Dopo un esordio mediocre e anonimo questi Finlandesi
Winterborn ci riprovano, nella speranza di riuscire almeno a strappare una pubblicazione che rasenti un livello qualitativo sufficiente, nemmeno per sogno.
Farewell To Saints soffre della stessa malattia del precedente album, praticamente piatto come una sogliola, senza alcun appiglio creativo, una noia mortale che si trascina per tutta la durata del disco, fra l'altro pure troppo lunga, e nel loro caso si trasforma quasi in un ostacolo insormontabile. Il loro Heavy Metal melodico, condito ogni tanto da qualche dose di Power Metal è stucchevole, perchè al di là di una produzione buona (in giro comunque c'è di meglio) rappresentano il vuoto artistico. Non riescono a scrivere un pezzo valido dall'inizio alla fine, anche perchè le loro trovate sono di un derivato pazzesco. Dopo essere riusciti ad arrivare fino alla fine vi chiederete con stupore dove siete stati e cosa avete fatto durante l'ora prima, proprio perchè gli Winterborn non riescono a lasciare un segno tangibile del loro passaggio. L'album si chiude con la lunga Another World, il riassunto migliore di quello che questo gruppo riesce a fare, nulla. Dispiace parlare così di un disco, ma è pur vero che non si possono spendere venti euro per una cosa simile, e sarebbe anche interessante sapere se negli uffici delle etichette discografiche gli album vengano ascoltati prima della loro irrimediabile pubblicazione. Bocciati.
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