Non nascondo di essermi avvicinato con una certa circospezione a
“What Makes You Human”, prima fatica ufficiale degli emiliani
Enema, e questo fondamentalmente per due motivi: prima di tutto il nome del gruppo (enema, in inglese, significa “clistere”), che tende a rammentarmi cose spiacevoli e poi per quel suffisso “core” di cui il gruppo va fiero...troppe volte foriero di ciechi (e biechi) assalti sonori ai danni dell'ascoltatore. Una volta inserito il CD nel lettore sono invece rimasto colpito molto positivamente dalla freschezza e dall'efficacia del crossover hardcore/metal (non uso appositamente l'inflazionato e fuorviante termine
metalcore) del gruppo: un insieme coeso e compatto di brani dall'energia straripante, che sanno colpire (molto) duramente, ma che non perdono mai di vista una certa melodia ed una certa musicalità in grado di dare al tutto un aspetto decisamente effervescente e spontaneo. Partendo dall'introduzione elettronica
“Underflow”, il disco è un susseguirsi di suoni moderni e convincenti, fatto di groove di basso, accelerazioni, voce ora melodica ora brutale ed i riferimenti sono variegati. In
“Overflow”, ad esempio, possono venire in mente i RATM, e la voce decisamente eclettica del buon Stefano ricorda, a tratti, quella di un equilibrista delle corde vocali come Serj Tankian. Proprio il vocalist è secondo me da erigere a protagonista del disco, in quanto capace di prestazioni melodiche eccellenti e dotato di un'elasticità encomiabile (clean vocals, scream, growl...pensa lui a tutto). Come già detto, il disco è piuttosto omogeneo, ma vorrei sottolineare l'esaltante assalto hardcore (quasi old school) della prima parte di
“Cardbroad Paradise”, oppure il folgorante inizio basso/batteria di
“Sworming Of Maggots” e ancora l'ultima
“Supersonic Hate”, con una prestazione dalla sezione ritmica sempre sopra le righe ed un cantato più che mai efficace.
Insomma, questo disco è un lavoro decisamente ben fatto, e non solo dal punto di vista esecutivo/compositivo: vorrei infatti segnalare l'ottima produzione (a cura di
Cristiano Santini presso il
Morphing Studio di Bologna) e l'eccellente veste grafica (anche l'occhio vuole la sua parte).
Se vi piace il metal moderno con commistioni hardcore fate vostro il CD. Ascolto consigliato anche a tutti i “metallari” di mentalità (per lo meno) non del tutto chiusa.
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