Il secondo album dei death metallers olandesi
Escutcheon, atteso per ben sei anni, attinge a piene mani dal cosiddetto "Gothenburg sound", ovvero un death metal veloce, rabbioso ma anche molto melodico.
Queste 8 tracce più intro tradiscono in pieno le influenze del gruppo, senza però offrire spunti particolarmente personali: l'ombra di At The Gates, Dark Tranquillity, In Flames, Dismember e compagnia bella, è infatti una costante, più che mai evidente in brani come la furibonda "The Dead Of Tomorrow", la title track o "Kill Mode". Blast beats, riff accattivanti e voce da lupo mannaro si rincorrono per tutti i tre quarti d'ora di "Battle Order", che scorrono in maniera anche troppo facile nei timpani dell'ascoltatore.
Il problema è proprio la mancanza di personalità, di certo non aiutata da una produzione decente, sì, ma a tratti un po' confusa, specialmente per quanto riguarda il suono (e la prestazione) della batteria. La voce di Herman Hofman, per quanto grintosa, è posta in secondo piano e quindi non graffia come dovrebbe, mentre le chitarre, precise e discretamente efficaci, soffrono di una distorsione un po' troppo "leggera".
In poche parole, "Battle Order" è un disco piacevole da ascoltare per un appassionato di death metal nordico ma fin troppo noioso e privo di reale interesse per chiunque altro. Solo nel finale, con "Shadow Zone" e "Dimensions Crossed", si possono trovare due pezzi finalmente interessanti, in cui il mix di parti feroci con altre più ragionate permette di apprezzare maggiormente l'operato degli olandesi. Per il resto, l'album si rivela monotono e soprattutto, privo di quel muro di suono che dovrebbe caratterizzare lavori di questo tipo.
Da comprare solo se siete dei fanatici del genere.
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