"
Tanto tuonò che non piovve", oseremo dire per sintetizzare al meglio questo "
The Noir Album", secondo lavoro dei romani
Belladonna che tra record su MySpace e tam tam mediatico sono giunti a questa release con un entusiasmo degno di nomi altisonanti ma che, alla luce di più ascolti, si è rivelato quantomeno fuori luogo ed esagerato.
Nient'altro che un rock molto leggerino a tinte femminili, piuttosto ordinario per non dire banalotto e già sentito, in cui non riescono a decollare nè la componente musicale, soffocata e tenuta in sottofondo da una produzione decisamente non all'altezza (ad opera di
Sylvia Massy, già con Tool e SOAD, ma questo non basta certo ad essere sinonimo di qualità), nè quella vocale dato che la singer
Luana non va oltre il compitino svolto diligentemente ma senza brio o particolari scintille d'entusiasmo, penalizzata anch'essa da una produzione troppo asciutta a cui avrebbe giovato qualche effetto in più.
I brani scorrono via uno dopo l'altro, senza fastidio certo ma anche senza alcuna menzione di particolare interesse.
Alla luce di tutto ciò, appare ancora più incomprensibile questo entusiasmo per una band non certo scarsa o indecente, ma semplicemente normale così come ce ne sono a miliardi su questo pianeta.
Un disco buono, se ci arriveranno, per distratti passaggi radiofonici tra i network più diffusi a livello nazionale in cui non sfigureranno, nè si distingueranno, dal resto della produzione commerciale media quotidiana.
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