La "mente ispiratrice" dei Radioactive è Tommy Denander (chitarra, basso, tastiere ed in passato con Richard Marx, Bobby Kimball, Malmsteen, Joey Tempest, Glenn Hughes...) che nel 2001 convince i fratelli Porcaro a suonare sul suo primo lavoro "Ceremoney Of Innocence", a cui partecipano anche Kimball, Fergie Frederiksen e molti altri artisti famosi. Per "Yeah" Tommy ha fatto ancora le cose più in grande, scomodando pezzi più o meno grossi dell'Hard Rock melodico USA, tra cui Fergie Frederiksen (TOTO), Steve Overland (FM), Geir Ronning (TOTO, Prisoner), Kimmo Blom (Urban Tale) e Michael Erlandsson, tutti come vocalists, Marcel Jacob (Talisman, Malmsteen) e Tony Franklin (Whitesnake, Firm) al basso, oltre ovviamente alle chitarre, basso e tastiere dello stesso Denander. Il risultato è un ottimo lavoro di Hard Rock USA/Melodic/AOR che, a differenza del CD d'esordio, è molto meno influenzato dal sound dei TOTO. Si apre con "Yeah" (canta Erlandsson), un gran bel pezzo rock molto tirato (ricorda un po' i Van Halen di Sammy Hagar), "Demon" suona molto TOTO in stile "Isolation", con le tastiere sempre presenti. Molto orecchiabile "Don't Give Up" (presente sulla compilation "MTM Rock Ballads vol.4") che vede Geir Ronning cantare in stile Coverdale, il ritmo si allenta un po' ma il ritornello ed i cori non ve li scorderete molto presto. "Lies Feed On Lies" è una perfetta combinazione tra energia e melodia, il brano migliore del CD, merito della prestazione di Steve Overland, la voce che più si distacca dagli altri singer per originalità, in pieno stile classic UK Rock (Paul Rodgers). Con "I Should Have Known Better" si ritorna all'AOR di gran classe, cori e refrain da incorniciare. "Over You" è lenta, sullo stile di "Don't Give Up" (in comune hanno anche il singer), piacerà molto ai fans dei TOTO, mentre "Fire Within" è molto veloce e sostenuta, e "Not That Innocent" ha melodie in stile TOTO-Journey. "Make It Mine" sembra uscita da "5150" dei Van Halen, "Souls On Fire" è lenta e melodica, "7 am" è quello che tutti i fans di AOR vogliono: voce in stile Survivor, grandi cori e arrangiamento, bell'intermezzo strumentale: negli anni '80 avrebbe avuto un successone in radio. "Until I Change Your Heart" è un'altra perla melodica di gran classe, già vi vedo canticchiare il ritornello a più non posso. Che dire di più? Non è certo un CD che si ascolta una volta e poi si dimentica, ve lo consiglio di cuore anche perchè è molto ben suonato e prodotto.
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