Secondo full-lenght album per gli americani
Crescent Shield, capitanati dal vocalist
Michael Grant (già cantante degli Onward) e dal chitarrista
Dan DeLucie (ex ascia dei Destiny's End). Il disco prosegue il discorso iniziato dai nostri quasi tre anni or sono con l'eccellente debutto per
Cruz Del Sur Music “The Last of My Kind”. Heavy metal di stampo classico, quindi, ma che su questo disco vede enfatizzata la vena progressiva (
progressiva, non
progressive) già tipica della band californiana. I brani sono più complessi che in passato, più originali e, in definitiva, più belli. Che colpisce in particolare del disco è l'aura misteriosa, oscura, che lo pervade. Ma oscura non nel senso “dark” o “evil”, bensì nel significato di
malinconica,
triste ma suggestiva. La musica dei Crescent Shield è oggi più che mai evocativa, emozionale e sensazionale: se narrano di viaggi interstellari (cfr.
“The Grand Horizon”) vi sentirete persi nel nulla cosmico; se parlano di Ernest Shackleton e della sua avventura in Antartide (cfr
“The Endurance”) vi sentirete coperti dalla neve nella desolazione dei ghiacci. La voce potente, evocativa, teatrale di Grant la fa da padrona, richiamando più di una volta gente come Warrel Dane, Geoff Tate o John Arch. L'Heavy Metal proposto dal quartetto è pesante ma variegato, calibrato spesso su tempi irregolari e per lo più slegato dalla struttura strofa-ritornello-strofa-ritornello-assolo: come già detto in precedenza, heavy metal progressivo, ma nel senso di “programmed” (per citare i grandi Lethal) e non di “progressive”; ossia quell'heavy metal che già con i primi Queensryche e Fates Warning iniziava ad uscire dagli schemi classici, proponendo grandi prove strumentali/vocali su basi senza una struttura fissa o precisa e grande varietà di suoni. Ascoltando questo disco possono venire in mente i già citati Fates Warning (i primi, ovviamente), ma anche i Jag Panzer e addirittura i Judas Priest del periodo più oscuro, ossia quelli di capolavori come "Sin After Sin" e l'impareggiabile (per il sottoscritto) "Stained Class" (l'ombra di “Beyond The Realms Of Death” sembra riecheggiare più di una volta tra le note del disco). I brani sono tutti eccellenti, nominerò solo la stupenda
“Temple Of The Empty”, arricchita da un ritornello corale semplicemente fantastico, la veloce e thrashy
“My Anger” e la già citata “The Endurance”, un brano semplicemente indescrivibile, dove più di nove minuti di durata sembrano passare in un soffio tant'è variegata e bella la canzone. Grande songwriting quindi, ma anche tanta tecnica strumentale da parte di tutti i componenti della band. A parte i già citati assi alla voce ed alla sei corde, ricordiamo un'efficientissima
Melanie Sisneros al basso e un incontenibile e precisissimo
Craig Anderson alle pelli. Nota di merito anche per la produzione: veramente stellare (per restare in tema).
Insomma, lodi a questa grande band che ha dimostrato come nel 2009 si possa ancora fare del vero e ottimo
Heavy Metal, risultando tradizionali e moderni allo stesso tempo, creando delle melodie fantastiche ma risultando sempre potenti e diretti. In un periodo dove in genere le band fanno a gara a chi disturba maggiormente l'apparato uditivo dell'ascoltatore...non è poco. Una nota di merito, in fine, alla Cruz Del Sur che con i Crescent Shield si è assicurata una vera band fuoriclasse. Speriamo solo non passino altri tre anni per vedere pubblicato un nuovo disco...
COMPRARE, COMPRARE, COMPRARE!!!
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