Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2015
Durata:45 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. I.O.U. NOTHING
  2. BAD BLOOD BETWEEN US
  3. LIGHT IN THE SHADOWS
  4. SUFFER IN SILENCE
  5. THE BRIDGES YOU BURN
  6. ORION
  7. ANOTHER NAIL IN THE COFFIN
  8. RIVALS
  9. WAIT
  10. DUMPSTER DIVE
  11. OVER MY HEAD
  12. FADE AWAY (KARMA NEVER FORGETS)
  13. EMPTY HANDED

Line up

  • Dez Fafara: Vocals
  • Meegs Rascon: Guitar
  • Mikey Cox: Drums
  • Nadja Peulen: Bass

Voto medio utenti

A pochi giorni dall'imminente uscita del disco siamo qui a introdurvi il nuovo e attesissimo lavoro dei Coal Chamber, intitolato "Rivals". Uno dei gruppi simboli del Nu torna alla ribalta dopo più di 12 anni dalla loro ultima apparizione in studio, e ovviamente il risultato ottenuto di nu ha ben poco considerando quanto tempo sia passato. Ma questo rende il nuovo “Rivals” dei Coal Chamber un album meno valido dei precedenti? La risposta è un semplice quanto secco “NO” e ora scopriremo perchè.

Questo album è semplicemente diverso dai precedenti, ma mentre i primi erano tra loro sempre accomunati dalla matrice Nu su cui si fondava tutto il lavoro, questo “Rivals” risente molto dell'evoluzione musicale di cui ha risentito tutto il gruppo e principalmente il cantante Dez Fafara.
Si potrà infatti sentire sin da subito che il disco ha una matrice molto più “groove” frutto dell'influenza di ciò che sono diventati i Devildriver per Dez, e di ciò che hanno fatto in questi 12 anni il batterista Mikey e il chitarrista Meegs. E questo credo che sia l'unico grossolano “difetto” di questo album, ovvero che a volte si potrebbe pensare di essere all'ascolto di un disco dei Devildriver, sbagliando.
Ciò scritto in queste righe si può quindi riassumere in un riffing in generale più elaborato e spedito rispetto a ciò che hanno sempre proposto i Coal Chamber che non ha dimenticato passaggi cadenzati e possenti caratteristici del gruppo, accompagnato a braccetto da un comparto ritmico curato dal già citato Mikey e dalla bassista Nadja che assieme costruiscono un ottimo “sostegno” che non rimane mai in secondo piano rispetto al resto. Infine la voce di Dez è quasi caratteristica, cambiata di poco rispetto all'ultimo lavoro dei Coal Chamber, “Dark Days”, è sempre rimasta sulla stessa linea nel corso degli anni e lo rende un punto di riferimento per riconoscere il gruppo che si va ad ascoltare.
Per fare piacere ai fan “di vecchia data” il gruppo però non si lascia scappare dei richiami ai vecchi fasti con canzoni come “Bad blood between us”, “Rivals” e “The bridges you burn”, incorporando molte sonorità che appunto evocano momenti del già citato “Dark Days”.

Per concludere questo è semplicemente un buon disco, senza un genere ben definito, che di sicuro faticherà a lasciare l'amaro in bocca agli ascoltatori.
Un ritorno davvero ben riuscito.
Recensione a cura di Andrea Facchinello
Un Cd che funziona

Non e' un capolavoro del metalcore , nemmeno capolinea della loro attivita'.Discreta dose di autonomia smantellata da una piu' diversa capacita' interpetrativa e nelle armonie digressioni elettriche di uno scarno numetal fino all'espresso e valido post-crossover.La moglie di Fafara maneggia il basso(leggermente offuscato dagli altri strumenti)curando la presuntuosa venatura dolciastra di I.OU. ...sotto questo formato a rendere fluibili le successive tracce,tt carine;ha giovato la pausa

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 25 mag 2015 alle 13:43

I coal chamber sono uno dei gruppi che seguo di più assieme aKorn, Sworn In, Limp Bizkit e altri che col nu hanno molto a che fare. Su youtube ci sono solo i pezzi più "alla Devildriver" al momento, se posso darti un consiglio sentiti La title track oppure "Another Nail in the coffin" o "The bridges you burn" per capire come possano essere molto "evocative" nei confronti del loro penultimo lavoro Dark Days:)

Inserito il 24 mag 2015 alle 09:54

Ho sentito un paio di pezzi a caso su youtube e posso dire, pur riservandomi un giudizio più esaustivo quando avrò sentito tutto il disco, che non sono d'accordo col recensore, che probabilmente non conosce nè i coal chamber nè il nu metal.

Inserito il 23 mag 2015 alle 16:23

eppure piacciono e vendono ancora "tanto" sarà,ma l'unica canzone loro che io ricordi è la cover di Peter Gabriel "shock the monkey" insieme a Ozzy...il che è tutto dire.

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.