Dopo anni di dura gavetta anche per i Bresciani
Fine 99 è giunto il momento di rilasciare il loro esordio ufficiale sulla lunga distanza. Purtroppo basta guardare le foto promozionali nel booklet per rendersi subito conto in che territori sonori siamo, ma a dire il vero le immagini sono portavoce di un modo di fare tipico dei gruppi emergenti Italiani degli ultimi due o tre anni. Tutto ritoccato in post-produzione, abbigliamento calibrato a dovere per fare effetto, photoshop a tutto spiano, insomma tutto troppo perfetto e plastificato, e anche musicalmente i Fine 99 non si allontanano, e non fanno nulla per farlo, da questo sistema. Il loro esprimersi attraverso le note passa in un equilibrio precario di Metalcore (ma di quello più melodico e leccato che c'è in giro) e ritornelli in salsa Alternative Rock. Il punto forte della faccenda in questo primo disco omonimo risiede negli arrangiamenti ottenuti con i sintetizzatori, ben dosati e mai invadenti, e in ultimo ovviamente in una produzione che per tornare ad inizio recensione risulta bella gommosa. I testi in Italiano non li aiutano di certo, non perchè cantare in lingua madre sia una reato, anzi ci mancherebbe altro, però basta con le solite tirate da adolescente in lotta con i Sogni Infranti, o con L'Essenza Del Male, oppure dei vari turbamenti dovuti al solito tizio Tradito all'ultimo minuto. Che dietro questo debutto ufficiale ci sia un grande lavoro di produzione non credo ci sia bisogno di un genio per accorgersene, il problema è che tutto viene soffocato sotto tonnellate di "vero entusssssiasssmo" che non è proprio spontaneo come un ictus. Ad ogni modo se il genere vi interessa i Fine 99 sono qui, prendere o lasciare.
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