No, no, no, non ci siamo proprio. Ok, ve lo concedo, risultare originali al giorno d’oggi è impresa davvero ardua, specie se si tratta di generi inflazionati come lo è il Metalcore suonato dai tedeschi
Soulgate’s Dawn. Ma il problema, credetemi, non è questo. Alla scarsa personalità si può, in fondo, sopperire in presenza di tanto impegno e di voglia di crescere. E, ahimè, non è il caso di questi cinque giovani musicisti e del loro ultimo album
“Messiah”: un vero e proprio concentrato di noia e ripetitività senza fine. Sarei curiosissimo- e sono sincero - di conoscere qualcuno capace di arrivare in fondo a questo cd senza uno sbadiglio. Nessun riff trascinante, nessun groove realmente capace di attirare l’attenzione, solo banalità accatastate alla meglio condite da numerose soluzioni mutuate dai soliti grandi nomi.
Non ho intenzione di girare a lungo il coltello nella piaga, ma parlerò chiaro: questo non è un buon cd. Fatico a pensare che possa piacere perfino agli appassionati del genere. Ciò che alcuni gruppi hanno bisogno di capire è che per uscire dall’anonimato assoluto bisogna dare molto di più, bisogna mettersi alla prova, sfidarsi in continuazione, dare ogni infinitesima parte di se stessi e creare qualcosa che possa realmente essere definito “bello”. Ai Soulgate’s Dawn consiglio di non affliggersi ma di optare seriamente per un auto-esame critico e particolareggiato che li porti a dimostrare il loro valore reale.
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