Arrivano al debutto i vicentini
DEVOTION, band molto attiva a livello di concerti e di "sbattimento underground", che grazie alla
Bagana Records riescono finalmente a giungere anche sugli scaffale dei negozi per merito della distribuzione
Edel.
Il loro primo lavoro intitolato "
Sweet Party" ci consegna un quartetto dedito ad un sound moderno, piuttosto violento, un perenne crossover tra le atmosfere più rilassate della corrente trendy a-la Linkin Park e quelle più spiccatamente nu-metal di Korniana memoria con influenze hardcoremetal vecchio stile, il tutto in un convincente melting pot di soluzioni e riffs magari abusati nel tempo ma sempre adoperati e suonati con intelligenza e soprattutto al momento giusto, dosando costantemente sull'acceleratore ed indovinando anche sul fattore durata, puntando su un disco fresco, breve, d'impatto, anzichè su un'improbabile e pretenzioso lavoro.
Ottima la produzione, ottenuta a metà tra Vicenza e Los Angeles, con l'aiuto di quel Shaun Lopez, già al lavoro con bands di fama mondiale come i Deftones, e buoni anche i brani, con in evidenza il singolo "Paperboy", in rotazione anche sulle nostre emittenti televisive, giocoforza molto melodico ed accattivante nel ritornello, ma i Devotion sono rappresentati solo in parte da questa sfaccettatura.
Convincenti anche le più difficili "
Dancin' On My Asian Fantasy" e "
Last Coffee Motel", le
Biohazardiane "
Paint(t)" e "
Palpebra" e soprattutto l'oscura ed intimista "Bubbles", probabilmente il pezzo più riuscito ed intelligente di tutto "Sweet Party", in ogni caso un lavoro più che positivo da parte di una band che nonostante sia al debutto lascia intravedere grandi cose e che già adesso potrebbe suscitare più che un semplice entusiasmo.
Decisamente promossi loro e speranzosi di risentirli presto noi.
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