Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2009
Durata:47 min.
Etichetta:Lion Music
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. WORDS ARE SWORDS
  2. PRINCESS OF LOVE
  3. SPACE
  4. MY SCREAMS
  5. LULLABY NOIR
  6. THE PHOENIX
  7. GREED BLADE
  8. DAWN OF PROMISES
  9. MEMORIES
  10. CRADLE OF STONE

Line up

  • Giorgia Gueglio: vocals
  • Pier Gonella: guitars
  • Steve Vawamas: bass
  • Alessandro Bissa (Bix): special guest drums

Voto medio utenti

Power & Speed Metal? Presenti.
Thrash e Death Metal? Eccoli.
Metal alternativo (e con finalità sociali)? C'è pure questo.
Chi manca all'appello? Ah… già, il Neoclassic.


Ecco che ora anche questa "corrente" risponde alla chiamata dell'ipotetico registro delle presenze di Pier Gonella. Infatti, con alle spalle, e nel proprio presente (e mi auguro pure in futuro...), collaborazioni con Labyrinth e Necrodeath, ma anche Odyssea, Athlantis ed il progetto Rezophonic, l'iperattivo e poliedrico chitarrista ligure ha messo su una nuova band. "The Phoenix" è, appunto, l'album d'esordio dei Mastercastle, dove oltre a Pier Gonella ritroviamo un paio di musicisti piuttosto conosciuti, quali il bassista Steve Vawamas (Shadows of Steel, Athlantis) ed il batterista Alessandro "Bix" Bissa (Vision Divine), ma anche una bella novità, la sorpresa rappresentata dalla cantante Giorgia Gueglio, che si presenta alla grande sulla grintosa opener "Words Are Swords", in grado di mantenere alta la tensione del brano quanto di garantirne l'appeal melodico. Quello stesso feeling che caratterizza il passo più Rock della successiva "Princess of Love", dove lo stesso Gonella si ritaglia larghi spazi solisti, prima di sottolineare le atmosfere spaziali della sbarazzina "Space" e di lanciarsi nei virtuosismi dei due strumentali, "My Screams" e di "Memories". Oltre agli spazi solisti, l'album si divide tra momenti più meditati e melodici ("Lullaby Noir" o la conclusiva "Cradle of Stone") ed altri dall'imprinting più heavy, come "The Phoenix" (con qualcosa dei migliori Stratovarius), "Greed Blade" (liricamente ispirata al disastro del Vajont) o la spedita "Dawn of Promises", in ogni caso sempre senza mai mostrare cadute di tono o di stile.

Al di là delle battute iniziali, "The Phoenix" è sì un album che mostra diversi rimandi al Metal Neoclassico (avvertibili più che altro nel guitarwork), ma, grazie anche al talento di Giorgia, riesce ad aprirsi, con facilità e successo, a soluzioni più varie ed attuali.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti
The Phoenix

Ottimo lavoro di Pier Gonella. Il disco alterna brani piu' neoclassici come The Phoenix con assoli ultra tecnici ma mai eccessivi, e brani come Space o Words are swords com ritmiche piu' moderne e nuove. Un disco fresco e con dentro ottime idee. Molto bello che iul lento Lullaby, molto dolce e non melenso come spesso accade. Consigliato a tutti,e' un disco molto heavy e con una ottima voce femminile, da non farsi ingannare perche' non e' gotico o simili. Metal rules

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 15 mag 2009 alle 14:13

Grande Pier Gonella, gran bel disco!

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