Copertina 6,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2009
Durata:50 min.
Etichetta:Drakkar

Tracklist

  1. 1. WINGS OF ETERNITY
  2. 2. MIRACLE
  3. 3. THE FLIGHT OF ICARUS
  4. 4. THE TASTE OF SIN
  5. 5. MY INNER DEMON
  6. 6. TEARS OF PAIN
  7. 7. IN THE DESERT
  8. 8. KINGDOM OF SAND
  9. 9. FULL MOON
  10. 10. SERENADE OF WIND
  11. 11. THE DARK STORM
  12. 12. SLOWLY

Line up

  • Ecki Singer: vocals
  • Uli Holzermer: guitars
  • Chris Alexander: guitars
  • Daniel Saffer: bass
  • Dodo Schmitt: keyboards
  • Simon Michael: drums

Voto medio utenti

Simon Michael è il batterista dei Subway to Sally e questo “My inner demon” non è nient'altro che il debut album della sua creatura personale, i Silverlane. Michael ha fondato questa band nel 1995, quando aveva solo undici anni, e l'ha portata avanti fino ad oggi assieme alla sorella Dodo alle tastiere e al fratello Chris alla chitarra (i nostri hanno cognomi diversi ma ci fidiamo delle note biografiche!). Nel 2005 il drummer ha avuto la straordinaria occasione di entrare in pianta stabile nella storica band tedesca, e da allora ha potuto anche dare un volto professionale ai Silverlane, arrivando a firmare un vantaggioso contratto con la Drakkar. “My inner demon” è un esordio interessante, che si muove lungo le coordinate stilistiche di un certo power metal degli anni 2000: prevaleza di up tempo e mid tempo sugli speed, tastiere in evidenza senza per questo essere orchestrali, melodie vocali in grado di colpire duro al primo ascolto. Detto in maniera più semplice, è quello che Kamelot, Edguy e Firewind hanno dimostrato di saper fare più che bene.
C'è da dire che qualche motivo di interesse questo disco ce l'ha: è suonato molto bene, prodotto in maniera egregia (pur senza essere ipercompresso come ultimamente si sente), e vanta una manciata di brani interessanti, certamente in grado di competere col repertorio dei nomi elencati qui sopra.
Detto questo, di strada da fare ce n'è ancora molta, se si vuole davvero uscire dal calderone e proporsi come qualcosa di veramente sopra le righe.
Un buon disco power, che si fa apprezzare soprattutto per la sincerità e la passione con cui sembra confezionato; per sopravvivere al mercato di oggi tutto questo non basta, purtroppo.
Recensione a cura di Luca Franceschini

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