Non sono mai riuscito a digerire tutta questa inflazione di gruppi metal dotati di una bella ragazza alla voce. Che si avvicinassero al gothic come i Lacuna Coil degli esordi o i Theater of Tragedy, oppure al metal sinfonico come Nightwish o Epica, ho sempre trovato tutte queste band quasi totalmente inutili. Ok, i Nightwish del primo periodo hanno fatto cose interessanti, ma il più delle volte la ragione di essere di tutti questi nomi mi è sempre sembrata risiedere nell'avvenenza delle fanciulle dietro al microfono, piuttosto che in un reale valore artistico.
Questo secondo disco dei
Delain vive in apparenza dello stesso problema. Nati dalla mente del tastierista Martijn Westerholt (ex Within Temptation), il quintetto olandese aveva pubblicato il proprio esordio, “Lucidity”, nel 2006 e ovviamente mi ero guardato bene dall'ascoltarlo.
Un veloce sguardo alla copertina di “April Rain”, con la bella Charlotte Wessels in primo piano e a colori, con gli altri quattro ridotti a poco più di ombre sfuocate sullo sfondo, mi aveva velocemente maldisposto: ecco la solita bieca operazione di marketing escogitata dalla label (peraltro la Roadrunner, mica gli ultimi arrivati!). Sarà senza dubbio così, ma questa volta c'è anche una sostanza. “April Rain” è infatti un disco piacevolissimo, che pur non innovando nulla e prediligendo soluzioni strasentite, riesce comunque a risultare interessante all'ascoltatore. Merito senza dubbio di un songwriting di grande valore, che evita di perdersi in inutili divagazioni sinfoniche o di rallentare inutilmente il ritmo, ma punta tutto su brani energici e ritornelli che vanno a segno al primo colpo. La voce di Charlotte non è eclatante ma la fanciulla, peraltro molto giovane, se la cava più che bene. Se poi aggiungiamo che in alcune tracce è presente come ospite un certo Marko Hietala, allora direi che motivi per l'acquisto ce ne sono abbastanza.
Intendiamoci: qui non si sta facendo la storia del metal e sarebbe esagerato parlare di rivelazione o di chissà quale futuro di gloria. I Delain sono però una band valida che ha senza dubbio i mezzi per fare bene anche in futuro. Sarà anche la solita roba, ma questa volta per lo meno non annoia...