Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2009
Durata:49 min.
Etichetta:Swedmetal Records

Tracklist

  1. BITTER COCKTAIL
  2. KNOCK ME OUT
  3. ANIMAL
  4. LET A MEMORY DIE
  5. BAD HABIT ROMANCE
  6. SEXTALKIN’
  7. IM A VIBE
  8. WASTELAND
  9. SHINE, SHINE, SHINE
  10. DON’T DRAG ME DOWN
  11. I’LL GET RICH
  12. LEFT ALONE

Line up

  • Oscar Kaleva: vocals
  • Joel Eliasson: guitar
  • Olof Oljelund: bass
  • Benjamin Boräng: drums

Voto medio utenti

Ennesima band svedese a lanciarsi nel calderone hard / street rock sono gli Innocent Rosie, di cui questo "Bad Habit Romance" rappresenta il primo album ufficiale.
Più vicini a gruppi come Guns'N Roses, Skid Row e ai conterranei Backyard Babies, che a band più tendenti al glam, gli Innocent Rosie sono riusciti a confezionare un disco solido e potente, che farà la gioia dei fans del genere. Come spesso accade in ambito hard rock, l'originalità rimane più o meno un optional ma, almeno in questo caso, la carenza di innovazione è ben bilanciata da una carica e un impatto sonoro invidiabili e molto efficaci.
Le 12 canzoni che compongono "Bad Habit Romance" sono tutte davvero esplosive, senza però mai lasciare da parte la melodia, l'appeal radiofonico e certe radici blues che di tanto in tanto emergono chiaramente. A cori decisamente catchy fa da contraltare la voce ruvida e aggressiva di Oscar Kaleva, sempre accompagnata da chitarre distorte e taglienti e da una sezione ritmica non eccessivamente varia ma comunque potente e precisa al punto giusto.
Fra i titoli dell'album, vanno segnalati senz'altro "Knock Me Out", forse l'episodio più adatto ad essere promosso a singolo, grazie a un riff ruffiano, un andamento coinvolgente e un refrain che vi si stamperà istantaneamente in testa; in "Let A Memory Die" fa la sua comparsa l'armonica a bocca, per uno stupendo, roccioso mid tempo, costantemente in bilico fra blues e rock duro; la più scanzonata "Sextalkin'" include invece il pianoforte e ricorda, positivamente, i Quireboys più ispirati, al pari della dinamica "Don't Drag Me Down" . Ottima anche "Shine, Shine, Shine", in cui si respira di nuovo blues, questa volta più vicino a un certo southern rock ma non certo meno godibile.
Al di là dei singoli episodi, comunque, l'aspetto positivo di questo album è che non presenta momenti di stanca, nessun brano può essere obbiettivamente definito "brutto" e il risultato finale è divertente e convincente.
Ottimo esordio, insomma, per una band con le idee già chiare e con un sound certamente non originale ma ben definito ed interpretato con la giusta dose di grinta. Decisamente un gruppo da vedere dal vivo!
Recensione a cura di Michele 'Freeagle' Marando

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