight", uscito ormai 7 anni fa su SPV di cui rimane oggi solamente il ricordo di una cocente delusione.
Dopo qualche altro dvd, best-of, live e chi più ne ha più ne metta, la bella signorina Pesch ci riprova, stavolta con l'aiuto della AFM Records, dando alla luce questo "
Fear No Evil" che celebra i 25 anni di carriera di questa tigre dell'heavy metal e che mai come questa volta ha gli artigli completamente aggrappati appunto a quegli anni '80 che la videro incoronata come reginetta dell'heavy metal.
Questa voglia di celebrazione deve aver fatto bene, dato che i brani che compongono "Fear No Evil" non solo sono scevri da qualsivoglia sperimentazione o modernismo ma, e questa è la cosa più importante, funzionano maledettamente quasi tutti.
La doppietta iniziale composta da "
The Night of the Warlock" e "
Running from the Devil" ci fa piombare indietro di 20 anni a sbavare sotto palco davanti ad una biondina 30enne tutto pepe e dal sorriso magico, e tutto sommato si prosegue in maniera più che convincente con "
Celebrate", la classicissima "
On the Run" e la violenta "
Caught in a Battle" che però mette in luce la produzione davvero ridicola che è stata riservata a questo lavoro: troppo plasticosa, priva di spessore, con un sound di batteria veramente penoso; peccato perchè con una produzione, anch'essa di sapore anni '80, il risultato globale sarebbe stato senz'altro molto più efficace.
Immancabile la ballatona "
Herzblut", di cui è uscito anche un singolo in cui Doro la interpreta non solo in tedesco, ma anche inglese, spagnolo, portoghese e francese, che fa il paio con "
Walking with the Angels", altro lentone in cui è stata convocata anche l'ugola d'oro della ex Nightwish
Tarja Turunen; non sono i due lenti più belli della storia del rock ma le melodie funzionano e dopo qualche ascolto entrano in testa in maniera più che piacevole, mentre la più energica "
It Kills Me" si presenta con una strofa troppo moscia e sussurrata per far male.
"
I Lay My Head Upon My Sword", aldilà del titolo a dir poco pacchiano, funziona eccome nonostante la semplicità del brano, mentre non riesco a giudicare "
Long Lost for Love" che appare una cover della soundtrack del
Titanic di
Celine Dion; se è un omaggio ok, se invece nelle intenzione fosse un inedito...beh... imbarazzo e fastidio.
Discorso a parte per la conclusiva "
25 Years" che tra dichiarazioni e messaggi d'amore di Doro al proprio pubblico con citazioni alla "
Fur Immer" rappresenta più un saluto ed un ringraziamento che una canzone vera e propria, che comunque a leggere il testo farà battere il cuore ai più romantici di noi ed a chi ha superato la quarantina, ricordando a perfezione l'esordio di Doro negli
Warlock.
In definitiva un buon album, rovinato da una produzione assolutamente insufficiente e da tanta carne al fuoco che peraltro non serviva e pure non sfruttata (dove sono le varie
Angela Gossow, Sabina Classen, Floor Jansen e Liv Kristine?) ma che comunque non deluderà i vecchi fans, soprattutto grazie all'assenza di pezzi decisamente brutti ed alla presenza di 2 o 3 hits.
Buon "compleanno", mitica
Doro.