I
Devian non sono il secchio della spazzatura dove bisogna riporre gli scarti dei Marduk (in questo caso Legion alla voce ed Emil alla batteria), sono una band vera e propria composta da musicisti intenzionati a portare avanti un discorso musicale serio e ben strutturato. Una premessa quanto meno doverosa, per un gruppo, e per un disco soprattutto, che mette in mostra un buon potenziale e ampi margini di miglioramento. I Devian con questo nuovo
God To The Illfated puntano ad un mix equilibrato di Black/Death Metal con qualche apertura melodica, quindi niente Metal estremo senza compromessi alla Svedese. Il fatto che le canzoni siano tutte dalla durata abbastanza "corta" rende l'ascolto più scorrevole, e dona anche alla loro musica un impatto pregevole, insomma poche idee ma ben esposte. Difficile anche trovare i rimandi con le band da cui provengono i membri più famosi, ovviamente sempre nel Metal estremo siamo, però se pensate di andare a comprare un disco devoto al massacro totale è meglio che lasciate perdere sin da ora. I brani migliori sono tutti nelle prime posizioni, ma When The Vultures Have Left (la canzone più lunga) posta nelle retrovie forse è l'esempio migliore che descrive la loro musica. Si passa dal Black Metal (le vocals) a delle ritmiche tipicamente Death Metal senza escludere un certo gusto melodico tipicamente Heavy Metal. Anche per i Devian è il caso di dire che non saranno loro a salvare il mondo del Metal a causa della totale mancanza di originalità, però quello che devono fare lo sanno portare avanti.
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