Devo ringraziare la Gloria di
EUTK per avermi dato l'opportunità di documentarmi approfonditamente sui
Great White, band hard rock americana dalla storia lunga e, a dir poco tormentata (leggete un pò di news sulla pagina loro dedicata su
Wikipedia ). Si, sapevo dello scioglimento e della successiva reunion, come sapevo del tragico incidente in quel locale del Rhode Island che, nel 2003, costò la vita a più di cento persone. Ma tante, davvero tante disgrazie ed imprevisti si sono accaniti sui Great White, tanto da farti chiedere dove abbiano trovato ancora la forza di andare avanti.
Così, dopo il disco del grande ritorno, quel
"Back to the Rhythm" targato 2007, quel diavolaccio di Jack Russell ed i suoi Great White tornano in pista con un album bello, bello, bello.
"Rising" è tutto quello che avreste voluto ascoltare da una hard rock band americana con 25 anni di carriera alle spalle, in una parola sola:
CLASSE. Questo disco ha gli attributi, davvero, e non c'è un suono o una nota che non vi catapultino negli anni che furono, quando ancora si scriveva e suonava musica per il piacere di farlo, e non (solo) per poter accrescere il proprio conto in banca.
Un hard rock morbido e venato profondamente di blues, questo è quello che vi aspetta dalla prima all'ultima nota di "Rising". Tutti i brani hanno l'appeal necessario per restarti in testa, a partire dalla stupenda opener
"Situation", dal refrain irresistibile, per passare dalla catchy
"Shine" radio-friendly come poche canzoni al giorno d'oggi, l'irresistibile
"Loveless", mid-tempo dal perfetto groove ottantiano, fino ad arrivare alla conclusiva
"Let's spend the night together", cover degli Stones che ci sta come la ciliegina sulla torta. Ed ancora: la stupenda
"Is it enough", la morbida e blueseggiante
"Last Chance"...
La nuova/vecchia formazione dei Great White, insomma, azzecca la mossa, preferendo puntare sulla sicurezza; evitando, forse, di aggiornarsi e di piegarsi alle sonorità moderne, ma, così facendo, ritagliandosi quel piccolo spazio nella storia del rock che gli spetta di diritto.
Un piccola perla in un mondo troppo frenetico e vorticoso, un disco da ascoltare lentamente, ripetutamente, da gustare come un buon bicchiere di bourbon, sorso dopo sorso, con calma. Delizioso.
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