Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2009
Durata:38 min.
Etichetta:Black Fading
Distribuzione:Code 7

Tracklist

  1. DEMONIZE ME!
  2. AILEENE
  3. NEVER ENOUGH
  4. WHAT ELSE IS THERE
  5. INTO THE FIRE
  6. DUST CHILDHOOD
  7. 40 BLEEDING MILES DISTANT
  8. MY COLD ROOM
  9. NEVERDIE (MY FRIEND)
  10. NOTHING BUT THE RAIN

Line up

  • Nicky: vocals
  • Randy: guitars
  • Andrea: bass, screamin’
  • Chad: drums

Voto medio utenti

Ad un primo ascolto sarebbe abbastanza facile etichettare gli Amantyde come dei cloni di Exilia e Guano Apes, ma apparirebbe anche altrettanto ingeneroso non cercare di andare oltre quest’iniziale impressione. L’influenza è effettivamente parecchio evidente, eppure i trevigiani, all’esordio ufficiale, dimostrano anche di saper scrivere e costruire piuttosto bene le loro canzoni, le quali alla fine risultano complessivamente piuttosto gradevoli nonostante le indiscutibili affinità stilistiche con il repertorio dei loro più famosi colleghi.
Insomma, il talento e la competenza esecutiva non mancano, la capacità di proporre “intelligentemente” un suono che mescola impatto epidermico d’estrazione nu-metal e una spiccata componente melodica è profusamente rintracciabile in tutti i pezzi di “Bleeding miles”, l’attitudine e la convinzione mi sembra siano adeguate e anche una certa “cultura” e “apertura mentale” sono intuibili, visto altresì che per la cover del disco (“What else is there”) il quartetto si spinge addirittura fino alle lande ambient-elettro-alternative degli norvegesi Royksopp, quello che manca è un pizzico di superiore personalità, l’allontanarsi con maggiore risolutezza da riferimenti al momento un po’ troppo marcati, per non vanificare le qualità artistiche che i nostri dimostrano di possedere, anche se “soffocate”, forse, dal timore di abbandonare il “rassicurante rifugio” garantito da modelli ampiamente consolidati.
Sarebbe un peccato “accontentarsi” soltanto di essere una pregevole “copia” di qualche vedette della scena, anche nel caso in cui questo dovesse garantire buoni riscontri commerciali (beh, probabilmente se ciò accadesse - e tenuto conto dell’istantaneità delle canzoni la cosa non mi stupirebbe nemmeno tanto – la situazione immagino sarebbe decisamente più “tollerabile” …), perché gli Amantyde hanno davvero i mezzi per dire la loro, e con una “sintassi” ancor più emancipata, nell’ambito del metal moderno attuale.
Debutto positivo, comunque.
Recensione a cura di Marco Aimasso
Bleeding miles

Questo album e' caratterizzato da suoni potenti ,tipo deftones,korn,opeth...e quindi basato su un nu metal grintoso e piacevole ma triste dall'inizio alla fine.La band trevisana compone i propri brani mescolando influenze scandinave dei suoni piu' groove mixandoli alla melodica voce di Nicky. Bleeding miles e' un lavoro molto progressive ma crossover ,quasi un concept album,grazie pure a dei testi molto profondi e densi di significato. The best rating.

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