Spesso il business discografico attuale viene accusato di pretendere “tutto e subito” dai gruppi musicali, “scaricandoli” alla prima difficoltà senza consentire loro una “naturale” ed adeguata maturazione ed evoluzione.
Tutto sacrosanto, ma ascoltando band come gli
Airless, giunti al terzo album senza il benché minimo segnale di “miglioramento” compositivo, ci sarebbe di che ricredersi su questa (giustamente) vituperata insofferenza.
Evidentemente quelli della Lion Music non difettano in indulgenza, o, più semplicemente, credono molto nelle doti di questo quartetto iberico, che viceversa suona alle mie orecchie come un outfit abbastanza “speciale” dal punto di vista tecnico (soprattutto il chitarrista Robert Rodrigo, seguito a una certa distanza dal cantante Iñaki Lazkano) ma assolutamente “normale” (per non dire mediocre) sotto il profilo del songwriting.
Il loro hard melodico, pur superficialmente piacevole, non va mai in profondità, non incide nei sensi e nella memoria ed evapora con la stessa facilità con cui “nostro” (sob!) presidente del consiglio colleziona “figuracce” nelle occasioni istituzionali.
Tra richiami evidenti a Bon Jovi, Dokken, White Lion e Harem Scarem, “Fight” scorre, così, senza particolari “ombre” e tuttavia anche con pochissime autentiche “luci” degne di essere menzionate per la loro brillantezza risolutiva (bellina, in ogni caso, “Suffering”, pedinata da “Don’t give up”, “Crying for your love”, “Twist of the wrist” e dalla title-track).
Non ci resta che attendere ulteriormente uno sviluppo veramente importante nel percorso artistico di questi rockers spagnoli, alla fine “decorosi” e istintivamente pure simpatici, in una nazione non proprio generosa di personalità di spicco, almeno in questo specifico ambito stilistico … non sia mai detto che anche la “critica specializzata” manca di pazienza!
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