Vita non facile per i
Betoken, una carriera iniziata nel 2000 e costellata da svariati cambi di formazione ma anche da qualche cambiamento nell'indirizzo musicale intrapreso, scelte che tuttavia non hanno impedito loro di realizzare ben quattro album, e tra questi proprio "Venom Empire", appena uscito per la Heart Of Steel, etichetta nata dalle ceneri della Adrenaline Records.
A fianco di Ivo Ricci (il quale nell'occasione oltre alla chitarra si è preso cura delle parti di tastiera e della batteria), ritroviamo sia il chitarrista Michele De Ponti sia il bassista Alex Raven, mentre una prima novità è rappresentata dall'arrivo di Antonio Pecere, cantante già visto all'opera con Sigma, Rapid Fire e Komaday.
Altre novità si iniziano poi a cogliere con lo scorrere dell'album, sin a partire dall'opener "Collusion Is My Reign", che mostra un approccio decisamente più aggressivo rispetto al passato, anche se nella successiva "Holocaust for Me" viene comunque mediato dall'influenza dei Queensryche. Le soluzioni più vicine al Power/Progressive le ritroviamo invece nella riuscita "You're Not In" o con "Smell of Death and Rotten Poison" e "My Shadow Loves Decay". Riecco poi l'approccio alla Megadeth su "Sensation of Tyranny", mentre con l'uscita della cantante Eva Rondinelli si sono perse anche le atmosfere gothiche, anche se l'ottima "So Black" (in evidenza il basso di Alex Raven) ha dalla sua un bel pathos drammatico.
Tuttavia qualche episodio non del tutto convincente, come ad esempio "Obscure Place", "Who Is the Beast?", "Evolution kills the Man" o "My Shadow Loves Decay", e più in generale una vaga sensazione di incertezza, legata a passaggi e spunti poco armonizzati tra loro, fanno di "Venom Empire" un passo indietro rispetto al passato!
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