Seconda fatica discografica per i
Crown The Lost, band che proviene da Pittsburgh, come i nuovi re(ucci) della
New Wave Of Old Thrash Metal Mantic Ritual. Il gruppo sforna questo
“Blind Faith Loyalty” dopo tre anni dal precedente
"Reverence Die Within" ed approda al contratto con la nostrana
Cruz Del Sur Music, etichetta che sta crescendo in modo encomiabile (e questo non può che farci piacere). I CTL sono un gruppo abbastanza atipico e risulta difficile dargli una catalogazione precisa: ritmi e riff di chiara matrice thrash, voce classicamente heavy metal, sprazzi di ritmiche ultraveloci, growls...un bel minestrone insomma. Le perplessità che ho avuto ascoltando il primo disco purtroppo permangono anche ora: prima di tutto la voce, piuttosto monocorde, sulla lunga distanza rischia di sfinire l'ascoltatore (seppure il vocalist sia bravo), poi il frequente ricorrere da parte del batterista a blast beat...mi sembra una forzatura, per non parlare dei growls (a cura del chitarrista Joe)! Oltre ad essere inappropriati sono veramente pessimi. Tecnicamente i ragazzi ci sanno fare alla grande, soprattutto il già citato solista
Joe Bonaddio, che stilisticamente si può collocare tra i guitar hero del (vero) metallo di ultima generazione (mi viene in mente
Jeff Loomis, oppure
Chris Broderick...), è veramente ottimo. Più in generale, tutta la band è molto dotata, sia dal punto di vista tecnico che da quello creativo: ci sono molte (forse troppe) idee ed il sound è sicuramente originale, ma forse tutto questo non è ancora stato canalizzato nel modo giusto. E questo dispiace, essendo il gruppo al secondo album. Sicuramente le potenzialità per fare meglio le hanno. Lo stesso vocalist
Chris Renaldi ha una voce che, se dosata nel giusto modo, potrebbe rendere molto di più.
Avrei voluto trattare molto meglio il disco di questi simpatici italoamericani, ma purtroppo ho riscontrato in “Blind Faith Loyalty” dei limiti che mi si sono presentati come dei muri difficili da valicare: maggior dinamica nella voce, abolizione dei growls e blast beat inseriti in modo un po' più...oculato. Questi secondo me dovrebbero essere gli interventi che i Crown The Lost dovrebbero fare sulla loro proposta per renderla più appetibile.
Quasi sufficiente. Confidando in una prestazione sicuramente migliore al prossimo giro.
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