Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2008
Durata:50 min.

Tracklist

  1. HIGHSCHOOL BABY
  2. IF YOU WERE HERE
  3. I DON’T WANNA SLEEP ( I WANNA MAKE LOVE)
  4. WHAT IF CHILDREN STOP TO SMILE
  5. ROLLING OVER THE NIGHT
  6. FIGHT
  7. HEY I HAVE ENOUGH
  8. OVER
  9. LIVE OR DIE
  10. READY TO ROCK
  11. A COWBOY NO ONE GETS
  12. I LOVE YOU

Line up

  • Dannie Damien: vocals, guitars, bass, keyboards
  • Mauro Simone, Ciccio Ronchi, Matteo Giraldi, Lady Rhuna: vocals

Voto medio utenti

Provenire dalla bella Puglia è una bella “fregatura” per Dannie Damien. Per la musica che propone probabilmente sarebbe stato più utile essere nato negli Stati Uniti, in modo da fornire alla sua miscela di AOR, pop, rock e (un pizzico di) country, una sorta di “autorevolezza” geografica.
Confidando nei (pochi) pregi della “globalizzazione”, mi auguro, però, che l’origine non sia un ostacolo insormontabile alla sua “credibilità”, poiché, innanzi tutto come autore ancor prima che come musicista (piuttosto buona, comunque, la sua prova, principalmente alla chitarra), il nostro, giunto con “A cowboy no one gets” alla seconda fatica discografica autoprodotta, si dimostra sicuramente preparato, mettendo in campo un gusto espressivo e una sensibilità specifica di notevole e variegato valore artistico.
Le canzoni, vellutate, avvolgenti e raffinate, ma non prive di dinamismo e, all’occorrenza, del giusto “graffio” non faticherebbero, infatti, poi troppo a trovare un’adeguata “collocazione” e la relativa plausibile affermazione se solo, e arriviamo alle “note dolenti”, godessero di una produzione brillante, di ricchi ed equilibrati arrangiamenti e di una cura meticolosa nelle linee vocali, tre aspetti praticamente imprescindibili per queste particolari coordinate sonore.
Ecco che, invece, quasi fatalmente, vista la dimensione “artigianale” del prodotto, pur senza assumere un carattere assolutamente pregiudizievole, l’ossatura produttiva manca un po’ di consistenza (anche se, a quanto sembra, già ci sono stati dei miglioramenti da questo punto di vista rispetto al debutto “Have a good time”), le armonizzazioni appaiono modeste e poco “calorose” (situazione inevitabile quando si deve per forza di cose affidarsi abbondantemente ad una strumentazione “programmata”) e le costruzioni vocali mostrano costantemente qualche soverchia imprecisione, nonostante il ricorso a ben cinque cantanti diversi (oltre al titolare del disco, si avvicendano al microfono Mauro Simone, Ciccio Ronchi, Matteo Giraldi e Lady Rhuna), tutti dignitosi dal punto di vista timbrico.
Immaginare questi pezzi (direi soprattutto “I don’t wanna sleep ( I wanna make love)”, “What if children stop to smile”, “Rolling over the night”, “Fight” e la rootsy title-track, seguiti da “Ready to rock”, che si segnala per una bella vivacità in cui Giraldi, però, sembra realmente a disagio) supportati da un allestimento “professionale” e veramente conforme alle necessità espressive tipiche di questi tracciati stilistici aiuta a comprendere che quello che davvero manca a Dannie non è il talento o l’attitudine, ma bensì qualcuno che sappia intuire e focalizzare le potenzialità di cui è dotato, sia in grado di pilotare i piccoli correttivi necessari e abbia la volontà (e i mezzi, ovviamente) per investire su questo ragazzo solo “per caso” venuto alla luce nel Salento, amante e promulgatore della buona musica melodica d’estrazione yankee e che si auto-definisce proprio “a native italian gipsy with a guitar in his hand, a stranger in his land, in love with the music”.
L’augurio è che questa “figura” venga reperita al più presto. Buona fortuna (quella ci vuole sempre)!
Recensione a cura di Marco Aimasso

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